Detrazione fiscale ecobonus: tutto ciò che c'è da sapere per il 2025

14 Gennaio 2025 - Redazione

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Cos'è la detrazione ecobonus per il risparmio energetico e come funziona

L’Ecobonus è l’incentivo nato nel 2013 che, pur con cambiamenti e modifiche, è arrivato sino al 2025 per determinare un consistente rinnovamento energetico delle abitazioni su scala nazionale.

A dire il vero, si tratta di un tema, nonchè di una necessità, che riguarda buona parte dei Paesi dell'Unione Europea, nei quali più del 50% del patrimonio residenziale è antecedente al 1970, anni nei quali ovviamente le normative termiche relative alla costruzione non erano ancora state introdotte, e la situazione climatica ancora non precipitava così repentinamente.

In Italia ci attestiamo a circa la metà; ancora più significativa la percentuale di costruzioni datate in Germania e Gran Bretagna, mentre la Francia ha una percentuale di vecchi edifici leggermente più bassa di quella italiana; di contro Cipro, Spagna e Irlanda hanno una quota di nuove abitazioni, ovvero costruite dopo il 2000, piuttosto significativa.

L’Ecobonus prevede, a seconda del tipo di intervento, una percentuale di detrazione del 36% o del 50&.

 

Detrazione fiscale ed ecobonus: tutto ciò che c'è da sapere per il 2025

Ormai da mesi le famiglie e le piccole e medie imprese italiane fanno i conti coi rincari pazzi e generalizzati, molti dei quali determinati, almeno formalmente, dell’aumento dei costi di luce e gas. Per quanto possibile bisogna perciò ridurre i consumi, e allora ecco qualche piccola dritta da dottare in ambito domestico:

  1. Lampadine ad alta efficienza: più durature, economiche e dal minore impatto ambientale rispetto a quelle tradizionali, permettono di risparmiare energia a parità di utilizzo; ipotizzando che tutte le lampadine di casa passino da 20 a 10 Watt, si risparmiano circa 90 euro l’anno
  2. Occhio alle tariffe! A seconda che si consumi maggiormente di giorno o di sera, è possibile optare per una monoraria, che prevede costi fissi a prescindere da giorni e orari, o multioraria (bioraria o trioraria), che divide le ore del giorno in fasce, ognuna con un costo dell’energia diverso (generalmente inferiore dopo le 19, nei weekend e nei festivi)
  3. Elettrodomestici ad alta efficienza energetica: passando da un’asciugatrice di classe D a una di classe A si possono risparmiare 60 kilowattora ogni 100 cicli di lavaggio e asciugatura, e dunque all'incirca 33 euro
  4. Caldaia efficiente: con solo il 10% in più di efficienza una famiglia può attualmente risparmiare 192 euro l’anno sulla bolletta del gas, a cui si aggiungono le detrazioni fiscali che consentono di ammortizzare l’investimento in poco tempo
  5. Occhio alla temperatura dei radiatori: non superando i 20° si possono risparmiare fino a 153 euro sulle fatture dei mesi più freddi
  6. Adopera un termostato smart: col controllo da remoto l’accensione e lo spegnimento potranno avvenire in base alle necessità, e risparmiando 100 ore di utilizzo non necessario del riscaldamento in un anno si taglia la bolletta anche di 134 euro
  7. L’isolamento termico: cappotto termico esterno e infissi di ultima generazione permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
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Cos'è l'ecobonus per il risparmio energetico e come è cambiato nel 2025

Alcuni degli accorgimenti appena citati riguardanti caldaia, termostato e cappotto termico, sono proprio incentivati dall’Ecobonus sotto forma di detrazioni fiscali ai fini IRPEF.

Sostanzialmente, al contribuente “viene restituita” una percentuale della spesa effettuata, che può costituire il 36% o il 50% di quanto sostenuto riguardo a tutti quei lavori che riducono il consumo energetico per il riscaldamento: dalle coibentazioni ai nuovi pavimenti, alla sostituzione delle finestre e degli infissi, dall’installazione di pannelli solari alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con biomasse combustibili, all’ installazione di strumenti di domotica, ovvero di controllo a distanza di diversi impianti domestici come riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda.

Le percentuali di detrazione variano a seconda di chi richiede i lavori: il 50% di detrazione spetta solo a chi svolge i lavori nella prima casa, per tutti gli altri, spetta una diminuzione del 36%.

L'importo massimo su cui potrà essere applicata la detrazione  è fissato a 48.000€.

