Avvocato specializzato in risarcimento danni: tutti i casi in cui è possibile richiedere un risarcimento

22 Marzo 2024 - Redazione

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Avvocato per risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali: esempi e tipologie

Uno dei temi centrali del diritto è quello del danno; sono infatti numerose le procedure legali che ogni anno vengono avviate per chiedere un risarcimento per un danno che si pensa di aver subìto.

Immagina infatti di trovarti in una situazione in cui ti senti vittima di un danno ingiusto, che può essere un errore medico che ha cambiato il corso della tua vita, un incidente stradale che ha compromesso la tua routine quotidiana, o persino un'ingiusta riduzione di posizione sul lavoro.

In momenti come questi, emerge l'importanza di un avvocato specializzato nel risarcimento danni, un alleato che possa guidarti attraverso il complesso labirinto legale per garantirti giustizia.

Ma cosa comprende esattamente il concetto di danno nel nostro sistema giuridico? In questa guida, esploreremo innanzitutto cosa si intende per danno per poi approfondirne le diverse sfaccettature, dalle sue varie forme patrimoniali a quelle non patrimoniali, per fornire una panoramica il più possibile completa di tutte quelle situazioni in cui si può chiedere un risarcimento avvalendosi di una consulenza legale.

 

Che cos’è il danno secondo l’ordinamento giuridico italiano e cos'è la responsabilità civile

Il concetto di danno nel contesto giuridico italiano rappresenta la nozione centrale sulla base della quale si può parlare di responsabilità civile; infatti, la responsabilità civile svolge un ruolo fondamentale nel processo di risarcimento danni perchè stabilisce chi è tenuto a risarcire il danneggiato in seguito ad un evento dannoso.

Quando il danno si verifica, chi ne è responsabile è obbligato legalmente a compensare il danneggiato per le perdite subite; questa responsabilità può derivare da una varietà di situazioni, come negligenza, inadempienza contrattuale o violazione dei diritti.

La responsabilità civile fornisce la base legale per avviare il processo di richiesta di risarcimento, pertanto comprendere questa componente del sistema legale è cruciale per chiunque abbia subito un danno e desideri ottenere giustizia e compensazione.

Ad ogni modo, il concetto di danno può essere suddiviso in due categorie principali:

  1. Danno evento
  2. Danno conseguenza.

Il danno evento si riferisce alla lesione di un interesse che ha valore dal punto di vista giuridico. Ad esempio, se una persona subisce un incidente stradale a causa dell'errore di un altro conducente, l'evento dannoso è rappresentato dall'incidente stesso.

D'altra parte, il danno conseguenza riguarda l'insieme di conseguenze che derivano dalla lesione dell'interesse di cui si è parlato in precedenza. Questo può includere una serie di impatti sulla vita della persona coinvolta, come costi medici, perdita di reddito, e modifiche allo stile di vita. Per continuare con l'esempio dell'incidente stradale, le conseguenze possono comprendere spese mediche, perdita di salario a causa dell'incapacità di lavorare e cambiamenti nella routine quotidiana.

Un'altra distinzione fondamentale riguarda la natura del danno, che può essere suddiviso in due categorie principali:

  1. Danno patrimoniale
  2. Danno non patrimoniale.

Il danno patrimoniale colpisce la capacità economica del soggetto lesato, influendo sul suo patrimonio; questo tipo di danno può infatti essere quantificato in termini finanziari, includendo sia le perdite economiche dirette causate dall'evento che i guadagni mancati derivati da esso. Esempi di danno patrimoniale includono le spese mediche, le perdite di salario e i costi associati al ripristino delle condizioni pre-danno.

D'altra parte, il danno non patrimoniale riguarda aspetti della vita che non sono monetizzabili come il dolore fisico, l'angoscia emotiva o la perdita di qualità della vita. Questo tipo di danno è spesso legato a lesioni personali o violazioni dei diritti, e la loro valutazione può essere più complessa rispetto al danno patrimoniale.

 

Avvocato per risarcimento del danno patrimoniale

Con danno patrimoniale si fa riferimento quindi a quegli eventi che vanno a compromettere la capacità economica del soggetto leso, intervenendo sul patrimonio dello stesso. 

