Normativa e costo della certificazione di un impianto elettrico

24 Agosto 2017 - Redazione

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Avete intenzione di comprare casa e volete sapere a quanto ammonta il costo della certificazione di un impianto elettrico? E mica si tratta di una risposta semplice!

Affinché una casa ottenga l’abitabilità è necessario che sia dotata di una dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, qualora sia stata costruita dopo il 1990, oppure di una dichiarazione di adeguamento dell'impianto elettrico alla Legge 46/90 (che riguarda l'installazione del salvavita), nel caso in cui sia stata edificata antecedentemente.

Poiché si tratta di un obbligo, nel caso in cui, al momento della vendita dell’immobile, questo sia sprovvisto della documentazione in questione, è possibile rivalersi sul venditore.

Immagine articolo costo certificazione impianto elettrico

Tuttavia, a queste definizioni teoriche, si accompagnano due problemi pratici: 1 - la legge 46/90 esige che il rilascio della dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico avvenga solo per impianti di NUOVA REALIZZAZIONE, e non anche per quelli preesistenti, anche se in condizioni perfette: la soluzione è farsi rilasciare un attestato di conformità, che però non ha valore ai fini di compravendite o per il rilascio del certificato di abitabilità (si tratta di una questione legislativa irrisolta del nostro Paese) 2 - Una ditta installatrice (e non un perito o ingegnere) potrebbe rilasciare comunque una dichiarazione di conformità, ma significherebbe assumersi il rischio, in caso di controllo della Finanza, di un’incongruità fra la conformità e l'importo del lavoro eseguito.

Un escamotage potrebbe essere quello di farsi rilasciare da un elettricista una dichiarazione di conformità per un piccolo lavoro, facendosi inserire negli allegati facoltativi una certificazione di conformità dell'intero impianto. A questo punto il prezzo della certificazione per l’impianto elettrico dopo verifica effettuata oscilla tra i 300 e i 500 euro: diverso il costo se, in seguito all’accertamento, le condizioni dell'impianto dovessero risultare fortemente compromesse.


Domande degli utenti

A proposito della questione inerente le spese da fronteggiare per ottenere la certificazione degli impianti elettrici, ci è stato chiesto:
“E’ corretto che un elettricista quantifichi in €300 la dichiarazione di conformità di un impianto che dovrà eseguire? Non si tratta di un rilascio obbligatorio per legge?”.

Anche in questo caso non si tratta di una questione completamente pacifica: se infatti è assolutamente esatto affermare che si tratta di una procedura obbligatoria, e che quindi tutti gli impianti devono essere certificati, a noi sembra più una questione di forma che di sostanza…

Ci spieghiamo meglio. La dico di un elettricista comprende, oltre l’intestazione principale con i dati della ditta installatrice e del committente, una serie di allegati:
  • 1. disposizione e quantità dei materiali distribuiti nei locali
  • 2. tipologia e marca dei materiali utilizzati
  • 3. schema elettrico dell'impianto
  • 4. copia del certificato dei requisiti tecnico professionali.


Il tutto stampato in 4 copie (una per il cliente, una per il comune, la terza per la camera di commercio, e l’ultima per la ditta installatrice), alle quali si aggiungono spesso quelle consegnate al geometra e al responsabile della sicurezza.

La predisposizione della suddetta documentazione ha come propedeutica una serie di rilevazioni di cantiere, che richiedono dispendio di tempo e risorse (sia umane che economiche): la risposta dello staff non può quindi prescindere dalla constatazione che tutto questo ha un costo!

Che poi tale spesa debba figurare come una voce a parte e specifica di un preventivo, piuttosto che ricompresa e “spalmata” sotto altre diciture, questo può pure essere oggetto di discussione, ed è anche comprensibile il punto di vista di chi sostiene che la certificazione di conformità, che è la garanzia della regolarità dei lavori svolti, debba essere parte integrante della prestazione, e che il suo prezzo, come il costo di tutte le altre opere di cui si compone l’intervento, sia in realtà già ricompreso nelle spese generali; ma ribadiamo: il parere dello staff è che si tratti di una formalità, a patto che ci si intenda bene sulla questione che anche se ci si dovesse trovare difronte un preventivo con una voce “certificazione” scorporata dal resto dell'intervento, mai e poi mai si tratta di uno step facoltativo, opzionale, che possa essere evitato per risparmiare.

Dichiarazione conformità impianto elettrico


Modulo per la certificazione dell’impianto elettrico

Di seguito vi riportiamo anche il facsimile del documento: …

Modulo certificazione impianti elettrici

E per gli addetti ai lavori che avessero bisogno di aiuto per la compilazione consigliamo questo video.




La normativa degli impianti elettrici: la certificazione 37/08

Dal progetto di un impianto fino alla sua manutenzione, è già dal 2008, con l’entrata in vigore del decreto ministeriale 37/08, che viene disciplinata ogni installazione elettrica. La normativa, come accennato, prevede una certificazione dell’impianto elettrico, ovvero una dichiarazione di conformità obbligatoria rilasciata subito dopo il collaudo finale del sistema appena installato. In mancanza di ciò, si può supplire con una dichiarazione di rispondenza dell'impianto elettrico.

Il certificato di conformità dell'impianto elettrico o la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico sono obbligatori anche in caso di vendita o fitto dell’immobile o di rilascio del certificato di abitabilità per le civili abitazioni, o di agibilità per i locali commerciali, o per la richiesta di allaccio di una nuova utenza.

Tuttavia, proprio la normativa in materia, evidenzia una contraddizione in termini, laddove prima sostiene che “la sicurezza degli impianti deve essere valutata in base alla loro conformità alle norme vigenti al momento della loro realizzazione… e che non sussiste alcun obbligo di procedere all’adeguamento degli impianti preesistenti” e poi che “in caso di vendita di un immobile, il venditore garantisce la conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza”…

Dal momento che, come visto, pur trattandosi di una prassi obbligatoria prevista per legge, non è affatto semplice orientarsi, vi proponiamo di rivolgervi ai nostri professionisti: come per tutti gli altri settori, anche in quello concernente l’impiantistica ci affidiamo soltanto a fornitori certificati, qualificati, e garantiti sia per via dell’esperienza che per la “buona nomea” che sono riusciti a meritarsi in un mercato ampio e variegato come quello del web.

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