La certificazione della caldaia: cose da conoscere sulla revisione e il controllo dei fumi

29 Aprile 2025 - Redazione

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Avere una caldaia in casa comporta non solo un beneficio in termini di comfort, ma anche una responsabilità concreta: quella di garantirne il corretto funzionamento, nel rispetto delle normative vigenti.

La manutenzione ordinaria e il controllo dei fumi non sono solo obblighi di legge, ma rappresentano anche una tutela per la salute, la sicurezza e l’ambiente.

Spesso però ci si chiede ogni quanto vanno fatti questi controlli, quanto costano e a chi rivolgersi per essere in regola. In questo articolo analizziamo nel dettaglio tutti gli aspetti legati alla revisione della caldaia e alla certificazione del controllo dei fumi.

  • PUNTI CHIAVE
  • Sicurezza: Controlli regolari evitano fughe di gas, monossido di carbonio e incendi
  • Obblighi di legge: La manutenzione è obbligatoria, se ignorata, si rischiano multe fino a 3.000 euro
  • Costi e risparmio: Il controllo fumi costa 100–150 €, ma si può risparmiare con contratti o bonus caldaia
  • Tecnici certificati: Solo professionisti abilitati possono rilasciare certificazioni valide
  Perché è fondamentale controllare regolarmente la caldaia

Le caldaie domestiche, in particolare quelle alimentate a metano, sono tra le più diffuse in Italia. Proprio per questo motivo, sono anche le più soggette a guasti, dispersioni e – nei casi peggiori – incidenti causati da trascuratezza o scarsa manutenzione.

Il controllo periodico dell’impianto non è soltanto un atto di diligenza, ma una misura concreta per prevenire situazioni di pericolo. Una caldaia non revisionata può rilasciare monossido di carbonio, provocare perdite di gas o addirittura incendi dovuti a cortocircuiti.

Oltre ai danni economici e ambientali, tali eventi possono avere gravi conseguenze sulla salute degli occupanti dell’abitazione. Ecco perché è indispensabile che i controlli vengano svolti con regolarità da tecnici certificati, seguendo le scadenze previste dalla normativa.

  In cosa consiste il controllo dei fumi e cosa dice la normativa


Controllo fumi caldaia

Il controllo dei fumi, noto anche come verifica dell’efficienza energetica o rilascio del bollino blu, consiste nella misurazione dei gas emessi dalla combustione all’interno della caldaia.

Lo scopo è verificare che la concentrazione di sostanze inquinanti, in particolare l’ossido di carbonio, rientri nei limiti previsti dalla legge. Questo tipo di controllo è obbligatorio per tutte le caldaie con potenza superiore ai 10 kW. A regolare questi interventi è il DPR n. 74 del 2013, che stabilisce quando e come va effettuato il controllo, differenziando in base alla tipologia e alla potenza dell’impianto.

Le verifiche devono essere eseguite solo da tecnici in possesso di certificazioni specifiche, iscritti alla Camera di Commercio. Il mancato rispetto di questi obblighi comporta sanzioni anche piuttosto pesanti, oltre alla possibilità di dover sostenere spese aggiuntive in caso di ispezioni a campione da parte dei Comuni o della Provincia.

  Ogni quanto va fatto il controllo dei fumi della caldaia

Le tempistiche per il controllo dei fumi non sono uguali per tutti gli impianti. La normativa distingue in base al tipo di combustibile utilizzato e alla potenza dell’impianto.

Le caldaie alimentate a gas metano o GPL devono essere controllate ogni quattro anni, mentre quelle a combustibile liquido o solido ogni due anni. Per gli impianti con potenza superiore a 100 kW, la frequenza dei controlli diventa annuale.

Tuttavia, è importante ricordare che queste scadenze riguardano i controlli previsti per legge, ma nulla vieta – anzi, è consigliabile – di eseguire verifiche più frequenti, soprattutto in presenza di caldaie datate o soggette a uso intenso.

Tenere sotto controllo la situazione tecnica della caldaia è un modo efficace per garantirne una lunga durata e un funzionamento sempre sicuro ed efficiente.

