Sisma bonus nel 2023: come ottenerlo, a chi spetta, quali interventi vi rientrano e tutto quello che bisogna sapere

18 Aprile 2024 - Redazione

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Sismabonus: tutto quello che ti serve sapere per ottenere le agevolazioni

La pericolosità sismica rappresenta la probabilità di occorrenza di terremoti e la loro intensità prevista in una determinata area.

In Italia, le zone ad elevata pericolosità sismica includono l'Appennino Settentrionale, l'Appennino Centrale, l'Appennino Meridionale, la regione dell'Adriatico e la Sicilia; diversi sono stati i terremoti significativi nel nostro Paese, spesso con gravi danni alle strutture e perdite ingenti di vite umane.

La valutazione della pericolosità sismica è dunque un importante strumento per la pianificazione del territorio, la progettazione di infrastrutture capaci di resistere e la mitigazione del rischio sismico. E proprio al fine di intervenire sulle costruzioni, sia pubbliche che private, che lo Stato italiano mette a disposizione il Sisma Bonus.

Vediamo quindi le caratteristiche di questa misura, compresi tutti gli aspetti burocratici che consentono di goderne, e le eventuali modifiche introdotte nel 2023.

 

Sisma bonus nel 2023: come ottenerlo, a chi spetta, quali interventi vi rientrano e tutto quello che bisogna sapere

Il "Sisma Bonus" comprende una serie di agevolazioni fiscali e incentivi per favorire la messa in sicurezza sismica degli edifici privati e di quelli produttivi esistenti, ed è stato introdotto proprio come misura per promuovere interventi di miglioramento strutturale e la riduzione del rischio sismico.

Offre detrazioni fiscali per le spese sostenute per la riqualificazione e l'adeguamento sismico, consentendo ai proprietari di detrarre una percentuale delle spese effettuate dalla dichiarazione dei redditi.

L'entità della detrazione può variare a seconda delle tipologie di intervento e delle caratteristiche dell'edificio.

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Cosa si intende con pericolosità sismica e quali sono le zone ad elevata pericolosità

Pericolosità sismica è un termine che viene utilizzato per descrivere la probabilità di occorrenza di un terremoto in una determinata area e l'intensità prevista di tale evento; rappresenta quindi una valutazione scientifica del rischio sismico che una certa regione può affrontare, valutazione che tiene conto di diversi fattori, tra cui la frequenza storica dei terremoti, la geologia locale, la presenza di faglie sismogenetiche e la risposta sismica prevista.

In Italia la pericolosità sismica è un argomento di grande rilevanza a causa della posizione geografica del Paese, che è situato al confine tra la placca tettonica africana e quella euroasiatica, una zona di forte attività sismica.

Inoltre, l'Italia ha una storia sismica ricca di eventi significativi come il terremoto del 1908 a Messina e il terremoto del 2009 a L'Aquila.

La mappa della pericolosità sismica nel nostro Paese è suddivisa in aree, che sono state identificate e classificate dal Dipartimento della Protezione Civile in base alla loro vulnerabilità sismica.

Le diverse classi di rischio vanno da basso a elevato, e le zone ad elevata pericolosità sismica sono quelle che presentano una maggiore probabilità di terremoti di forte intensità. Tra le zone ad elevata pericolosità figurano:

  • L'Appennino Settentrionale: comprende città come Bologna, Modena e Ferrara, ed è una delle zone da sottoporre a maggiore attenzione, vista la notevole presenza di faglie attive
  • L'Appennino Centrale: comprende l'Abruzzo, il Lazio, le Marche e l'Umbria, è tristemente famosa per il terremoto che ha colpito l'Aquila nel 2009
  • L'Appennino Meridionale: comprende la Calabria, la Basilicata, la Campania e la Puglia; è soggetta ad attività intensa a causa della subduzione della placca africana sotto quella euroasiatica
  • L'Adriatico (comprese le regioni delle Marche, dell'Abruzzo e del Molise): zona caratterizzata da una serie di faglie sismogenetiche che possono generare terremoti di moderata intensità
  • La Sicilia: isola sismicamente attiva situata nel Mar Mediterraneo, interessata dalla subduzione della placca africana sotto quella euroasiatica, con la presenza di numerose faglie attive.
Zona sismica Livello di pericolosità Regioni comprese
1 Alto Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania e Sicilia
2 Medio Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata
3 Basso Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte
4 Molto basso Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta

È importante sottolineare che la pericolosità sismica:

  1. È una valutazione della potenziale attività sismica di un'area, ma non indica direttamente la probabilità di un terremoto in tempi specifici;
  2. È utilizzata come base per la pianificazione urbanistica e la progettazione di infrastrutture resistenti ai terremoti;
  3. È valutata in base a diverse variabili, tra cui la magnitudo massima attesa di un terremoto, la profondità del sisma, la durata dell'evento sismico e la velocità di accelerazione del suolo: questi parametri vengono utilizzati per calcolare l'intensità prevista del terremoto su una scala nota come Scala Macrosismica Europea (EMS-98), che va da I (terremoto impercettibile) a XII (terremoto catastrofico)
  4. Non rappresenta l'unico fattore da considerare per valutare il rischio sismico complessivo in un'area: la vulnerabilità delle strutture e la densità della popolazione sono altri fattori critici che influenzano l'impatto di un terremoto.

In relazione a quest’ultimo aspetto, emerge conseguentemente come sia fondamentale un approccio olistico.

 

Che cos'è il sismabonus

Partiamo con un chiarimento, vale a dire la differenza che ricorre tra miglioramento sismico e adeguamento sismico: il primo comprende tutte le attività che migliorano la sicurezza davanti a un evento sismico, il secondo riguarda il conseguimento del livello di sicurezza richiesto dalla normativa per le nuove costruzione in ambito sismico.

Come già anticipato, la detrazione prevista è variabile dal 50 al 80% a seconda dell’intervento e della tipologia di immobile e proseguirà fino al 31 dicembre 2024. Nello specifico:

  • 50% se viene realizzato un intervento antisismico in un’unità immobiliare senza miglioramento della classe antisismica
  • 70% se l’intervento realizzato riduce l’immobile di una classe di rischio
  • 80% se l’immobile ottiene il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Qualora gli interventi riguardino l’intero condominio spetterà:

  • 75% se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore
  • 85% se vi è un passaggio a due classi di rischio inferiori

La spesa massima agevolabile ammonta a 96.000 euro. Per gli edifici condominiali il limite di spesa dovrà essere moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio e per tutti gli interventi sulle parti comuni di edifici condominiali.

Si tratta di una detrazione IRPEF o IRES a seconda del soggetto richiedente, dal momento che sono ammessi alla richiesta sia persone fisiche che società, suddivisa come di consueto in 5 rate annuali di pari importo.

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Cos'è il Super-sisma Bonus 2024

Il Super-Sismabonus del 2024 offre un vantaggio fino all'85% per gli interventi che combinano miglioramenti sismici ed energetici. Questo beneficio è valido per tutte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 e può essere utilizzato insieme alla detrazione del Superbonus.

Gli interventi per la riduzione del rischio sismico sono considerati "trainanti" e possono usufruire del Superbonus anche senza essere abbinati ad altri lavori. Inoltre, è possibile ottenere il Super-SismaBonus anche per l'installazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo, a condizione che sia effettuata insieme a interventi di riduzione del rischio sismico entro i limiti di spesa stabiliti dalla legge.

Possono beneficiare del Super-SismaBonus sia i condomini che le persone fisiche, inclusi i mini-condomini composti da due a quattro unità immobiliari, nonché le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale.