Facendo riferimento all’articolo 1223 del Codice Civile, è possibile quantificare in maniera precisa della perdita economica causata dal danno, il cui risarcimento spetta a colui che è ritenuto colpevole dell’evento dannoso. nel calcolo del danno patrimoniale devono essere incluse sia le perdite economiche causate dall’evento, sia i guadagni mancati derivati da esso.

Entrando più nello specifico, le tipologie di danno patrimoniale sono:

Danno emergente

Il danno emergente fa riferimento alle spese che la parte danneggiata deve sostenere a seguito di un evento imprevisto. Questo può includere le spese mediche necessarie per il recupero, la retribuzione di un eventuale sostituto sul lavoro, e le spese aggiuntive dovute all'utilizzo di mezzi pubblici nel caso in cui la guida non sia possibile.

Per poter ottenere il risarcimento le spese devono essere quantificate e ciò può richiedere una consulenza medico-legale. Entrano a far parte del computo del risarcimento solo le spese congrue e giustificate: ogni spesa deve dunque essere dimostrata e deve essere considerata necessaria.

Danno da lucro cessante

Il danno da lucro cessante rappresenta invece il mancato guadagno che deriva da una situazione alterata a seguito dell'evento dannoso. Si applica quando l'individuo subisce una perdita economica a causa di una capacità lavorativa ridotta o persa a causa del danno, e per quantificarlo si utilizza una precisa formula che serve per calcolare l’entità del risarcimento.

Si moltiplicano il guadagno annuale medio della persona al momento del danno, la percentuale di riduzione permanente della capacità lavorativa specifica ed il coefficiente di sopravvivenza. Quest’ultimo viene messo in relazione con la capacità di lavorare del soggetto e l’aspettativa media di vita della popolazione nella quale il soggetto vive. Il prodotto così ottenuto viene diviso per cento e si ottiene la somma da risarcire.

Danno per inadempimento contrattuale

Questa forma di danno patrimoniale si verifica quando una delle parti coinvolte in un contratto non rispetta gli obblighi contrattuali. In questo caso, la parte lesa ha il diritto di richiedere il risarcimento delle perdite subite a causa dell'inadempienza.

Danno da morte del congiunto

Quando un individuo perde un congiunto a causa di un evento dannoso, può aver diritto al risarcimento per il danno patrimoniale subito. Questo può includere costi funebri, perdita di sostegno finanziario e altre spese correlate.

Danno erariale e danno per calunnia

Il danno erariale si verifica quando il danneggiato subisce una perdita economica a causa di un comportamento illegale da parte di un ente pubblico o un dipendente dello Stato. D'altra parte, il danno per calunnia si riferisce al danno patrimoniale derivante dalla diffusione di false accuse dannose.

 

Cosa sono il danno futuro, il danno aleatorio e il danno potenziale

Talvolta quindi, come abbiamo visto, nel calcolo del danno patrimoniale non bisogna prendere in esame solo il danno attuale, ma anche altri elementi; è infatti possibile infatti che sia necessario risarcire il danno futuro, ovvero l’evoluzione peggiorativa certa o molto probabile di menomazioni in atto. Per fare un esempio, una persona che subisce un danno articolare con elevata probabilità andrà incontro in futuro alla necessità di mettere una protesi e di sostenere costi per la revisione della protesi.

Il danno futuro deve essere però differenziato dal danno aleatorio, che si ha invece in quei casi in cui l’evoluzione peggiorativa è possibile, ma non ha elevata probabilità. Nelle persone affette da epatite C, ad esempio, si può avere un’evoluzione in cirrosi epatica, ma c’è anche alta probabilità che ciò non accada.

C’è infine da considerare il danno potenziale, in cui la menomazione già presente non dà dei riscontri negativi nell’immediato, ma darà effetti negativi in futuro, con il verificarsi di specifiche condizioni.

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Avvocato per risarcimento del danno non patrimoniale

L’altra attenta valutazione deve essere fatta in merito al danno non patrimoniale, una categoria fondamentale nel diritto civile che comprende diverse tipologie di danni immateriali. Anche in questo caso è possibile chiedere un risarcimento, ma si può procedere esclusivamente nei casi previsti dalla legge.

Il risarcimento economico non è infatti sempre previsto per il danno non patrimoniale, motivo per cui è consigliabile rivolgersi ad uno studio legale per ricevere una consulenza in merito.

