Malattie da stress lavoro correlate: cosa le caratterizza e come e quando la legge prevede di risarcirle

14 Maggio 2018 - Redazione

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È ormai unanimamente riconosciuto quanto lo stress influisca negativamente sulla stato di salute psico-fisica di un individuo, tant’è che nella fisiologia del lavoro lo stress viene interpretato come una serie di situazioni che rompono l’equilibrio a livello biochimico e metabolico, inducendo dapprima una reazione di allarme che attiva tutte le energie in possesso dell’organismo, per poi attivare una fase di omeostasi, cioè di un nuovo equilibrio (disfunzionale), che determina però l step conclusivo, vale a dire quello di esaurimento delle forze.
Questo significa che lo stress è la sommatoria di situazioni stressanti e reazione emotiva a dette situazioni, che differisce da soggetto a soggetto.
In ambito lavorativo innumerevoli sono le condizioni stressanti:
  • fattori fisici: luce, temperatura, rumorosità dell’ambiente
  • agenti tossici
  • fattori psicologici
  • fattori sociali
  • fattori oggettivi ed organizzativi.


Rientrano tra le situazioni lavorative potenzialmente stressanti anche alcune ormai divenute “endemiche”, e quindi comuni a più lavoratori, vale a dire:
  • precarietà dei contratti di lavoro
  • ristrutturazioni aziendali
  • ritmi lavorativi incalzanti
  • performance richieste, che possono essere sovradimensionate (per cui può scaturirne un senso di incapacità del soggetto) o sottodimensionate (creando un senso di frustrazione per mancata valorizzazione delle proprie capacità operative)
  • variazioni rispetto all’attività assegnata, che in alcuni lavoratori possono generare uno stato di ansia se non adeguatamente affrontati.


Lo stress di per sé non è una malattia, ma può portare alla malattia: la prima cosa a fare quando si avvertono sintomi preoccupanti in tal senso è recarsi dal medico di base che prescriverà un periodo di riposo, della cui durata solo lui può decidere in base alla valutazione professionale: attenzione però che nella diagnosi venga precisato che la condizione è connessa alla situazione lavorativa, per poteri eventualmente servire del certificato in caso di richiesta di risarcimento.


Qualora le condizioni lavorative predisponenti allo stress dovessero protrarsi nel tempo porebbero originarsi a carico dei lavoratori sintomi piuttosto caratteristici sia di natura psicologica (ansia, paura, ossessione, isteria, paranoia, depressione, aggressività, bassa autostima) che fisica (ipertensione arteriosa, aritmie cardiache, gastrite, colite ulcerosa, dermatite seborroica, psoriasi, alopecia areata e perdita di capelli, tensioni muscolari), che tendono a tradursi in una serie di comportamenti predittivi, come assenze ripetute e prolungate diminuzione della qualità lavorativa, incapacità di completare il compito assegnato, difficoltà nelle relazioni coi superiori e i colleghi, demotivazione, etc.


Attenzione a non confondere le malattie da stress lavoro correlate con il mobbing dal momento che questo è una condotta persecutoria attuata dai colleghi o dal datore, e differisce dalle prime perché, sebbene anche da condotte mobbizzanti possa derivare un forte stato di stress, le patologie legate allo stress lavorativo sono originate da una disfunzione dell’organizzazione del lavoro.


Ora, il codice civile pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di attuare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei lavoratori, alla qual cosa non concorrono solo attrezzature, macchinari e servizi forniti dal datore, ma anche all’ambiente di lavoro nel suo complesso, e la Corte di Cassazione riconosce l’obbligo del datore di lavoro di predisporre un adeguato modello organizzativo per prevenire le lesioni fisiche e psichiche dei lavoratori, e di risarcire il danno al dipendente per la malattia causatagli da un’inadeguata organizzazione.


Affinché il danno da stress da lavoro sia risarcibile è necessario che venga dimostrato, sia che si tratti di danno patrimoniale che di danno alla persona: nel primo caso può essere chiesto il rimborso delle spese mediche sostenute, il risarcimento per la perdita dell’occupazione, etc.; la seconda tipologia potrà essere risarcita solo dimostrando, a carico del lavoratore, il danno alla salute e il peggioramento delle condizioni di vita.
In altri termini, bisognerà che si dimostrino gli orari impegnativi, i turni faticosi, le condizioni igienico-sanitarie non conformi, etc., e la patologia derivante (per cui ci si sottoporrà a visite mediche specialistiche).


Certo, non è semplice diagnosticare la malattia da stress lavoro correlato, a causa della molteplicità di manifestazioni, fatta eccezione che in caso di burnout, una vera e propria sindrome da esaurimento emotivo causata da attività lavorative particolarmente stressanti e logoranti.


Vi suggeriamo comunque di ricorrere alla consulenza legale di un avvocato del lavoro: compilando il nostro form comunicate ad uno dei nostri esperti tutti i sintomi che avvertite, le prove della disorganizzazione del luogo in cui svolgete l’attività che vi ha logorato mentalmente e fisicamente, i referti delle visite alle quali vi siete già eventualmente sottoposti, etc., ma non lasciate trascorrere troppo tempo, perché il diritto al risarcimento del danno causato da malattie da stress lavoro correlato si prescrive in dieci anni.

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