Danno patrimoniale da lucro cessante: tutto quello che c'è da sapere

20 Marzo 2024 - Redazione

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Danno patrimoniale da lucro cessante: tutto quello che devi sapere

Nel complesso mondo del diritto civile e commerciale, un concetto che emerge con una certa frequenza ma che non sempre è chiaro a tutti, è quello del "lucro cessante".

Questo termine, che può apparire astratto a prima vista, riveste in realtà un'importanza fondamentale quando si parla di danni patrimoniali. Il lucro cessante, in breve, rappresenta quel guadagno che un individuo o un'azienda avrebbe potuto realizzare se non fosse stato per un inadempimento o un illecito.

Si tratta, quindi, di un profitto non ancora concretizzato, ma che sarebbe stato ragionevolmente prevedibile e ottenibile in assenza di tale evento dannoso.

Comprendere appieno il concetto di lucro cessante è essenziale per chiunque si trovi ad affrontare situazioni di danno economico, sia in qualità di vittima che di responsabile. Una corretta valutazione del lucro cessante può infatti influire notevolmente sul risarcimento dovuto in seguito a un inadempimento contrattuale o a un atto illecito.

Il nostro obiettivo con questo articolo è triplice: innanzitutto, vogliamo chiarire il concetto di lucro cessante, sviscerandone il più possibile tutti gli aspetti chiave. In secondo luogo, ci proponiamo di delineare la differenza tra lucro cessante e danno emergente, due elementi che, pur strettamente collegati, presentano caratteristiche e implicazioni distinte. Infine, esploreremo come la giurisprudenza affronta il tema del risarcimento del lucro cessante e quali sono i criteri e le metodologie impiegate nel calcolo di questo specifico tipo di danno.

 

Definizione di danno da lucro cessante

Il danno da lucro cessante è una forma di danno patrimoniale che rappresenta, come anticipato, il mancato guadagno o profitto che un individuo o un'azienda avrebbe potuto ragionevolmente ottenere, se non fosse intervenuto un evento dannoso come un inadempimento contrattuale o un atto illecito.

Si tratta, quindi, di un reddito o beneficio economico non realizzato a causa dell'evento dannoso, che era però prevedibile e atteso in base alle circostanze e alle aspettative ragionevoli al momento dell'inadempimento o dell'illecito. Il risarcimento del danno da lucro cessante ha lo scopo di ripristinare la situazione economica che la parte lesa avrebbe avuto in assenza del danno subito.

Danno da lucro cessante cos'è  

Fondamenti legali del danno da lucro cessante

Il lucro cessante è un concetto giuridico definito dall'articolo 1223 del Codice Civile italiano, che costituisce una pietra miliare nella comprensione dei danni patrimoniali.

Secondo questo articolo, il lucro cessante si configura come "il mancato guadagno" derivante da un inadempimento o un illecito. In termini più semplici, rappresenta la perdita di quei benefici economici che una persona o un'azienda avrebbe ragionevolmente ottenuto se l'evento dannoso non si fosse verificato.

Distinzione tra reddito esistente e guadagno potenziale

Per comprendere meglio il lucro cessante, è fondamentale tracciare una linea di distinzione tra il reddito già esistente e il guadagno potenziale: il reddito esistente è quello che un soggetto sta già guadagnando o ha la certezza di guadagnare, basato su prove concrete e situazioni in essere.

Al contrario, il guadagno potenziale, ovvero il lucro cessante, si riferisce a profitti che non si sono ancora realizzati ma che erano ragionevolmente previsti. È una stima di ciò che sarebbe potuto accadere in termini di guadagno, se l'evento dannoso non avesse interrotto o alterato il normale corso degli affari o delle attività.

Esempi Pratici di Lucro Cessante

Per illustrare il concetto, possiamo considerare diversi esempi pratici:

  1. Danno a un'attività commerciale: immaginiamo un ristorante che debba chiudere temporaneamente a causa di lavori stradali non preannunciati che bloccano l'accesso principale. Il lucro cessante in questo caso sarà rappresentato dal mancato guadagno che il ristorante avrebbe potuto realizzare se fosse rimasto aperto.