  Quanto costa il controllo dei fumi e come risparmiare

Il costo del controllo dei fumi può variare a seconda della zona e del tecnico incaricato, ma in genere si colloca tra i 100 e i 150 euro. Sebbene non sia una spesa trascurabile, si tratta di un investimento necessario per evitare rischi molto più gravi.

Per abbattere i costi, molti utenti scelgono di sottoscrivere contratti di manutenzione periodica, che comprendono più interventi programmati a prezzo agevolato.

Un’altra possibilità di risparmio consiste nella sostituzione della vecchia caldaia con una nuova a condensazione, che consente di accedere a incentivi fiscali e detrazioni, riducendo sia le spese di gestione che quelle per i controlli obbligatori. Inoltre, impianti moderni e più efficienti richiedono meno interventi nel tempo.

  Manutenzione ordinaria della caldaia: obblighi, periodicità e costi

Manutenzione certificazione caldaia

Accanto al controllo dei fumi, la manutenzione ordinaria della caldaia è un altro intervento obbligatorio, anche per impianti di potenza inferiore a 35 kW.

Questa operazione prevede la pulizia delle componenti interne, come il bruciatore e lo scambiatore, oltre alla verifica dello scarico dei fumi e del corretto funzionamento dell’impianto. Il costo medio della manutenzione si aggira tra i 60 e gli 80 euro.

La frequenza con cui eseguire questa operazione dipende dalle indicazioni fornite dalla ditta installatrice o dal produttore dell’impianto, informazioni che vengono riportate sul libretto della caldaia.

In assenza di indicazioni precise, ci si riferisce alle normative UNI di settore: la UNI 10436/96 per le caldaie domestiche sotto i 35 kW e la UNI 10435/95 per gli impianti condominiali di maggiore potenza.

  Il libretto della caldaia e il rapporto di controllo

Dopo ogni intervento di manutenzione o controllo dei fumi, il tecnico incaricato deve redigere un rapporto dettagliato da allegare al libretto della caldaia. Questo documento è obbligatorio e deve essere sempre aggiornato, poiché contiene le informazioni essenziali sull’impianto, i risultati dei controlli effettuati e l’esito di eventuali ispezioni da parte delle autorità competenti.

Le verifiche a campione da parte dei Comuni sono frequenti, e in caso di mancanza di documentazione o irregolarità, si rischiano multe che vanno dai 500 ai 3.000 euro. È quindi fondamentale conservare il libretto in un luogo accessibile, assicurandosi che tutti gli interventi siano tracciati e documentati con precisione.

  Come trovare un tecnico certificato per la manutenzione della caldaia

Affidarsi a tecnici qualificati è il primo passo per essere in regola e garantire la sicurezza del proprio impianto. Non tutti i manutentori sono autorizzati a eseguire il controllo dei fumi e a rilasciare la relativa certificazione.

Solo i professionisti abilitati, iscritti agli albi professionali e in possesso delle necessarie abilitazioni, possono effettuare interventi validi ai fini normativi. Grazie alle piattaforme online, oggi è possibile richiedere preventivi personalizzati in modo semplice e veloce, selezionando solo tecnici verificati, con esperienza comprovata e referenze affidabili.

È sempre consigliabile confrontare più offerte per ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo e per programmare in anticipo le scadenze degli interventi.

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Se hai bisogno di effettuare il controllo dei fumi o la manutenzione della tua caldaia, puoi rivolgerti a Quotalo, la piattaforma che seleziona i migliori professionisti del settore. I tecnici presenti nel nostro network sono stati scelti in base a criteri rigorosi: esperienza documentata, formazione certificata, curriculum professionale verificabile e feedback positivi da parte dei clienti.

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E poiché sicuramente prevenire è meglio che curare, sia in termini di sicurezza che di risparmio economico (nessuno paga di gusto un’effrazione!), il consiglio è sempre di far eseguire i controlli normativi previsti sulla caldaia: poiché ci si può rivolgere tanto a centri autorizzati che a tecnici multimarca vi consigliamo di richiedere un preventivo online gratuito sia ai primi che ai secondi… potete trovarli molto semplicemente sulla nostra piattaforma
 
 
 
 

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