La detrazione del Superbonus varia a seconda delle spese sostenute e delle date di esecuzione degli interventi:

  • il 70% per le spese fino al 31 dicembre 2024
  • il 65% per le spese fino al 31 dicembre 2025.

Questa detrazione è calcolata su una spesa massima di 96mila euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari.

Per gli interventi che combinano lavori antisismici con riqualificazioni energetiche, possono essere riconosciuti ulteriori incentivi:

  • l'80% di detrazione se si migliora di una classe di rischio
  • l'85% se si migliorano due classi di rischio.

In questo caso, la spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 136mila euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari, e può essere ripartita in 10 quote annuali.

Tutte queste condizioni si applicano agli edifici condominiali situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3 e devono essere finalizzate congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica dell'edificio.

 

Per quali interventi può essere utilizzato, quali sono ammessi e detraibili

L’obiettivo è il miglioramento sismico, per cui il bonus comprende tutti gli immobili in cui vengono realizzati interventi mirati, a prescindere che siano ad uso abitativo piuttosto che produttivo. Tuttavia è importante notare che rientrano nell’agevolazione quelli ubicati nelle zone 1, 2 e 3, per cui restano esclusi gli immobili nelle zone 4.

 

Interventi su singole unità immobiliari

Intervento % Detrazione Limite di Spesa Ammissibile
Interventi di adozione di misure antisismiche 50% 96.000 €
Interventi antisismici che consentano il passaggio a una classe di rischio sismico inferiore 70% 96.000 €
Interventi antisismici che consentano il passaggio a due classi inferiori di rischio 80% 96.000 €

Interventi su parti condominiali

Intervento % Detrazione Limite di Spesa Ammissibile
Interventi di adozione di misure antisismiche 75% 96.000 € da moltiplicare per il numero delle unità che compongono l’edificio
Interventi antisismici che consentano il passaggio a due classi inferiori di rischio sismico 85% 96.000 € da moltiplicare per le unità componenti l’edificio
Interventi di efficienza energetica che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie esterna e riduzione di 1 classe del rischio sismico 80% 136.000 € da moltiplicare per le unità dell’edificio
Interventi di efficienza energetica per oltre il 25% della superficie esterna e riduzione di 2 classi del rischio sismico 85% 136.000 € da moltiplicare per le unità dell’edificio

Agevolabili sono gli interventi nel loro complesso, per cui sono ricomprese anche:

  • Prestazioni di figure professionali indispensabili per l’esecuzione dei lavori
  • Acquisto dei materiali
  • Perizie, sopralluoghi e altri documenti richiesti
  • Imposte da bollo e IVA.

Altra cosa importante da sottolineare è che si raggiunge la percentuale massima di agevolazione, vale a dire il 110% (non a caso si parla di Superbonus) quando si tratta di interventi di demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico, a patto che si dimostri appunto che si stanno eseguendo lavori di ristrutturazione edilizia e non di costruzione ex-novo.

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Chi può fare domanda per accedere

A godere del Sismabonus possono essere proprietari o nudi proprietari degli immobili, usufruttuari o titolari di diritto di abitazione o superficie, inquilini, comodatari, cooperative e/o i suoi soci ed infine imprenditori singoli in caso di costruzione adibita ad attività produttiva.

In più qualora partecipino alle spese, possono usufruirne anche il coniuge, parenti fino al terzo grado, affini fino al secondo (per cui la condizione imprescindibile è che convivano col proprietario dell’immobile), il convivente anche se non sposato o unito civilmente ed il coniuge separato, ma in questo caso la conditio è che risulti intestatario come l’altro coniuge.

