Cosa si intende con accettazione dell'eredità con beneficio di inventario: tutto ciò che è bene sapere

03 Marzo 2023 - Redazione

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Eredità beneficiata_Notaio per accettazione eredità con beneficio di inventario Eredità beneficiata_Notaio per accettazione eredità con beneficio di inventario Eredità beneficiata_Notaio per accettazione eredità con beneficio di inventario

Accettazione eredità con beneficio di inventario: tutto quello che c'è da sapere

Nel nostro ordinamento giuridico nel momento in cui un soggetto cessa di vivere si apre la cosiddetta successione mortis causa.

Ai sensi dell’articolo 455 del Codice Civile, la successione si apre al momento della morte nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto perchè il suo patrimonio venga trasmesso ad altri soggetti.

La successione può essere sia testamentaria che legittima, ma in quest’ultimo caso la successione è regolata dalla legge poiché il de cuius, ovvero colui il quale è deceduto, non ha redatto un testamento valido ed efficace; al contrario, la successione testamentaria è regolata da testamento.

Ma come si diventa eredi? In entrambi i casi è necessario che gli eredi, legittimi o testamentari, accettino l’eredità in modo espresso, ai sensi dell’art. 475 c.c. oppure in modo tacito, ai sensi dell’art. 476 c.c.

In più, nel nostro ordinamento è possibile sia accettare l’eredità in maniera semplice ai sensi dell’art. 474 c.c,  sia accettare l'eredità con beneficio d’inventario. Le differenze tra le due forme di accettazione dell’eredità sono notevoli, ma possiamo riassumere dicendo che se nel primo caso l’erede risponde con il proprio patrimonio di tutti i debiti derivanti dalla successione, nel secondo caso l’erede risponderà dei debiti derivanti dalla successione nei limiti di ciò che ha ricevuto in eredità.

                                         

Cosa significa accettazione eredità con beneficio di inventario

L’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario è espressamente disciplinata dall’art. 484 c.c., e questa forma di accettazione dell'eredità deve essere effettuata con dichiarazione espressa innanzi a Notaio o cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione.

Oltre all’accettazione espressa è necessario redigere, nei modi e nei termini previsti dalla legge, anche un inventario in modo da evitare la confusione tra il patrimonio dell’erede che ha accettato l’eredità e l’asse patrimoniale del de cuius.

In questo modo il legislatore vuole garantire non solo l’erede cosiddetto beneficiato, il quale risponderà dei debiti ereditari solo nei limiti di quanto ricevuto in successione, ma anche i creditori ereditari i quali potranno aggredire ciò che ha ricevuto l’erede senza dover fare i conti con gli eventuali creditori dell’erede.

Occorre ora capire cosa significhi accettare l’eredità con il beneficio d’inventario: come anticipato, uno dei vantaggi più importanti derivanti dall’accettazione beneficiata è la limitazione della responsabilità dell’erede per il pagamento dei debiti derivanti dall’eredità poichè l'inventario permette di individuare non solo il valore dei beni che l’erede ha ricevuto in successione, ma anche l’ammontare di tutti i debiti ed obblighi in essa eventualmente presenti.

Tale procedura permette quindi di tenere distinti i due patrimoni, sia quello dell’erede che quello del de cuius, e permette all’erede di non pagare debiti il cui valore eccede ciò che ha ricevuto in successione; infine, questa procedura è necessaria se l’erede ha intenzione di agire in riduzione ai sensi dell’art. 553 e seguenti del Codice civile.

 

Cosa determina questa tipologia di eredità ad esempio in caso di pignoramento

Come anticipato, l’accettazione dell’eredità determina svariati effetti giuridici, tra cui quello di rendere il patrimonio dell'erede e quello del de cuius reciprocamente insensibili, o più precisamente autonomi, il che determina conseguenze giuridiche estremamente rilevanti.

Si pensi al caso in cui un bene oggetto della successione sia gravato da un pignoramento: in questo caso il creditore pignoratizio non potrà in nessun modo aggredire il patrimonio dell’erede beneficiato e non potrà porre in essere l’esecuzione forzata su quel determinato cespite senza aggredire l’erede.

Sul punto è doveroso richiamare la sentenza del 4 settembre n. 17633 della Suprema Corte di Cassazione, la quale ha ribadito che l’erede che abbia espletato tutte le formalità necessarie per accettare l’eredità con beneficio d’inventario, non può essere soggetto ad esecuzione forzata da parte dei creditori del de cuius.

L’accettazione beneficiata incide sulla limitazione della responsabilità intra vires dell’erede purché vi sia una tempestiva sopravvenienza dell’inventario rispetto all’espletamento dell’esecuzione forzata; senza la redazione tempestiva dell’inventario, l’erede sarà sottoponibile ad esecuzione forzata non per una presunta decadenza dal beneficio ma piuttosto perché non l’ha mai conseguito.