  2. Inadempimento contrattuale: supponiamo che un fornitore non consegni in tempo materiale essenziale per la produzione di un'azienda, causandone l'arresto. Il lucro cessante sarà il profitto che l'azienda avrebbe generato producendo e vendendo i suoi prodotti in quel periodo.

  3. Danno a un professionista: un professionista, ad esempio un avvocato, che subisce un infortunio a causa di un incidente stradale causato da un altro guidatore e non può lavorare per un periodo prolungato. Il lucro cessante sarà rappresentato dai compensi che avrebbe ricevuto per i casi che avrebbe normalmente gestito.

In tutti questi casi, il calcolo del lucro cessante richiede un'attenta analisi e spesso l'intervento di esperti in grado di valutare correttamente il guadagno mancato.

È importante sottolineare che, per poter richiedere il risarcimento, è necessario dimostrare non solo il nesso causale tra l'evento dannoso e il mancato guadagno, ma anche fornire una stima affidabile e realistica di tale guadagno.

lucro cessante inadempimento contrattuale  

Differenza tra danno da lucro cessante e danno emergente

Nel contesto del diritto civile, la comprensione e la distinzione tra i vari tipi di danno è fondamentale per garantire un adeguato risarcimento a chi ha subito un pregiudizio, e in questo campo due categorie particolarmente importanti sono il danno emergente e il danno da lucro cessante

Con danno emergente si fa riferimento ad una perdita effettiva e concreta subita dall'individuo o dall'ente danneggiato, poichè è il danno che si manifesta direttamente a seguito dell'evento dannoso. Per esempio, se un'automobile viene distrutta in un incidente, il costo della sua riparazione o della sua sostituzione rappresenta un danno emergente. Il danno emergente è quindi una perdita già realizzata e quantificabile.

Il danno da lucro cessante, invece, fa riferimento alla perdita di guadagni futuri che avrebbero potuto essere realizzati se non fosse avvenuto l'evento dannoso, ed è quindi un tipo di danno che riguarda un mancato guadagno. 

La differenza principale tra i due tipi di danno sta quindi nel loro riferimento temporale: il danno emergente riguarda perdite già avvenute e direttamente connesse all'evento dannoso, mentre il danno da lucro cessante si proietta nel futuro. La valutazione del danno emergente è generalmente più diretta, mentre quella del lucro cessante può richiedere analisi più complesse e prospettiche.

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Criteri di accesso al risarcimento del danno da lucro cessante

Per accedere al risarcimento del danno da lucro cessante, è necessario soddisfare specifici criteri che ne stabiliscano la legittimità e la quantificazione. Innanzitutto, deve esserci una chiara correlazione causale tra l'evento dannoso e la perdita di guadagno, questo significa che il danneggiato deve dimostrare come l'evento in questione abbia direttamente impedito la realizzazione dei guadagni attesi.

In secondo luogo, il lucro cessante deve essere provato concretamente, perciò non basta la mera ipotesi o supposizione di un guadagno mancato ma è necessario fornire prove tangibili, come dati finanziari storici o proiezioni basate su elementi oggettivi e verificabili, che attestino l'effettiva perdita di entrate.

Un altro criterio importante è la ragionevolezza della pretesa; il danno da lucro cessante deve essere realistico e in linea con il normale andamento degli affari o dell'attività pregiudicata. Non sono ammesse speculazioni su ipotetici guadagni straordinari o non congruenti con il contesto operativo precedente all'evento dannoso.

Infine, è essenziale che il danno da lucro cessante sia stato inevitabile: se il danneggiato avesse potuto ragionevolmente adottare misure per ridurre o evitare la perdita di guadagno, questo aspetto potrebbe influenzare l'ammontare del risarcimento; la valutazione del danno tiene conto dell'eventuale contributo della vittima alla limitazione del proprio danno.

In conclusione quindi il risarcimento del danno da lucro cessante richiede una dimostrazione precisa e documentata del nesso causale, della concretezza della perdita, della ragionevolezza della richiesta e dell'inevitabilità del danno; solo attraverso la soddisfazione di questi criteri è possibile accedere a un risarcimento equo e adeguato per il lucro cessante.