Come per il danno patrimoniale, anche nel caso di quello non patrimoniale ci sono diverse situazioni da conoscere, e le tipologie di danno non patrimoniale sono le seguenti:

Danno biologico

Importante è innanzitutto conoscere la definizione di danno biologico. Secondo il legislatore, con questa espressione ci si riferisce ad una lesione dell’integrità psicofisica che può essere sia temporanea che permanente, che porta ad un’alterazione della qualità di vita del danneggiato.

La lesione dell’integrità psicofisica non deve per forza causare un cambiamento nella produzione del reddito, il danno biologico è infatti slegato dal contesto patrimoniale.

I Tribunali fanno riferimento a delle tabelle specifiche per quantificare il danno biologico, ma va sottolineato che queste tabelle possono essere impiegate esclusivamente come punto di partenza, dal momento che lo stesso evento lesivo può avere ripercussioni differenti su due soggetti diversi.

Ciò spiega perché il danno biologico è personalizzato e perché non sia possibile fare una quantificazione a priori, senza valutare in dettaglio il caso specifico.

Le tabelle a cui si fa riferimento attualmente sono quelle redatte dal professor Maggini e dal professor Zoja, che nel 1994 hanno identificato i parametri sulla base dei quali deve essere modulata l’entità monetaria del danno biologico.

Il primo parametro è l’età ed il secondo è il grado percentuale del danno biologico permanente. Nello specifico si ha una proporzionalità inversa del risarcimento con l’età ed una proporzionalità geometrica diretta con l’entità del danno biologico.

Partendo da questi parametri, il Tribunale di Milano ha creato le cosiddette tabelle di Milano, nelle quali sono stati fatti i calcoli di tutti i danni biologici possibili dall’1% al 99% e per tutte le età della vita da 1 anno a 100 anni.

Danno morale

Nell’ambito non patrimoniale rientra anche il danno morale, il quale non fa parte di una eventuale valutazione medico-legale ma che sorge in caso di violazione di diritti personali o di una lesione all'integrità morale dell'individuo, e può derivare da reati come diffamazione oppure molestie.

In queste situazioni, la parte lesa ha diritto a un risarcimento, ma la legge prevede che possa esserci risarcimento solo in caso di reato, ovvero la vittima del reato può chiedere un risarcimento quale pretium doloris, il prezzo che chi ha commesso il reato deve pagare per il dolore subìto dalla vittima. La sofferenza del danno morale può essere sia temporanea che permanente.

Danno esistenziale

I cosiddetto danno esistenziale, riguarda la compromissione della possibilità di realizzazione individuale di una persona a causa di eventi dannosi, e spesso richiede una valutazione delicata e attenta delle circostanze. Questo tipo di danno non patrimoniale deve essere ben distinto sia da quello biologico, sia da quello esistenziale: la differenza con il primo è che nel danno esistenziale manca una lesione psicofisica, mentre la differenza con il secondo è che non sussiste una sofferenza soggettiva.

Danno ambientale 

Si riferisce ai danni inflitti all'ambiente, con conseguenze potenzialmente disastrose per la salute pubblica e l'ecosistema. Se vuoi saperne di più clicca su questa pagina per andare più a fondo analizzando meglio le variabili relative al risarcimento del danno ambientale.

Danno edonistico

Rappresenta la perdita o la limitazione del godimento dei piaceri e delle attività quotidiane a seguito di un evento dannoso, e può riguardare sia aspetti fisici che psicologici, puoi approfondire su questo articolo specifico inerente al risarcimento del danno edonistico

Danno in itinere

Si verifica durante il tragitto casa-lavoro o viceversa, e richiede una valutazione specifica in ambito legale per determinarne la responsabilità e il conseguente risarcimento. In merito a questo tipologia di danno puoi approfondire leggendo questo articolo specifico sull'infortunio in itinere

 

 

Ambiti in cui è possibile richiedere un risarcimento per un danno non patrimoniale

L'ambito del risarcimento non patrimoniale trova fondamenta solide sia nel diritto penale che in quello civile. Nel contesto penale, il risarcimento assume una rilevanza cruciale come forma di giustizia riparativa, che mira a compensare le vittime di reati.

L’articolo 185 del Codice Penale recita: “Ogni reato obbliga alle restituzioni, a norma delle leggi civili. Ogni reato, che abbia cagionato un danno patrimoniale o non patrimoniale, obbliga al risarcimento il colpevole e le persone che, a norma delle leggi civili, debbono rispondere per il fatto di lui.