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I soggetti obbligati ad accettare l’eredità con beneficio di inventario

L’accettazione con beneficio d’inventario in determinati casi non è più una facoltà bensì un obbligo.

Nello specifico, il legislatore ha previsto che alcuni soggetti debbano necessariamente accettare l’eredità con beneficio; questi sono i soggetti definiti per legge “incapaci”, come ad esempio:

  • Minorenni;
  • Soggetti interdetti con sentenza del Tribunale;
  • Minori emancipati;
  • Soggetti dichiarati inabilitati con sentenza del Tribunale.

Lo stesso vale anche per le persone giuridiche come fondazioni, associazioni ed enti non riconosciuti (ovvero non iscritti nell’apposito Registro delle Persone giuridiche).

L’accettazione beneficiata, invece, non è obbligatoria per le società nelle quali viceversa è presente un’alea di rischio.

Ovviamente per i soggetti minori d’età saranno i genitori, in qualità di rappresentanti legali esercenti la responsabilità genitoriale, ad accettare l’eredità con beneficio d’inventario; per quanto riguarda il soggetto interdetto sarà invece il tutore ad accettare l'eredità, mentre per il minore emancipato e l’interdetto, sarà il curatore, con il loro consenso, ad accettare la suddetta, ex art. 484 c.c.

 

Quanto dura il beneficio di inventario

Quando l’erede accetta l’eredità con beneficio d’inventario, come già riportato, si avvale di una serie di vantaggi che il cosiddetto erede semplice non ha.

Questo beneficio durerà per tutta la fase della liquidazione del patrimonio ricevuto in eredità,

Per quanto concerne le modalità di liquidazione, il legislatore ne ha previste due:

  • La liquidazione individuale: è la più semplice poiché l’erede beneficiato procede al pagamento dei debiti ed adempie i legati in base alle richieste dei creditori, seguendo l’ordine di richiesta dei soggetti interessati. L’opposizione di tali soggetti deve essere notificata entro 30 giorni dalla trascrizione dell’accettazione con beneficio d’inventario. È bene dire che tale procedura non può essere continuata nel caso in cui vi sia opposizione da parte dei creditori del de cuius o da parte dei legatari, e perciò in tal caso l’erede dovrà procedere attraverso la liquidazione concorsuale.
  • La liquidazione concorsuale ai sensi dell’art. 498 del c.c.: questa modalità di liquidazione del patrimonio del de cuius può essere anche facoltativa, su libera scelta dell’erede beneficiato. Questo tipo di liquidazione comprende più fasi che andremo ad analizzare nel dettaglio.

Innanzitutto è necessario rivolgersi al Notaio il quale, attraverso apposita raccomandata con relata di notifica, invia un avviso a creditori e legatari presso il loro domicilio o la loro residenza invitandoli a dichiarare e palesare il proprio credito o la loro pretesa nei confronti del patrimonio ereditario; lo stesso avviso deve essere pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale al fine di garantire la massima pubblicità. Da questo particolare momento derivano diversi effetti:

  • È sospeso il decorso degli interessi dovuti ai creditori chirografari;
  • Non possono più essere effettuati procedimenti esecutivi sui singoli cespiti appartenenti all’asse ereditario;
  • I procedimenti esecutivi già iniziati possono essere terminati ma il ricavato, previo soddisfacimento dei creditori privilegiati, deve essere accantonato.

Successivamente si effettua la redazione dello stato di graduazione; in questa fase il Notaio redige una sorta di “graduatoria” dei crediti e dei legati in modo da soddisfarli in base al diverso grado di preferenza legale.

I creditori ed i legatari hanno 30 giorni per presentare apposito reclamo con atto di citazione innanzi al Tribunale competente.

L’erede procederà poi al pagamento dei crediti e dei legati; il termine massimo di durata dell’iter di questa particolare fase della procedura è di 24 mesi da quando lo stato di graduazione diviene esecutivo.

Una volta soddisfatti tutti i creditori e tutti i legatari, nei limiti del patrimonio ereditato, il beneficio dell’erede viene meno in quanto non ha più ragion d’essere.  Teoricamente però è doveroso precisare che i beni immobili che il soggetto erede riceve in successione sono destinati funzionalmente al soddisfacimento dei creditori del de cuius, ciò significa che il beneficio d’inventario, salvo la decadenza di cui in prosieguo, potrebbe non “scadere” mai.

 

Quando si perde il beneficio di inventario

L’erede, al fine di non decadere dal beneficio d’inventario, è tenuto a rispettare diversi obblighi previsti dalla legge.

La norma del codice civile di riferimento è l’articolo 505 c.c., il quale precisa che l’erede che, in caso di opposizione alla liquidazione non compie la liquidazione o lo stato di graduazione nei termini di legge, decade dal beneficio d’inventario.

