I pozzi perdenti vengono utilizzati per regolare il livello di acqua nel terreno: scopriamo come funzionano e come determinare la permeabilità

20 Luglio 2023 - Redazione

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Come sono fatti, che dimensioni possono avere e come vengono posati i pozzi perdenti

Per impedire che le acque chiare, vale a dire acque di drenaggio provenienti da strade e scantinati, acque da pozzo, sabbiose, fangose, di falda e piovane, possano provocare allagamenti superficiali, si è soliti costruire i cosiddetti pozzi perdenti.

Si tratta di fosse riempite con una cisterna di vario materiale, priva di fondo, alla quale le acque vengono convogliate attraverso un’apposita tubatura; questa soluzione viene adoperata in particolare nelle abitazioni rurali quando non è possibile convogliare gli eccessi verso una fogna o un pendio che faccia defluire le acque naturalmente.

L'acqua raccolta nel pozzo perdente filtra poi lentamente nel terreno, rendendo quindi palese l’utilità dei pozzi perdenti qualora il terreno non fosse in grado di assorbire le eccedenze delle acque.

Evidente è la differenza con la fossa biologica, che serve invece a raccogliere le acque nere, vale a dire quelle provenienti dai wc, dalla vasca e dalla doccia, contenenti detergenti, sgrassanti, detersivi, oli.

Il suo funzionamento è quello di trattenere la parte solida e lasciar fuoriuscire la parte liquida, che continua a scorrere nell’impianto di scarico mentre la parte solida si accumula all’interno della fossa, ragion per cui essa va periodicamente spurgata e lavata da apposite autobotti.

 

I pozzi perdenti vengono utilizzati per regolare il livello di acqua nel terreno: scopriamo come funzionano e come determinare la permeabilità

Mentre la fossa biologica è chiusa ed atta a trattenere, il pozzo perdente presenta pareti forate e senza una chiusura sul fondo, utili a regolare il livello dell'acqua nel terreno, in particolare per quelli soggetti a problemi di ristagno idrico come terreni argillosi o zone con un alto livello di falda freatica.

Il principio di base è piuttosto semplice: un pozzo scavato nel terreno, solitamente di forma cilindrica, viene riempito con materiali porosi come ghiaia, ciottoli o ghiaia fine che consentono all'acqua di infiltrarsi nel terreno circostante, distribuendo così il carico idrico in modo uniforme.

Per determinare la permeabilità del terreno e valutare l'efficacia di un pozzo perdente, è necessario eseguire alcuni test, di cui uno dei più comuni è il test di infiltrazione noto anche come test di permeabilità, che prevede l'introduzione di una quantità nota di acqua nel pozzo perdente e nell'osservazione del tempo impiegato dall'acqua per infiltrarsi nel terreno circostante; si misura il livello dell'acqua nel pozzo a intervalli di tempo regolari, ottenendo così informazioni sul tasso di infiltrazione, cioè la velocità con cui l'acqua penetra nel terreno: un tasso di infiltrazione elevato indica una buona permeabilità del terreno, mentre un tasso più lento può suggerire una bassa permeabilità.

È importante notare che la permeabilità del terreno può variare notevolmente da un luogo all'altro, ad esempio i terreni sabbiosi tendono ad avere una permeabilità più elevata rispetto ai terreni argillosi, pertanto la scelta del sito e la valutazione della permeabilità sono fattori cruciali da considerare nella progettazione e nell'installazione di un pozzo perdente.

Oltre al test di infiltrazione ci sono altre metodologie e strumenti che possono essere utilizzati per determinare la permeabilità del terreno, ad esempio l'utilizzo di piezometri che può fornire dati più dettagliati sulla distribuzione dell'acqua nel terreno e sulla sua capacità di assorbimento.

Attenzione però che, come nel caso della fossa biologica, anche i pozzi perdenti necessitano di manutenzione se si vuole scongiurare che col passare del tempo depositi come foglie, sabbia ed altri materiali creino una barriera impermeabile che impedisce all’acqua di drenare; insomma una mancata manutenzione riduce notevolmente la capacità di dispersione.