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Come calcolare il lucro cessante

Il calcolo del lucro cessante è un processo complesso che richiede un'attenta analisi e spesso l'intervento di esperti in materia finanziaria e contabile.

Per determinare l'ammontare del lucro cessante, si deve innanzitutto stabilire quale sarebbe stato il normale andamento economico dell'attività o dell'impresa se l'evento dannoso non fosse avvenuto. Questo implica l'analisi di vari fattori, tra cui i dati storici dei guadagni, le tendenze di mercato, le previsioni di crescita, e altri elementi che possono influenzare la capacità di generare reddito.

Uno dei metodi più utilizzati per calcolare il lucro cessante infatti è il confronto tra i redditi effettivamente percepiti dopo l'evento dannoso e quelli che si sarebbero ragionevolmente potuti aspettare in assenza dell'evento. Questo approccio richiede una dettagliata ricostruzione dei risultati economici prevedibili, basandosi su bilanci, fatturati, ordini in corso, e altre evidenze documentali.

È importante anche considerare fattori esterni che potrebbero aver influenzato l'andamento economico indipendentemente dall'evento dannoso, come variazioni di mercato o cambiamenti normativi, perciò il ruolo degli esperti è cruciale nel fornire valutazioni e nell'interpretare correttamente il contesto operativo e di mercato. L'obiettivo è di fornire una stima il più possibile accurata e giustificata del guadagno mancato a causa dell'evento dannoso.

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Lucro cessante e perdita di chance

Il concetto di lucro cessante si intreccia strettamente con quello della perdita di chance, sebbene i due termini indichino realtà giuridiche distinte.

Se come abbiamo visto il lucro cessante si riferisce alla perdita di guadagni effettivi che una parte avrebbe realizzato se non fosse stato per l'evento dannoso, la perdita di chance riguarda la perdita di una possibilità o opportunità di guadagno o di vantaggio, la cui realizzazione non è certa ma solo probabile.

In questo caso, il danneggiato non rivendica la perdita di un guadagno certo e già in atto, ma l'opportunità di realizzare un profitto o un vantaggio che l'evento dannoso ha impedito.

La valutazione della perdita di chance è ancora più complessa poiché si basa su probabilità e potenzialità, ma la giurisprudenza tende a richiedere una probabilità significativa e non meramente ipotetica per riconoscere una perdita di chance.

Nel contesto legale infatti, la perdita di chance pone sfide aggiuntive nel quantificare e dimostrare l'entità del danno, poichè la perdita di chance riguarda opportunità future il cui realizzarsi era probabile ma non certo. La distinzione tra lucro cessante e perdita di chance è sottile ma fondamentale per una corretta valutazione ed un corretto risarcimento del danno in ambito legale.

 

Assistenza legale per il lucro cessante

Una volta quantificato il danno, è possibile procedere con una richiesta formale di risarcimento; se il risarcimento non viene accordato volontariamente, si può procedere legalmente. Questo generalmente comporta l'avvio di una causa civile, durante la quale sarà necessario fornire prove del danno subito e della responsabilità dell'altra parte.

Tre step assolutamente essenziali sono:

  1. Raccogliere e conservare tutta la documentazione che può dimostrare l'esistenza e l'entità del lucro cessante. Questo include contratti, fatture, corrispondenza commerciale, e qualsiasi altro documento che possa attestare le perdite subite.
  2. Consultare un avvocato civilista specializzato il prima possibile. Un professionista può fornire una valutazione preliminare del caso e consigliare sulle migliori strategie da adottare.

  3. Mantenere aspettative realistiche riguardo all'entità del risarcimento. L'avvocato specializzato può aiutare a comprendere cosa è ragionevolmente recuperabile in base al diritto vigente.

L'avvocato gioca un ruolo fondamentale in tutto il processo di risarcimento, perchè non solo fornisce assistenza legale e rappresentanza in tribunale, ma aiuta anche nella raccolta e nella presentazione delle prove, oltre a negoziare possibili accordi.

Per scegliere l'avvocato giusto, puoi rivolgerti a Quotalo.it.

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