Nell'ambito civile, invece, il risarcimento non patrimoniale è disciplinato da una serie di normative e regolamentazioni che stabiliscono i criteri e le procedure per il riconoscimento e l'assegnazione di compensazioni in caso di danni immateriali.

L’articolo 2043 del Codice Civile recita: “Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Entrambi gli articoli sottolineano dunque che chi ha commesso un danno perché colpevole di reato che ha portato a danno o colpevole di fatto illecito, è tenuto a risarcire secondo quanto previsto dalle legge per il caso specifico; sono diverse le situazioni in cui ci si può ritrovare danneggiati e perciò si ha il diritto di chiedere il risarcimento.

Sono frequenti, ad esempio, le richieste di risarcimento per danno da errore medico, tra cui rientrano il danno odontoiatrico, il danno ospedaliero ed il danno ginecologico.

Ci sono anche situazioni particolari che possono verificarsi in ambito lavorativo. Può chiedere un risarcimento, per esempio, chi crede di essere vittima di mobbing, ma anche chi crede di aver subìto un demansionamento ingiusto e ritiene di dover essere risarcito per il danno che il demansionamento ha provocato.

Un caso particolare è quello della richiesta di risarcimento per il danno da vacanze rovinate. Questo si configura nel momento in cui al turista non viene data la possibilità di godere della vacanza così come era stata programmata. Può accadere che non si possa svolgere la vacanza in toto, oppure che parte delle attività programmate non si siano svolte come previsto.

Ci sono poi tutte le situazioni che portano a delle procedure legali avviate per i danni che si verificano in caso di infortunistica stradale. Gli incidenti stradali sono sfortunatamente molto frequenti, molte controversie sono portate a termine in sede extragiudiziaria, ma per alcune diventa necessario ricorrere al giudizio del giudice.

Quando è richiesto l’intervento del giudice è necessario affidarsi ad un legale competente che possa far valere i diritti del suo assistito, laddove il danno si sia effettivamente verificato ed il risarcimento sia previsto in termini di legge.

 

Richiesta di risarcimento: termini e requisiti entro cui chiederlo

La richiesta di risarcimento deve essere presentata entro i termini stabiliti dalla legge. L’articolo 2947 del Codice Civile afferma che il diritto al risarcimento per un danno che deriva da un fatto illecito può essere esercitato entro cinque anni. I cinque anni non si calcolano per forza dal giorno in cui è avvenuto il fatto illecito, ma dal giorno in cui è iniziato il danno, che può comparire anche a distanza di tempo dal fatto illecito.

Per il danno da sinistro stradale bisogna fare più attenzione, perché la richiesta di risarcimento deve essere presentata entro due anni dal giorno del sinistro.

Discorso diverso per i danni subìti a seguito di un reato. Può capitare infatti che il reato abbia dei termini di prescrizione specifici ed è a questi che bisogna fare riferimento.

Nel caso in cui il reato sia stato estinto non per prescrizione, o nel caso in cui ci sia stata una sentenza irrevocabile del reato penale, per il risarcimento si applicano i termini di prescrizione indicati in precedenza. L’intervallo di tempo si calcola a partire dall’estinzione del reato o dalla data della sentenza irrevocabile.

Tante persone che subiscono un danno non fanno attenzione alla prescrizione risarcimento danni e perdono la possibilità di ottenere una somma di denaro come risarcimento per quanto subìto dal fatto illecito o dal reato commesso da un’altra persona.

 

A chi rivolgersi per chiedere il risarcimento di un danno

Per chiedere il risarcimento di un danno si ha bisogno di un supporto legale, che sia offerto da un professionista del settore. Con Quotalo tutti coloro che ritengono di dover essere risarciti per un danno subìto possono trovare l’avvocato civilista che sia pronto ad aiutarli e a supportarli lungo tutto l’iter burocratico e legale.

Mettendosi in contatto con i professionisti si potranno conoscere le tariffe forensi, ovvero il compenso da pagare per saldare la fattura avvocato e per ricevere una consulenza legale da parte di un professionista del settore.

Grazie a questa piattaforma si può entrare in contatto in pochi minuti con i migliori professionisti specializzati in risarcimento danni. Chi si affida ad un avvocato civilista competente vede crescere le probabilità di ottenere effettivamente il risarcimento al termine della procedura legale.

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