 

Chi sono i beneficiari della detrazione

Il bonus ha una “platea” piuttosto vasta, anche se sussistono restrizioni o condizioni. Vediamole:

  1. Cittadinanza italiana, anche se non è obbligatoria la residenza sul territorio;
  2. Gli edifici su cui effettuare gli interventi, a prescindere che siano unifamiliari o condomini, devono essere preesistenti e preriscaldati, cioè già in possesso di un impianto di riscaldamento;
  3. Si prescinde dalla categoria catastale, per cui vi partecipano anche i locali commerciali, e si applica sia su prima che su seconda casa
  4. Rispetto alla casa nella quale effettuare i lavori si può essere proprietari, usufruttuari, locatari o affittuari, o comodatari, e si può trattare di persone fisiche, piuttosto che di titolari di reddito d’impresa (società di persone, società di capitali), di enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, di associazioni tra professionisti, di istituti di case popolari
  5. Ne usufruiscono il familiare convivente e il convivente more uxorio, a patto che sostengano le spese per la realizzazione degli interventi su immobili che comunque non siano adoperati per attività d’impresa.
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Quali sono i requisiti per accedere alla detrazione

Le condizioni necessarie per poter usufruire dell’agevolazione sono le seguenti:

  • l’unità immobiliare deve essere venduta o assegnata dall’impresa di costruzione o di ristrutturazione immobiliare, o dalla cooperativa che ha eseguito i lavori;
  • l’acquisto o l’assegnazione dell’unità abitativa deve avvenire entro 18 mesi dalla data di conclusione dei lavori;
  • l’immobile acquistato o assegnato deve essere parte di un edificio sul quale siano stati eseguiti interventi di restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia riguardanti l’intero fabbricato. Pertanto, l’agevolazione è valida solo se i lavori hanno interessato l’intero edificio e non solo una parte, anche se rilevante. Non si applica se sono stati effettuati interventi di semplice manutenzione ordinaria o straordinaria;
  • il termine “immobile” si riferisce alla singola unità immobiliare. L’agevolazione non è condizionata alla cessione o assegnazione delle altre unità immobiliari che compongono l’intero fabbricato, permettendo a ciascun acquirente di beneficiare della detrazione per il proprio acquisto o assegnazione.

Inoltre, è possibile richiedere la detrazione anche se il rogito è stato stipulato prima della conclusione dei lavori sull’intero edificio.

In tal caso, tuttavia, poiché è necessario che siano ultimati i lavori sull’intero fabbricato, la detrazione può essere richiesta solo a partire dall’anno fiscale in cui i lavori sono stati completati.

Nella dichiarazione dei redditi relativa a tale anno, il contribuente potrà usufruire della detrazione a partire dalla prima rata, indicando come anno di sostenimento della spesa quello in cui i lavori sono terminati.

 

Quale documentazione presentare e quale documentazione conservare per accedere al bonus

L’iter di ottenimento dell’Ecobonus prevede che non oltre 3 mesi dalla conclusione degli interventi venga inviata comunicazione telematica al portale Enea, unitamente all’asseverazione del tecnico abilitato qualora prevista. 

Essa infatti non è prevista qualora:

  1. Vengano sostituiti gli infissi; è infatti sufficiente che il fornitore attesti la conformità dei nuovi infissi con i requisiti di trasmittanza termica contenuti nell’allegato E
  2. Le caldaie e gli impianti nuovi abbiano una potenza che si attesta al di sotto dei 100 kW; anche in questa evenienza la dichiarazione del fornitore è sufficiente
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Quali interventi sono ammessi nella detrazione nel 2025

Il bonus, come detto, comprende interventi di riqualificazione energetica, in particolare:

  • Interventi di coibentazione su pareti, coperture e pavimenti;
  • Cappotto termico;
  • Sostituzione della climatizzazione invernale;
  • Collocazione di pannelli solari per la creazione di acqua calda;
  • Adozioni di sistemi ad alta efficienza energetica come i micro-generatori, coi quali si riesce ad economizzare almeno il 20%;
  • Sostituzione degli scaldacqua con altri di nuova generazione dotati di pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Utilizzo di sistemi di controllo centralizzato automatico dei sistemi riscaldamento/raffrescamento, elettrici, di illuminazione, ombreggiamento, sicurezza, etc.

In particolare, la climatizzazione invernale può essere sostituita con impianti ad alta efficienza quali ad esempio una caldaia a condensazione, un sistema di termoregolazione, una pompa di calore (leggi qui come funzionano), gli impianti geotermici, i sistemi ibridi (ad esempio, pompa di calore + caldaia a condensazione) e i generatori d’acqua calda a condensazione.

ESEMPIO CONCRETO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Per fornire un esempio concreto di come un lavoro di efficientamento energetico possa beneficiare dell'ecobonus al 65%, consideriamo una casa unifamiliare di 150 metri quadrati sita in una zona climatica E, ovvero una zona con un clima rigido.

