Stufa a pellet: caratteristiche tecniche, funzionamento, vantaggi e svantaggi, costi

28 Dicembre 2017 - Redazione

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Il funzionamento delle stufe a pellet è simile a quello delle stufe alimentate a legna, ma si caratterizzano per un potere inquinante decisamente minore, una capacità scaldante che copre i 35 mq, prezzi relativamente bassi della materia prima (per cui consentono un certo risparmio economico se paragonate ai sistemi tradizionali).
Tuttavia, per effettuare una scelta consapevole e soddisfacente rispetto alle proprie esigenze, è necessario conoscerne non solo i principi di funzionamento, ma anche i diversi modelli di stufe a pellet presenti sul mercato: ci riferiamo in particolare alle stufe a pellet multifire, alle stufe a pellet senza canna fumaria (analizzando anche i criteri che debbono essere soddisfatti nel caso in cui si tratti di installare una stufa a pellet senza canna fumaria in condominio), e ai camini a pellet senza canna fumaria.


Se la stufa a pellet utilizza combustibile solido, esattamente come quella a legna, se ne differenzia però perché:
  • necessita di un collegamento elettrico 
  • dispone di un serbatoio interno con una capacità media di 25 kg, che le permette di auto alimentarsi fino all’esaurimento del pallet inseritovi
  • è dotata di cronotermostato, per cui si possono impostare l’accensione, lo spegnimento, la temperatura e la ventilazione
  • ha un tiraggio forzato tramite una ventola interna che convoglia i fumi all’esterno, senza possibilità di fuoriuscite, e che consente un più veloce riscaldamento degli ambienti
  • dispone di una canna fumaria più piccola rispetto all’altra.


È proprio sulla questione della canna fumaria che vogliamo soffermarci.


Stufa pellet arredamento


Stufe a pellet in condominio


È possibile optare per questo sistema di riscaldamento anche se si vive in un contesto condominiale, a patto però che vengano rispettati i criteri previsti nella norma UNI 10683, che stabilisce come lo scarico dei fumi diretto sia collocato a tetto “alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente”, e che il condotto per lo scarico dei fumi rispetti determinate distanze, misure, e caratteristiche, per cui:
  • abbia un andamento verticale con possibili deviazioni all’asse non superiori ai 45°
  • non si trovi in prossimità o a contatto con materiali combustibili o infiammabili (quindi, che sia termicamente isolato)
  • possieda una sezione interna costante, libera e indipendente (meglio se circolare, o anche quadrata o rettangolare ma con angoli arrotondati di raggio superiore ai 20 mm).


Schematizzando:
  • l’installazione condominiale della canna fumaria a parete non è più consentita, fatta eccezione per le caldaie a gas a condensazione ad elevata efficienza energetica (sempre nel rispetto delle regole di distanza e sicurezza)
  • è obbligatorio lo scarico a tetto
  • in caso di ultimo piano, è consentito per caldaie a camera aperta/stagna installare una canna fumaria privata (con diametro massimo di 10 cm) solo qualora il tetto sia praticabile (uso comune), e comunque tutti gli obblighi, oneri e responsabilità ricadranno sul proprietario della stufa a pellet
  • in caso di piani condominiali diversi dall’ultimo, bisognerà allacciare lo scarico fumi della propria caldaia alla canna centralizzata
  • in caso di assenza di canna centralizzata, il singolo condomino DEVE provvedere personalmente ad installare una propria canna fumaria fino al tetto rispettando la distanza di legge dalle finestre altrui, stabilita in 0,75 cm, e solo a patto che non si alteri in alcun modo il decoro architettonico dell’edificio.


A meno che il regolamento condominiale non disponga diversamente, il singolo condomino non ha obbligo di avanzare richiesta all’assemblea condominiale per l’installazione di una stufa a pellet; è invece necessario presentare una DIA/SCIA al Comune di residenza.


Tuttavia, proprio queste difficoltà burocratiche e tecniche spingono spesso all’acquisto di stufe a pellet senza canna fumaria: vediamone caratteristiche e prezzi.