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Quali sono le scadenze

Anche nel 2023 la Legge di Bilancio ha prorogato il Sismabonus che dunque resta in vigore fino al 31 dicembre 2024. Stesso dicasi per il SuperSismabonus (quello al 110%, per intenderci) la cui conclusione è stata procrastinata fino al 31 dicembre 2025, ma con aliquote via via discendenti:

  • 110% se gli esborsi vengono effettuati prima del 31 dicembre 2023
  • 70% se le spese ricadono nel 2024
  • 65% per esborsi entro il 2025

Tuttavia la percentuale resta al 110% per gli immobili che insistono in aree che dopo il 2008 siano state colpite da terremoti, a patto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza e gli immobili in questione abbiano riportato un danno a causa dell’evento; in sostanza deve sussistere un nesso di causalità tra il sisma e il danno, riportato su scheda AeDES con agibilità A, D, F.

Attenzione poi ad un altro aspetto: la richiesta del bonus 110% esclude la possibilità di accedere ai contributi stanziati per la riparazione dei danneggiamenti provocati dal terremoto (una PEC con dichiarazione di rinuncia a tali somme in favore del SuperSismabonus andrà inoltrata agli enti predisposti, come previsto dall’art. 47 del Dpr n. 445/2000).

 

Cos'è il Sismabonus Acquisto

Il Sismabonus acquisti prevede un sostegno fiscale per l’acquisto di case antisismiche e varrà per tutti gli atti di compravendita stipulati entro il 31 dicembre 2024. 

La misura consiste normalmente in una detrazione d'imposta del 75% del prezzo di acquisto se con l'intervento di demolizione e ricostruzione l’immobile si abbassa di una classe di rischio, oppure ad un abbassamento dell'85% se le classi di rischio scalate ammontano a 2.

Il Sisma bonus Acquisto è rivolto a tutti coloro che acquistano nuove unità abitative antisismiche e non a coloro che effettuano lavori per la riduzione del rischio sismico.

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Quali sono le detrazioni vigenti

In data 16 febbraio 2023 è stata decretata la fine delle due alternative previste in precedenza oltre la detrazione, vale a dire lo sconto in fattura e la cessione del credito, che restano possibili solo se gli accordi con le imprese edili che si occupano dei lavori e la CILA sono stati stipulati e presentati prima della data succitata.

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Quali documenti presentare, dove ed entro quando

Per beneficiare del bonus è fondamentale che i lavori vengano interamente pagati tramite bonifico bancario o postale parlante, che includano:

  • Codice fiscale di colui che ha richiesto la detrazione;
  • Codice fiscale o Partita IVA di colui cui è indirizzato il pagamento;
  • La dicitura della causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917 del 1986”.

In caso si trattasse di lavori condominiali è prevista anche l’approvazione di delibera di realizzazione dei lavori. Qualora invece i lavori comportassero la demolizione e la ricostruzione, occorre che sempre entro quella data sia stato richiesto anche il permesso a costruire.

Attenzione ai documenti da esibire in caso di ispezione:

  • Notifica preliminare dell’ASL con la data di inizio dei lavori, qualora richiesta
  • Abilitazioni amministrative sulla tipologia di intervento da realizzare e la data (o, in alternativa, una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà)
  • Autocertificazione con la somma delle spese sostenute, accompagnata da fatture e ricevute fiscali
  • Copia della valutazione della classe di rischio dell’edificio antecedente e successiva all’intervento
  • Ricevute dei bonifici bancari.

Senza tralasciare che dal 2022 per tutti i Bonus Casa è obbligatorio il Visto di conformità, un documento redatto da un commercialista o da un ufficio competente che conferma il rispetto dei requisiti necessari per l’agevolazione, a meno che non si tratti di interventi di edilizia libera o di lavori che non superano i 10.000 € di valore.

Sul nostro portale è possibile mettersi in contatto con tutti i professionisti del settore edile; dai geometri agli studi di ingegneria fino agli studi di architettura ed alle imprese edili esperte in ristrutturazione infatti, noi di Quotalo.it ti aiutiamo a presentare richiesta per la tua necessità in pochi semplici click e ad ottenere fino a quattro preventivi da poter confrontare per realizzare la tua richiesta nella maniera più precisa possibile.

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