La casa in questione è stata costruita negli anni '80 e presenta una caldaia a gas che alimenta un sistema di radiatori in ghisa. Inoltre, gli infissi sono vecchi e poco efficienti, e il tetto non è stato mai isolato termicamente.

Il proprietario della casa, conscio dell'alto consumo energetico e delle relative spese di gestione, decide di intraprendere un lavoro di efficientamento energetico, sostituendo la vecchia caldaia con una nuova a condensazione e installando un impianto solare termico (qui un link di approfondimento) per la produzione di acqua calda sanitaria.

In aggiunta, decide di sostituire tutti gli infissi della casa con infissi a basso emissivo e di installare un sistema di isolamento termico a cappotto sul tetto, che prevede l'applicazione di uno strato di materiale isolante sulla superficie esterna del tetto, in modo da impedire la dispersione di calore verso l'esterno.

Il costo totale dell'intervento è di 40.000 euro.

Grazie all'ecobonus del 65%, il proprietario della casa potrà beneficiare di un credito d'imposta pari a 26.000 euro, che gli verrà restituito sotto forma di detrazione fiscale in 10 anni.

Ma quali saranno i benefici concreti in termini di risparmio energetico ed economico?

Innanzitutto, la nuova caldaia a condensazione permetterà di ridurre sensibilmente il consumo di gas per il riscaldamento della casa, con un risparmio stimato del 25% rispetto alla vecchia. Inoltre, l'impianto solare termico consentirà di produrre acqua calda sanitaria a costo zero durante i mesi estivi e di ridurre del 50% la spesa per l'acqua calda nei restanti mesi dell'anno.

Grazie alla sostituzione degli infissi e all'isolamento termico del tetto si stima una riduzione delle dispersioni termiche del 40%, che comporterà un notevole risparmio in termini di spese di riscaldamento e di climatizzazione estiva, abbattendo le bollette del gas e dell'energia elettrica del 30%.

In aggiunta, grazie all'intervento di efficientamento energetico, la casa acquisirà una maggiore classe energetica, aumentando il suo valore di mercato e rendendola più appetibile per eventuali futuri acquirenti.

Questo esempio dimostra come un lavoro di efficientamento energetico possa portare significativi benefici in termini di risparmio.

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Quali sono gli importi massimi detraibili col bonus?

Nella tabella che segue rispondiamo alla domanda nella maniera più accurata possibile:

TIPOLOGIA DI INTERVENTO COSTI MASSIMI PER L'INTERVENTO DETRAZIONE MASSIMA
Riqualificazione energetica 153.846,15 € 100.000 €
Pannelli solari 92.307,69 € 60.000 €
Isolamento termico (cappotto, coibentazione) 92.307,69 € 60.000 €

Sostituzione della climatizzazione invernale con:

• caldaie a condensazione

• sistema di termoregolazione

• sistemi a pompa di calore

• impianti geotermici anche combinati tra loro

46.153,84 € senza regolazione 60.000 € con regolazione 30.000 €
Utilizzo di micro-generatori: l’energia termica prodotta dalla micro-cogenerazione viene utilizzata per la produzione di acqua sanitaria e per il riscaldamento, con funzione analoga a quella di una caldaia 153.846,15 € 100.000 €
Sostituzione degli scaldacqua con altri a pompa di calore 46.153,84 € 30.000 €
impiego di sistemi di automazione per: impianti di riscaldamento riscaldamento acqua climatizzazione 23.076 € 15.000 €
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Chi NON può accedere al bonus

Ha diritto al bonus solo colui che effettua il pagamento della fattura, titolare di un diritto reale come detto e intestatario della suddetta fattura.

Le spese possono anche essere effettuate da più soggetti, che saranno assegnatari del bonus, ma dei quali dovranno essere indicati nome, cognome e codice fiscale.

 

Fino a quando durerà la detrazione?

La legge di Bilancio 2024 ha prorogato la misura fino al 31 dicembre 2025

Dal 2026, la detrazione scenderà ulteriormente: al 36% per i lavori nelle prime case e al 30% per tutti gli altri lavori..

Sei dunque ancora in tempo per pensare di efficientare energeticamente casa, per poter risparmiare sia in consumi che, di conseguenza in bollette, per poter cominciare a godere di un immobile energeticamente all’avanguardia che anche economicamente avrà un valore di mercato diverso rispetto ad uno obsoleto ed energivoro; inoltre se si scelgono alcune soluzioni come il fotovoltaico con accumulo sarà possibile vendere al Gestore nazionale dell’energia le proprie eccedenze e riuscire a controllare il proprio impatto ambientale.

A chi rivolgersi, quindi, per assicurarsi lavori ben eseguiti e certificazioni veritiere? La risposta potrebbe essere, ai professionisti che puoi trovare su Quotalo.it, che potrai contattare in pochi semplici click per poter ottenere un preventivo senza impegno.

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