Le stufe a pellet senza canna fumaria funzionano attraverso una coclea che aspira il combustibile da un serbatoio e lo lascia cadere all'interno della camera di combustione, mentre l'accensione avviene attraverso un getto d’aria a temperature molto elevate fino all'accensione della fiamma; in seguito, la potenza decresce per abbassare i consumi.


Nella parte superiore è presente una piccola vasca con acqua destinata ad umidificare l'ambiente e ridurre la secchezza nell'aria.


Tutti (o quasi) i modelli di stufa a pellet possiedono poi:
  • un meccanismo di automatizzazione dell'accensione e spegnimento per il risparmio energetico e l’utilizzo intelligente del sistema
  • un pressostato che rileva il buon tiraggio dei fumi.


Questo perché è un’inesattezza affermare che le stufe a pellet senza canna fumaria non producono fumi: dove c’è combustione ci sono sempre dei fumi, per cui che non necessiti dell'installazione di una canna fumaria non significa che questa tipologia di stufa non necessiti comunque della collocazione di un tubo di 8 cm con fungo terminale che sporge dal muro per consentirne l’evacuazione.


La stufa a pellet senza canna fumaria funziona per tiraggio forzato: i fumi di combustione, con temperature che si aggirano intorno ai 200/300 °C, vengono espulsi da un ventilatore elettrico, che li convoglia al di fuori degli ambienti domestici (dato il funzionamento elettrico delle stufe a pellet, si rischiano affumicature in occasione di eventuali black out, ragion per cui si consiglia l'installazione di un piccolo condotto o comignolo per il tiraggio naturale).


Per minimizzare ulteriormente la questione dei fumi è possibile anche dotarsi di sistemi che dissipano i fumi, raffreddandoli, attraverso una sorta di filtro ad acqua.


Dunque, le stufe Multifire (altro nome delle stufe a pellet senza canna fumaria) rappresentano la scelta obbligata per quanti abitano al di sotto dell’ultimo piano di una soluzione condominiale, e comunque per tutti quelli che non vogliono accollarsi le spese per la costruzione di una canna fumaria indipendente o per l’allaccio a quella centralizzata. Ma anche per quanti prediligono la funzionalità di una soluzione che presenta la comodità di poter essere spostata in ogni angolo di casa. E chiaramente per tutti quelli che desiderano alti rendimenti termici e basse emissioni di gas inquinanti.



Un occhio alle specifiche tecniche e ai costi


Stufa a pellet costi

Nel momento in cui si decide di acquistare un modello di stufa a pellet è necessario non solo stabilire se si propende per una tipologia standard piuttosto che per una stufa a pellet senza canna fumaria (magari perché le condizioni abitative lo impongono), ma anche capire quali caratteristiche tecniche di una stufa a pellet sono imprescindibili nel nostro caso.


Ad esempio, se si ha la necessità di scaldare una stanza di circa 30 mq è bene indirizzarsi verso modelli di stufe a pellet con potenza nominale tra 8 e 10 kW, mentre con una stufa da 12 kW è possibile riscaldare il volume di circa 300 metri cubi.


Se invece il vostro desiderio è quello di un caminetto, ma avete le stesse difficoltà di installazione di una canna fumaria che abbiamo visto sinora, sappiate che in commercio esistono anche caminetti senza canna fumaria alimentati a bioetanolo e a gas, dotati delle stesse funzionalità delle stufe a pellet senza canna fumaria.


Per quanto concerne invece i costi di una stufa senza canna fumaria, essi dipendono dal tipo di alimentazione:
  • una stufa a pellet senza canna fumaria varia da 700 a 2500 euro;
  • per una stufa a gas senza canna fumaria si spendono da 75 a 300 euro;
  • una stufa a bioetanolo senza canna fumaria ha un costo variabile dalle 700 alle 2.500 euro;
  • una stufa a petrolio senza canna fumaria oscilla tra i 100 e i 200 euro.


E chiudiamo questo nostro articolo precisando che anche per le stufe a pellet senza canna fumaria è doveroso farsi assistere da un tecnico fumista specializzato e autorizzato che fornisca informazioni dettagliatamente e aiuti a decidere quale sia l'impianto più adatto alle proprie esigenze, rifuggendo da soluzioni fai da te, che spesso e volentieri oltre che illegali (o comunque non a norma) si rivelano pericolose!


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