Bonus idrico: tutto quello che ti serve sapere per ottenere il bonus

08 Gennaio 2024 - Redazione

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Sostituire sanitari e rubinetteria usufruendo dei 1.000€ del Bonus idrico; nel 2024 è ancora possibile?

L’acqua è un bene prezioso che troppo spesso viene utilizzato senza la giusta attenzione. Soprattutto a livello domestico sono tantissimi gli sprechi associati all’anzianità degli impianti o alla scarsa efficienza dei sanitari e della rubinetteria.

Sprechi di cui forse non ci si rende conto ma che incidono, anche piuttosto pesantemente, sia a livello ambientale che economico sulle bollette.

Il Bonus idrico è un’opportunità per far fronte a tutto questo e iniziare a risparmiare.

 

Cos'è il Bonus idrico e che interventi vi rientrano

Come indicato nella pagina del Bonus risparmio idrico del sito dell’Agenzia delle Entrate questo è un contributo che viene riconosciuto per favorire il risparmio di risorse idriche.

È un incentivo che viene erogato sotto forma di un bonus di 1.000€ a cui possono accedere le persone fisiche residenti in Italia che decidono di sostituire:

  • Sanitari in ceramica con apparecchi nuovi a scarico ridotto;
  • Rubinetteria;
  • Soffioni e colonne doccia con apparecchi a flusso d’acqua limitato su edifici esistenti, parti di edifico o singole unità immobiliari.

Il bonus idrico in definitiva mira a migliorare i sanitari e la rubinetteria attualmente esistente con apparecchi più efficienti.

Nel Bonus idrico rientrano anche la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con un volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri, e la posa di rubinetti e miscelatori sia per il bagno che per la cucina, compresi i dispositivi per il controllo del flusso d’acqua che abbiano una portata uguale o inferiore ai 6 litri al minuto.

Rientrano nelle spese rimborsabili dal Bonus idrico anche quelle sostenute per le relative opere idrauliche e murarie, compreso lo smontaggio e la dismissione dei sistemi esistenti.

 

bonus idrico

 

Cosa fare per richiedere ed ottenere il Bonus idrico

Per ottenere il Bonus idrico bisogna autenticarsi (tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica) sul portale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e presentare la domanda di rimborso allegando la relativa documentazione.

È importante considerare che il Bonus idrico non è cumulabile con altre agevolazioni e può essere richiesto per un solo immobile.

Tra i dati richiesti ci sono:

  • Quelli personali del beneficiario (nome, cognome e codice fiscale);
  •  L’importo della spesa sostenuta; 
  • La quantità e la tipologia dei beni acquistati e dei lavori svolti;
  • I dati catastali dell’immobile oggetto dell’agevolazione;
  • L’autodichiarazione di non aver usufruito di altre agevolazioni per gli stessi interventi.

Inoltre bisogna poi indicare le coordinate del conto corrente postale o bancario (IBAN) sul quale accreditare il rimborso ed il titolo che si ha sull’immobile oggetto del Bonus idrico, ossia se si è proprietario, locatario o altro.

Alla pratica vanno allegati tutti i documenti fiscali, quindi ricevute e fatture, relative a ciascun bene e prestazione oggetto del Bonus idrico. In caso di dubbi, difficoltà o chiarimenti è possibile consultare il relativo manuale utente o contattare il Numero Verde 800 090 545, messo a disposizione dal Ministero.

 

Quando viene erogato il Bonus idrico

Il Bonus idrico viene riconosciuto nell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati i lavori e viene concesso in ordine di prenotazione fino all’esaurimento dei fondi che sono di anno in anno stanziati dalle relative leggi di bilancio.

 

Chi ha diritto a richiedere il Bonus idrico

Possono accedere al Bonus idrico tutte le persone fisiche residenti in Italia che hanno un diritto reale (proprietà, usufrutto, contratto di locazione, ecc...) su un immobile esistente.

La domanda per il rimborso può essere presentata una sola volta, da solo uno degli aventi diritti e per un solo immobile.

bonus idrico 2023 proroga  

Bonus acqua potabile: in cosa si differenzia dal bonus idrico

Il bonus acqua potabile, spesso erroneamente confuso con il bonus idrico, è stato prorogato anche per il 2023.

Il bonus acqua potabile ha come finalità quella di migliorare la qualità dell' acqua potabile che proviene normalmente dagli acquedotti comunali, grazie ad un credito d'imposta pari al 50% dell'importo speso per acquistare ed installare impianti relativi a:

  • Filtraggio e depurazione;
  • Mineralizzazione;
  • Raffreddamento;
  • Aggiunta di anidride carbonica alimentare all'acqua.

Gli importi massimi sulla base dei quali poter calcolare il bonus sono due: uno relativo alle persone fisiche, pari a 1.000 euro per ogni unità immobiliare, ed un secondo pari a 5.000 euro, riguardante sempre la singola unità immobiliare che sia però finalizzata ad attività commerciale o istituzionale.

Per quanto riguarda il bonus acqua potabile, è comunque consigliato affidarsi a Quotalo.it, dove è sempre possibile richiedere un preventivo accurato a  professionisti specializzati nell'istallazione di depuratori ed addolcitori della propria zona.

 

credito imposta bonus acqua potabile

Nella tabella sottostante abbiamo riassunto le differenze tra i due bonus:

Bonus Idrico Bonus Acqua Potabile
È un bonus di 1.000 euro riconosciuto alle persone fisiche È un credito di imposta del 50% su una spesa massima di 1.000 euro per le persone fisiche o di 5.000 euro per immobili adibiti ad attività commerciali ed istituzionali
Lo scopo è il risparmio delle risorse idriche tramite interventi di ripristino e sostituzione, tra gli altri, di sanitari e rubinetteria Lo scopo è il miglioramento della qualità dell'acqua potabile proveniente dagli acquedotti per ridurre l'uso di bottiglie di plastica ed incentivare un uso più consapevole delle risorse
 

Quali bonus sono stati prorogati nel 2023

Oltre al Bonus idrico e al già citato bonus acqua potabile, anche per il 2023 sono previste numerose agevolazioni fiscali, sia per quanto riguarda il sostegno alle persone e alle famiglie sia per quanto riguarda i bonus di tipo edilizio.

Questi consentono di intervenire sugli edifici in modo da migliorarne l'efficienza energetica e la sicurezza.

Tra i bonus confermati, anche se parzialmente modificati, troviamo il Superbonus, che dal 110% passa al 90%, il bonus facciate, il Bonus ristrutturazione, l'Ecobonus del 65% e il Sismabonus. Sono da considerare attentamente anche il Bonus mobili e il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

 

Cosa succede nel 2024

Il bonus idrico non è stato rinnovato per l'anno 2024.

Questo significa che sarà possibile richiedere il credito d'imposta per le spese sostenute nel corso del 2023 fino al 28 febbraio 2024, data che rappresenta il termine ultimo per la presentazione delle domande; dopo questa data, l'agevolazione verrà definitivamente cessata.

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