Ristrutturazione della cucina: dalla progettazione alla realizzazione, costi compresi!

03 Giugno 2016 - Redazione

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La cucina si deteriora molto prima di qualunque altro ambiente, essendo lo spazio più frequentato e sollecitato quotidianamente in una casa, per mezzo di umidità, vapori grassi, calore, che agiscono tanto sui mobili che, in un secondo momento, su piastrelle di pavimenti e rivestimenti. Per questo la ristrutturazione della cucina avviene tanto per questioni estetiche che per motivi legati all’usura di cui prima.

Tuttavia, quando si parla di ristrutturazione della cucina ci si riferisce ad un concetto piuttosto ampio, tant’è che essa può essere realizzata attraverso il fai-da-te quando si tratta, per esempio, di demolire il muro che la divide da un'altra stanza, creando una zona unica cucina-sala da pranzo, per poter visivamente ampliare gli spazi; oppure di aggiungere scaffali o griglie e ganci per appendere pentole, padelle e utensili, o ancora di installare dei ripiani girevoli, per aumentare le superfici dedicate allo stoccaggio; o ancora se si tratta di migliorare l'illuminazione applicando dei faretti sul piano di lavoro, il lavello, o all'interno dei mobili per conferire un tocco di eleganza, oltreché di funzionalità, alla cucina; di ridipingere le ante dei mobili o applicarvi degli stencil, di cambiare i pomelli, di aggiungere vasi, portaoggetti, e strofinacci colorati. 

Ma, già quando la ristrutturazione della cucina consiste nel rinnovare le pareti con dell’intonaco fresco, o con delle piastrelle (sia con funzione decorativa che protettiva), oppure nel sostituire un pavimento troppo rovinato (e non tanto rivestendolo con strisce di laminato simile al parquet o dei quadrotti autoadesivi di linoleum, cosa piuttosto semplice, ma rimuovendo i pavimenti preesistenti, magari rifacendo il massetto, al fine di potervi inserire un riscaldamento a pavimento e poi applicando un rivestimento di ultima generazione e dal design accentuato), o peggio ancora nel mettere mano all’impianto elettrico e idraulico (per verificare dove passano le tubature, capire se ci sono delle modifiche da apportare, se quelli attuali sostengono la potenza di cui si necessita e se sono a norma), il ricorso al fai-da-te diventa più complesso, e sarebbe allora meglio rivolgersi a dei professionisti.

Che si operi da soli o he si decida di affidare i lavori a degli esperti, una fase risulta sempre essenziale, e cioè la progettazione della ristrutturazione della cucina, in particolare quando questa comporta il riposizionamento degli elementi funzionali, come il piano del fornello, il frigorifero, il lavello. 

In questa fase sarà opportuno prevedere la maggiore estensione possibile del piano di lavoro, o top, ad esempio aumentandone la profondità (oltre i 60 centimetri standard, e arrivando addirittura a 90); prevedendo un’isola o una penisola; inserendo piani estraibili (generalmente da una cassettiere); collocando se possibile le colonne forno e frigo altrove (anche in un ambiente attiguo, magari mascherato in una parete attrezzata), oppure optando per soluzioni sottopiano; preferendo un lavello con un’unica vasca grande piuttosto che a due vasche medie, e rinunciando al gocciolatoio (tutto questo solo in presenza di lavastoviglie), così da recuperare almeno 30/40 centimetri di piano.

Nella fase di progettazione della nuova cucina andrà prestata attenzione al contenimento, ricorrendo non solo a basi e colonne (profondi 60 centimetri) e ai pensili (profondi 35), ma anche alla cassettiera per posate e strofinacci, ai cestoni (disponibili anche nel sottolavello e capaci di sfruttare anche lo spazio laterale delle vasche e accessoriabili con pattumiere, porta-detersivi e altro), alle basi ad angolo intere (90×90, 105×105) che hanno oltre ad una grande capacità anche una notevole facilità di accesso (da preferire alle basi e alle colonne ad angolo con un piccolo accesso e agli angoli super-attrezzati, troppo costosi e poco funzionali). Ancora, sempre per guadagnare spazio per contenere, è consigliabile sfruttare l’altezza (utilizzando dei sovrapensili profondi 60 centimetri); aumentare l’altezza delle basi (riducendo lo zoccolo, cosicché i mobili presentino tre vani interni anziché due); abbondare coi cassetti; inserire una dispensa ad angolo; evitare basi e pensili di piccolo taglio e accorpare il più possibile. 

Altra accortezza da prevedere nella ristrutturazione della cucina è la corretta disposizione degli elementi funzionali, come la lavastoviglie, che va inserita in linea con il lavello (né dietro, né distante); il lavello e il piano cottura, che dovrebbero essere vicini tra loro; la cassettiera, che andrebbe accanto o sotto al piano cottura.  

Per quanto concerne l’illuminazione, la cosa migliore per garantirsi la luce naturale sarebbe che la finestra si trovasse nel corpo della cucina (ad esempio nello spazio tra basi e pensili).
A parte la luce naturale è indispensabile illuminare correttamente il piano di lavoro, mentre per la luce artificiale via libera alla sospensione posizionata sopra il tavolo, ma solo se abbinata a le luci sottopensili per tutta la composizione (compreso il lavello), oppure a dei faretti a incasso collocati nel controsoffitto in corrispondenza dei contenitori.


I costi per ristrutturare la cucina
I costi per ristrutturare la cucina sono parecchio variabili, dipendendo da numerosi fattori, primo fra tutti che si tratti di una ristrutturazione completa o parziale, e poi dal tipo di cucina che si è scelto, dalla grandezza della stanza, dalla qualità dei materiali, dalla localizzazione della casa e ovviamente dal tipo di interventi che si andranno a compiere. Solitamente si parte da una spesa minima di 2000 euro, ma è sempre meglio farsi fare almeno tre o quattro preventivi di ditte diverse, in modo da avere un confronto, cercando però di scartare proposte a prezzi stracciati, perché a volte si rischia di spendere di più per dover poi rimediare a errori commessi.

Ipotizziamo di voler ristrutturare completamente una cucina quadrata di 16 metri quadri: i preventivi dovranno annoverare il costo di: demolizione e rimozione del pavimento e del vecchio massetto; rimozione e ripristino dell’impianto idrico e di quello di scarico; rimozione e ripristino dell’impianto elettrico con punti luce; installazione dell’impianto gas; installazione dell’impianto a pavimento; realizzazione del nuovo massetto; 16 mq di gres porcellanato per pavimento; posa in opera pavimento; piastrelle per cucina e posa in opera piastrelle; realizzazione dell’intonaco; pittura alle pareti; battiscopa in pvc e posa in opera; porta e finestra con posa in opera dei telai di entrambe. Difficilmente i costi per ristrutturare la cucina scenderanno sotto i 7200 euro (e anzi, a seconda della qualità dei materiali adottati potranno solo incrementarsi, e anche notevolmente), e se così fosse forse ci si dovrebbe porre qualche interrogativo…

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