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Come sono fatti, che dimensioni possono avere e come vengono posati i pozzi perdenti

Come accennato un pozzo perdente è costituito da un pozzo cilindrico scavato nel terreno, di solito realizzato con materiali resistenti come calcestruzzo o PVC. Le dimensioni possono variare a seconda delle esigenze specifiche e possono essere adattate in base alla quantità di acqua da drenare e alla permeabilità del terreno circostante, ma di solito il diametro è compreso tra 0,6 e 1,2 metri e la profondità tra 1,5 e 3 metri.

Durante l'installazione è importante seguire alcune linee guida fondamentali:

  1. Identificare il punto migliore per il posizionamento, tenendo conto delle condizioni del terreno e delle fonti di acqua, evitando se possibile aree con terreno argilloso o con falda freatica alta, in quanto ciò potrebbe compromettere l'efficienza del pozzo;
  2. Scavare nel terreno fino alla profondità desiderata: è importante assicurarsi che il pozzo sia correttamente allineato e livellato per garantire un drenaggio uniforme dell'acqua, utilizzando ad esempio un livello laser;
  3. Riempire con materiali porosi come ghiaia, ciottoli o ghiaia fine, che favoriscono l'infiltrazione dell'acqua nel terreno circostante;
  4. Controllare la compattazione dei materiali per evitare il collasso del pozzo nel tempo: l'uso di strumenti di compattazione può essere utile per garantire una stabilità duratura
  5. Monitorare regolarmente il funzionamento del pozzo perdente per assicurarsi che stia svolgendo correttamente la sua funzione di drenaggio
  6. Eseguire operazioni di manutenzione come la pulizia o la sostituzione dei materiali porosi, specie in caso di accumulo di detriti o intasamenti

Altre prescrizioni tecniche, che si possono trovare ad esempio sul sito del proprio comune di riferimento, possono prevedere diverse altre raccomandazioni.

Il comune di Cuneo, ad esempio, prevede che vada realizzato un pozzetto d’ispezione delle dimensioni interne di cm 60x60 di facile accesso, per operazioni di prelievo e campionatura delle acque e che la copertura del pozzo, con relativo pozzetto d’ispezione, abbia uno strato di 60 cm di terreno,

Ancora, che vi sia un diaframma a separare la copertura dal pietrame, di modo che questa non penetri nel terreno, e che la differenza di quota tra il fondo del pozzo ed il massimo livello della falda non sia inferiore ai 2 metri; la falda a valle poi non deve essere utilizzata per usi potabili o domestici.

La distanza del pozzo perdente deve poi essere di almeno 50 metri dai pozzi per l'approvvigionamento di acque potabili, tenendo conto dell'andamento delle falde, non deve essere realizzato a meno di 10 metri dai fabbricati e non deve essere scavato su aree pavimentate.

 

Cosa dice la normativa sulla dispersione delle acque con i pozzi disperdenti

In merito ai dettami legislativi sulla dispersione delle acque riportiamo quanto recita l’articolo 42 riportato in Gazzetta Ufficiale in data 24 gennaio 2009 a proposito dello smaltimento delle acque piovane nel terreno o nel sottosuolo:

  1. Le acque piovane devono essere assorbite dal terreno o dagli strati superficiali del sottosuolo in modo da sfruttare al massimo il terreno non saturo. Di solito si devono utilizzare sistemi di assorbimento superficiale specialmente quelli in cui l'assorbimento avviene attraverso uno strato di terreno organico rinverdito, eventualmente combinato con drenaggi sottostanti. Nei casi in cui si utilizzassero fosse o bacini per l'assorbimento, lo strato superficiale di terreno organico rinverdito deve avere uno spessore di almeno 20 cm. Nel caso di acque piovane inquinate, l'assorbimento deve avvenire sempre attraverso uno strato di terreno organico rinverdito.
  2. Sistemi di assorbimento come pozzi perdenti, tubi drenanti o trincee drenanti, in cui l'acqua viene assorbita direttamente nel sottosuolo, possono essere utilizzati solo quando non è possibile realizzare sistemi di assorbimento superficiale e solo per lo smaltimento delle acque piovane non inquinate, moderatamente inquinate e inquinate. In particolare, per le acque piovane moderatamente inquinate e inquinate, tali sistemi possono essere utilizzati solo se non è possibile scaricarle in acque superficiali. Prima di essere assorbite direttamente nel sottosuolo, le acque piovane devono essere sottoposte ad almeno uno dei seguenti trattamenti preliminari:
    • Divisione dai sedimenti, in caso di acque meteoriche poco inquinate derivanti da superfici più piccole di 500 m²
    • Utilizzo di un separatore di classe II o equivalente, in caso di acque sempre modestamente inquinate ma originate da superfici più grandi di 500 m²
    • Utilizzo di un separatore di classe II o un trattamento equivalente per le piogge inquinate che provengono da superfici minori di 500 m²
    • Utilizzo di un separatore di classe I o trattamento equivalente, per le acque meteoriche inquinate originate da terreni maggiori di 500 m²
  3. L'uso dei pozzi perdenti nei piani interrati è consentito solo per le acque piovane non inquinate provenienti dai tetti, poiché riducono lo spessore di filtrazione attraverso il terreno non saturo e, in caso di inquinamento, i lavori di bonifica sarebbero complessi e costosi.
  4. Prima di raggiungere il livello massimo della falda freatica, deve essere garantito uno spessore minimo di un metro per l'assorbimento delle acque piovane. È vietata l'immissione diretta delle acque piovane nelle acque sotterranee.
  5. L'assorbimento delle acque piovane deve essere effettuato preferibilmente in modo "decentrato", cioè nelle aree dove si verificano i deflussi delle acque piovane o nelle loro vicinanze.
  6. Nelle aree in cui si proteggono le risorse idriche potabili, possono essere applicate regole speciali. Di norma, nelle aree designate come "zona di tutela II", è consentito solo l'assorbimento delle acque piovane non inquinate o moderatamente inquinate tramite sistemi di assorbimento attraverso strati di terreno organico rinverdito.
  7. Qualora le acque meteoriche andassero smaltite direttamente nel sottosuolo ma giungessero da superfici più grandi di 100 m² non rivestite in rame, zinco o piombo vanno trattate preliminarmente con filtri a zeolite, o altri adatti a trattenere i metalli pesanti.
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Cosa sono le prove di permeabilità e cosa dice la normativa su queste prove

Detto che, in modo molto semplicistico, un pozzo perdente è utile ad evitare allagamenti e inondazioni, soprattutto di terreni con determinate caratteristiche, resta che è necessario valutare tali caratteristiche, e quindi misurare la permeabilità del suolo.

È possibile farlo attraverso una serie di prove il cui scopo è quello di definire l’indice di permeabilità (o rapporto di permeabilità) la cui conoscenza è essenziale per la costruzione di qualsivoglia manufatto, sia esso di carattere pubblico o privato, abitativo o meno.

Indicato con la sigla IP, questo indice stabilisce la quantità minima di superficie permeabile del lotto: la quota di suolo da lasciare libera da costruzioni e da mantenere o sistemare a verde, così da facilitare l’assorbimento e il filtraggio della pioggia.

Così, se si vuole costruire una villetta, un “tot” di terreno dovrà essere permeabile e non costruito, per cui non potrà essere asfaltato o pavimentato a meno che non si tratti di materiali permeabili.

A dispetto della notevole importanza della questione, sia in termini ambientali che di sicurezza, la normativa nazionale tralascia la regolamentazione delle impermeabilizzazioni dei suoli delegandone la disciplina alle norme locali e alla pianificazione urbanistica, che in genere prevedono una percentuale permeabile che non scende mai al di sotto del 25% della superficie edificabile.

Ripetiamo che fissare un indice di permeabilità è assolutamente necessario per evitare:

  • Rischi di inondazioni e di scarsità d’acqua
  • Aumento del riscaldamento globale
  • Minacce per la biodiversità.
 

Le prove di permeabilità Lefranc

Le prove di permeabilità Lefranc consentono di valutare la capacità del terreno di consentire il flusso dell'acqua attraverso di esso; per eseguire queste prove, esistono due metodi principali:

  1. Il metodo a carico costante ovvero il più comune, prevede l'applicazione di una pressione costante all'interno di una camera di prova situata nel terreno; l'acqua viene quindi pompata nella camera a un determinato flusso costante e viene misurata la caduta di pressione nel tempo; questa caduta di pressione è correlata alla permeabilità del terreno e consente di calcolare il coefficiente di permeabilità
  2. Il metodo a carico variabile che prevede l'applicazione di un carico variabile alla camera di prova; la pressione viene aumentata gradualmente nel tempo e viene registrato il flusso dell'acqua attraverso il terreno.