Decade altresì l’erede che, nei casi di cui all’art. 503 c.c., ovvero in caso di liquidazione concorsuale volontaria, dopo l’invito ai creditori di presentare le proprie dichiarazioni di credito, esegue i pagamenti prima che sia definita la procedura di liquidazione o non osserva il termine prefissato di cui all’art. 500 c.c.

Ai sensi dell’art. 493 c.c. l’erede decade dal beneficio d’inventario se aliena o sottopone a pegno beni ereditari oppure pone in essere transazioni aventi ad oggetto gli stessi, senza apposita autorizzazione giudiziaria e senza osservare le forme previste dal Codice di procedura civile.

Ciò vale per i beni immobili, mentre per i beni mobili l’autorizzazione alla disposizione non è necessaria se sono trascorsi cinque anni dalla dichiarazione di accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario.

notaio per causa di successione  

Cosa succede in caso di rinuncia all'eredità

La rinuncia all’eredità, ai sensi dell’art. 519 c.c. è posta in essere da coloro che non hanno intenzione di acquistare i beni di proprietà del de cuius.

I motivi che possono spingere un soggetto a rinunziare all’eredità possono essere molteplici, tra cui menzioniamo:

  •  Cattivi rapporti con il de cuius;
  •  Sostanziale "passività" dell'eredità, ovvero abbondanza di debiti;
  •  Difficile gestione dei beni oggetto della successione in quanto geograficamente lontani; 

La dottrina si è chiesta se anche in caso di rinunzia all’eredità fosse necessario o meno redigere l’inventario; l'articolo 485 c.c. impone al chiamato che si trova nel possesso dei beni ereditari la redazione dell’inventario, a pena di accettazione dell’eredità pura e semplice. Tuttavia, sia la dottrina maggioritaria che la giurisprudenza della Cassazione ritengono che l’inventario non sia necessario in caso di rinunzia all’eredità.

 

Da chi vengono pagate le spese di inventario

Giunti a questo punto ci si potrebbe chiedere su chi gravano le spese necessarie per poter accettare l’eredità con beneficio d’inventario.

A fornire una risposta precisa al quesito è l’art. 511 c.c. il quale dispone che le spese dell’apposizione dei sigilli, nonché le spese necessarie per effettuare l’inventario ed ogni altro atto dipendente dall’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, sono a carico dell’eredità.

Ciò significa che il singolo erede beneficiato dovrà semplicemente anticipare la somma, dopodiché potrà recuperare tutto ciò che ha speso per l’accettazione beneficiata dalla massa ereditaria ricevuta in donazione.

Sono a carico dell’eredità anche quelle spese per l’amministrazione del patrimonio ereditato, nonché tutte le spese notarili necessarie.

 

 Quanto costa accettare l'eredità con beneficio di inventario

L’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario può essere effettuata sia dinanzi al Cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, sia dinanzi al Notaio.

Se da un punto di vista giuridico le due accettazioni non presentano differenze, è doveroso sottolineare che i costi delle due accettazioni possono variare, poichè il costo dell’atto di accettazione dell’eredità dinanzi al Notaio è più elevato.

Ovviamente non è possibile stabilire a priori quale sia il costo dell’accettazione beneficiata poichè i notai possono applicare anche tariffe diversificate tra loro.

Mediamente, la parcella del notaio, che ricordiamo comunque non essere l’unica voce della spesa da sostenere per accettare un’eredità, si attesta in un range che parte dai 500€ fino ai 2.000 € in base alle difficoltà ed all'impegno necessario per redigere l'inventario.

costo rinuncia all eredità notaio  

Trascrizione accettazione eredità con beneficio di inventario

Una volta effettuata l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario dinanzi al Notaio, è doveroso che quest ultimo mediante la cosiddetta dichiarazione di successione, proceda con la trascrizione dell’accettazione presso l’Ufficio dei Registri Immobiliari del luogo in cui si trovano gli immobili.

Lo scopo della trascrizione è quello di garantire il rispetto del principio della continuità delle trascrizioni ai sensi dell’art. 2650 c.c.

In caso di accettazione beneficiata è poi necessaria anche una seconda trascrizione al fine di permettere ai creditori di opporsi alla liquidazione individuale posta in essere dall’erede.

   

A chi rivolgersi

Se hai dubbi sull'accettazione dell'eredità con o senza beneficio d’inventario,potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista in modo da avere una panoramica d'insieme più chiara circa tutti i pro ed i contro. Se quello che cerchi è un notaio esperto in successioni ma non hai uno studio notarile di fiducia, noi di Quotalo.it  ti aiutiamo a trovare il professionista che fa per te, a metterti in contatto con lui e a fissare una prima consulenza senza impegno.

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