Guida alla certificazione energetica (APE) regione per regione

18 Gennaio 2018 - Redazione

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Il nuovo sistema di classificazione energetica nazionale, che tutte le regioni hanno accolto o stanno accogliendo, prevede l’identificazione di dieci classi energetiche che vanno dalla A4 alla G, attribuite attraverso un metodo di calcolo che si basa sulle UNI TS 11300 e che l’analisi di:
  • climatizzazione invernale
  • climatizzazione estiva
  • acqua calda sanitaria
  • ventilazione
  • illuminazione
  • trasporto.


In sintesi: tutte le voci vengono sommate e il risultato è paragonato con un edificio di riferimento.


Ora, come specificato in occasione della discussione sui costi della certificazione energetica, una volta prodotto il documento da parte del certificatore energetico, esso viene inserito in un catasto regionale, e da questo in quello nazionale.
Infatti, se alcune regioni virtuose avevano istituito il catasto energetico degli edifici ben prima dell’entrata in vigore dei decreti ministeriali del 2015, con la Legge 90/2013 si è fondato il catasto energetico nazionale, o SIAPE, utilizzato direttamente dalle regioni e province per comunicare annualmente (entro il 31 marzo, e solo per via telematica) i dati degli APE consegnati sul proprio territorio, da trasmettere in formato XML (XML APE 2015 STANDARD NAZIONALE, che oltre alla stampa dell’APE riporta anche il software utilizzato o le caratteristiche degli impianti presenti, oppure XML APE2015 STANDARD NAZIONALE COMPLETO, che aggiunge informazioni come stratigrafie utilizzate, ponti termici, dettagli di calcolo dei sottosistemi di emissione, etc.).
La situazione reale che si registra attualmente è che ogni Regione segue un proprio percorso per il deposito dell’Ape (sottolineiamo come solo il software TERMOLOG EpiX 7 consenta di redigere l’APE in tutte le regioni e province d’Italia, essendo conforme alle normative nazionali e regionali ed esportando il file XML verso tutti i catasti energetici attualmente attivi), per cui:
  • Liguria, Piemonte, Lombardia, Trento, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Abruzzo, Marche, Umbria, Basilicata e Sicilia hanno già istituito un proprio catasto energetico
  • la Puglia ne ha deliberato la creazione
  • Veneto, Friuli, Abruzzo, Marche, Umbria, Basilicata e Lazio richiedono o permettono l’invio del file XML STANDARD a differenza di Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna che adoperano l’XML COMPLETO
  • la Lombardia, che utilizza il sistema di classificazione previsto a livello nazionale, richiede di adottare il proprio motore di calcolo per la certificazione energetica, cioè il CENED +2
  • la Valle D’Aosta adopera il concetto di edificio di riferimento soltanto per le verifiche di progetto, e adotta il sistema di classificazione energetica e di calcolo degli indici per l’APE precedentemente definiti dalla DGR 1606/11.


In questo scenario ammettiamo che non è proprio semplice orientarsi, anche perché a questo si aggiungono le regioni che non hanno ancora effettuato cambiamenti in relazione alle nuove disposizioni, per cui, ad esempio:
  • in CALABRIA l’APE deve essere trasmesso all’indirizzo di posta certificata cert.energetica@pec.regione.calabria.it
  • in CAMPANIA il Catasto o portale è il S.I.D. e la trasmissione dell’APE alla regione deve avvenire esclusivamente per via telematica compilando i dati richiesti dal portale regionale
  • in MOLISE l’invio dell’APE avviene tramite pec all’indirizzo regionemolise@cert.regione.molise.it oppure in forma cartacea nelle sedi preposte
  • in SARDEGNA gli attestati di prestazione energetica (APE) devono essere trasmessi esclusivamente tramite posta elettronica certificata all’indirizzo industria@pec.regione.sardegna.it (entro 15 giorni dalla consegna il soggetto certificatore dovrà trasmettere copia dell’attestato alla Regione o Provincia autonoma competente per territorio)
  • etc.


E allora come fare per raccapezzarsi?


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