La messa a terra dell'impianto elettrico

23 Gennaio 2018 - Redazione

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Per un impianto elettrico sicuro e rispettoso di tutti i requisiti previsti dalla normativa è necessario prevedere un sistema di messa a terra della corrente, capace di disperdere eventuali sbalzi di corrente, evitando nei casi più gravi folgorazioni, ma anche più banalmente malfunzionamenti o guasti anche irreparabili di tutti quei dispositivi ed elettrodomestici che funzionano tramite elettricità: vediamo dunque nello specifico cos’è la messa a terra di un impianto elettrico, quali sono le sue caratteristiche, e quando è indispensabile prevedere un cavo di terra nell'impianto della corrente, che contribuisca a renderlo un impianto elettrico a norma, capace di garantire l’incolumità delle persone e la salvaguardia delle cose.

Detto in termini molto semplici, qualora dovesse verificarsi un cortocircuito o un sovraccarico, la messa a terra rappresenterà quella parte dell’impianto elettrico che ci salverà da morte certa nel caso in cui dovessimo adoperare un dispositivo in corrente, indi per cui non è possibile dichiarare a norma quegli impianti elettrici nei quali anche solo una o parte delle prese e dei dispositivi domestici dovesse risultare sprovvista di messa a terra.

Si tratta dunque di una questione di incolumità propria e altrui, di salvaguardia del buon funzionamento dei propri dispositivi elettrici, ma anche di una questione più propriamente economica: sottolineiamo infatti che, in presenza di assicurazioni sulla casa, gli impianti devono sempre essere a norma e puntualmente verificati e che, qualora scoppiasse un incendio, la compagnia erogherà l’eventuale rimborso solo nel caso in cui si riesca a dimostrare il possesso del certificato di conformità dell'impianto elettrico o in sua vece della dichiarazione di rispondenza.

Tra l’alto, il sistema di messa a terra degli impianti elettrici è necessario non solo per l’interno dell’abitazione, ma anche per gli esterni: le parti metalliche al di fuori delle mura di casa infatti potrebbero essere colpite da fulmini, che scaricherebbero dentro alte tensioni potenzialmente letali.

Come funziona in definitiva la messa a terra di un impianto elettrico?

Tramite un cavo di collegamento, la messa a terra prevede che tutta la corrente che vi fluisce attraverso, comprese le scariche di alta tensione, vengano portate allo stesso valore del suolo, pari a zero volt, scongiurando in tal modo malfunzionamenti e guasti dell’impianto elettrico o addirittura il pericolo di scosse ad alto voltaggio, alla stessa stregua di quanto accade con salvavita e prese di sicurezza, la cui efficienza, non a caso, è garantita maggiormente quando unite al cavo di dispersione a terra.

Praticamente come si realizza la messa a terra?

Diciamo innanzitutto che si tratta di un lavoro che abbisogna di competenze specifiche e di un progetto ingegneristico, per cui, anche se si dovessero possedere le abilità indispensabili alla realizzazione di impianti elettrici, sarà comunque necessario rivolgersi ad un professionista che certifichi i lavori e rilasci la giusta documentazione, essendo la messa a terra dell’impianto elettrico una procedura obbligatoria.

In secondo luogo, la creazione del sistema di messa a terra in un impianto elettrico prevede prima d’ogni cosa che si verifichi la presenza nelle prese di corrente di un filo centrale, solitamente giallo-verde, e che, in caso di assenza, venga aggiunto nella cassetta elettrica esterna, dove andranno collegati anche tutti i cavi di messa a terra delle antenne e delle parti metalliche esterne ed interne.

Lo step successivo prevede che tutte le diramazioni finiscano nel pozzetto di dispersione della messa a terra, un piccolo vano in cemento chiuso con una botola, di modo da essere sempre ispezionabile, al cui interno è piantato nel terreno un paletto metallico resistente alla corrosione della lunghezza di un metro e mezzo circa che, uscito dal terreno, si collega al cavo di terra ancorato ad una lancia metallica, sul quale sono collegati i fili di messa a terra.

Se è piuttosto intuitivo che, vivendo in un’abitazione singola, è al proprietario che competono i lavori per la messa a terra, la questione sorge in caso di condomini e palazzi, giacché gli interventi necessari a portare i fili di massa al più vicino punto di messa a terra spettano ai proprietari, così come pure le spese d'allaccio dei fili al punto di sicurezza, mentre ai condomini competono quelli per la messa a terra della ‘puntazza’ e del pozzetto.

Altrettanto intuitivo è il fatto che scegliere l’impresa o il professionista giusto è indispensabile per assicurarsi un lavoro duraturo e ben fatto, e la relativa documentazione: motivo per il quale vi invitiamo a contattare i nostri esperti

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