Pavimento effetto legno: scopri le tipologie

05 Febbraio 2018 - Redazione

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Moltissimi sono quelli che amano il legno come pavimentazione, eppure per questioni ambientali, oppure per tenere contenuti i costi, o anche per ovviare ai limiti dei pavimenti in parquet (delicatezza, deformabilità, sbiadimenti o ingiallimenti, cura notevole nella pulizia e nella manutenzione, costosità d’installazione) si potrebbe preferire pavimenti finto parquet, che riesce a sopportare bene umidità, fragilità e corrosione, preservando l’estetica del materiale che imitano, riuscendo addirittura a riprodurre nuance e scanalature proprie del faggio, della quercia, del rovere e così via, risultando autentiche sia al tatto che alla vista.


I vantaggi dei prodotti in legno ci sono abbastanza noti (isolamento termico, calore e confortevolezza al calpestio, ecologicità, resa estetica), ma quali sono invece le caratteristiche di un pavimento in finto parquet degne di nota?


Un finto parquet non soffre l’usura né si graffia, essendo rifinito superficialmente con una patina protettiva che ne garantisce resistenza e longevità; è idrorepellente, fonoassorbente e silenzioso al calpestio (al contrario del parquet); la posa flottante risulta pratica ed economica (e non necessita di colla, chiodi, o manodopera specializzata); è facile da pulire e manutenere (non essendo previste lucidatura o ceratura).


Parquet in Rovere

In buona sostanza, i pavimenti effetto legno sono belli, economici, e di qualità, ma quale materiale consente di ottenere i migliori risultati anche in termini di impatto tra laminato, gres porcellanato e PVC?


Qual è la migliore alternativa al parquet in legno naturale?


Partiamo dal PVC: si tratta di un materiale flessibile e resiliente (le doghe in PVC sono indeformabili, e se sottoposte a impatti o sollecitazioni, si adattano alla pressione per poi tornare allo stato originale), resistente ad acqua e umidità, traspirante, caldo d’inverno e fresco d’estate, isolante acusticamente.


Un finto parquet in PVC si caratterizza inoltre per la semplicità di posa (che richiede poche ore e non necessita di utensili professionali, potendosi applicare su qualsiasi superficie, purché abbastanza levigata), che può essere:
  • autoadesiva: basta rimuovere la pellicola alla base delle sottilissime lastre (tra i 2 e i 4 mm) e applicarle in modo adiacente l’una all’altra sul pavimento applicando la giusta pressione
  • a incastro: le lastre, leggermente più spesse (e dunque assai robuste), si assemblano con un sistema a clic, per cui è sufficiente allinearle sul pavimento
  • da incollare: l’apposita colla va applicata con un rullo e assicura una forte presa al rivestimento.


Altro materiale, il laminato, che si caratterizza per una struttura multi composita, con uno spessore inferiore ai 10 mm, il cui centro è costituito da fibra di legno, sulla quale è adagiato un foglio decorativo ricoperto da un film in resina melamminica, resistente all’usura.


In questo tipo di pavimento in finto parquet a risaltare sono la lucentezza e la resistenza a graffi, ammaccature e abrasioni, la praticità e versatilità, anche se flessibilità e resistenza all’acqua risultano inferiori rispetto alle versioni in PVC: a tal proposito, proprio come nel caso dei parquet naturali, se ne sconsiglia la posa in bagno e in generale in ambienti soggetti a livelli elevati di umidità.


Per quanto concerne la posa, è consigliato, prima di applicare il laminato, di rivestire il fondo preesistente con un sottopavimento, al fine di accrescere il potere isolante sia termico che acustico.


Le tipologie di parquet laminato offerteci dal mercato sono numerose e si differenziano in base alla tecnologia di realizzazione:
  • laminato HDF (High Density Fibreboard): formato da base in fibra di legno, foglio decorativo e film protettivo in resina
  • laminato HPL (High Pressure Laminate): film protettivo e foglio decorativo vengono pressati separatamente ad alta temperatura e successivamente assemblati, accrescendo la durevolezza del prodotto, largamente adoperato in ambienti ad alto traffico pedonale
  • laminato DPL (Direct Pressure Laminate): una singola pressatura per tutti i tre strati che lo compongono


oppure in base alla classe di abrasione, cioè alla resistenza alle sollecitazioni e all’usura:
  • AC2: bassa
  • AC3: buona
  • AC4: media
  • AC5: alta.


Pavimento pvc

Per quanto concerne i pavimenti finto parquet in gres porcellanato vi rimandiamo ovviamente all’articolo dedicato, chiudendo questa nostra disamina con una tabella che confronta le tre tipologie di finto parquet:


PVC LAMINATO GRES PORCELLANATO
2-5 mm 7-10 mm 8-10 mm
Resiliente e flessibile Media resilienza Bassa resilienza
Limitata resistenza all’acqua Bassa resistenza all’acqua Idrorepellente
Elevata resistenza all’usura e alle macchie Elevata resistenza all’usura e alle macchie Elevata resistenza all’usura e alle macchie
Problemi con alte temperature Tolleranza alle alte temperature Tolleranza alle alte temperature
Confortevole al calpestio Confortevole al calpestio Freddo al calpestio


Ultimo elemento di confronto, la posa: pratica a incastro, flottante o adesiva sia per il PVC che per il laminato, è invece più complessa per il gres, richiedendo l’impiego di malta cementizia: ma su questo aspetto sarebbe il caso di passare la parola agli esperti: fatelo compilando questo form

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