Quindi, la principale differenza tra i due metodi sta nella modalità di applicazione della pressione e nella misurazione del flusso dell'acqua: nel primo la pressione è costante e il flusso dell'acqua viene misurato nel tempo, nel secondo la pressione varia e il flusso dell'acqua viene misurato durante il processo di aumento o diminuzione del carico.

Entrambi i metodi hanno vantaggi e limitazioni; mentre il metodo a carico costante è più semplice da eseguire ed è ampiamente accettato come standard per la determinazione della permeabilità dei terreni ma potrebbe non essere adeguato per tutti i tipi di terreno e potrebbe non riflettere appieno le condizioni reali di flusso dell'acqua, il metodo a carico variabile consente di valutare la permeabilità in condizioni di carico variabile, ma richiede un maggiore sforzo e analisi dei dati.

È importante notare che entrambi i metodi richiedono un'adeguata preparazione del terreno e la scelta di una camera di prova appropriata.

Inoltre, i risultati delle prove di permeabilità Lefranc possono essere influenzati da vari fattori come la densità del terreno, la presenza di discontinuità o di materiali impermeabili, pertanto è importante eseguire le prove con attenzione e interpretare i risultati in relazione alle specifiche condizioni del terreno.

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Le prove di permeabilità Lugeon

Durante una di queste prove viene eseguito un foro nel terreno o nella roccia e viene inserito un tubo di misurazione; successivamente l'acqua viene pompata nel foro a una pressione costante e viene registrato il flusso dell'acqua in litri al minuto.

Questo stesso flusso viene quindi utilizzato per calcolare il coefficiente di permeabilità di Lugeon, espresso in Lugeon unit, che rappresenta il flusso d'acqua in litri al minuto per metro di lunghezza del foro e per unità di pressione: un valore più alto del coefficiente di permeabilità di Lugeon indica una maggiore permeabilità del terreno.

Le prove di permeabilità di Lugeon sono particolarmente utili quando si lavora con rocce di diversa permeabilità, in quanto consentono di valutare le variazioni della permeabilità all'interno di una formazione rocciosa, e forniscono quindi informazioni importanti per la pianificazione e l'esecuzione di progetti geotecnici, come la costruzione di gallerie, pozzi o bonifiche ambientali.

 

Le prove in pozzetto superficiale

Le prove in pozzetto superficiale vengono eseguite scavando un pozzetto di dimensioni adeguate e misurando i flussi di acqua che entrano o escono dal terreno. Il pozzetto ha forma cilindrica o rettangolare; al suo interno viene inserito un tubo di misurazione, chiamato piezometro, che è collegato a un sistema di misurazione delle pressioni e dei flussi dell'acqua.

Anche questa prova può essere eseguita in due modi principali:

  • A carico costante: si fornisce un flusso costante di acqua nel pozzetto e si misura la pressione dell'acqua nel piezometro; la pressione può essere utilizzata per calcolare la permeabilità del terreno utilizzando formule specifiche
  • A carico variabile: si varia il flusso dell'acqua nel pozzetto e si misura la variazione di pressione nel piezometro; questa variazione di pressione è correlata alla permeabilità del terreno e può essere utilizzata per determinare la portata dell'acqua che può attraversare il terreno
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Le prove in foro di sondaggio

Queste prove vengono eseguite attraverso l'utilizzo di sonde di perforazione.

Durante lo svolgimento una sonda viene inserita nel terreno attraverso un foro precedentemente eseguito.

Le prove in foro di sondaggio possono essere eseguite utilizzando diverse tecniche, a seconda delle informazioni richieste, ma una delle tecniche comuni è la prova di carotaggio, che coinvolge l'utilizzo di una sonda a carotaggio che preleva campioni di terreno in modo continuo lungo la profondità del foro.

Questa tecnica consente di ottenere una rappresentazione stratigrafica del terreno e di identificare eventuali variazioni nella composizione del suolo.

Un'altra tecnica utilizzata è la prova di perforazione a percussione, durante la quale una sonda a percussione viene utilizzata per battere il terreno e prelevare campioni di suolo a intervalli predefiniti lungo il foro; questa tecnica si rivela particolarmente utile per determinare la resistenza e la densità del terreno.

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Le prove di permeabilità indiretta in cella

Si tratta di prove fondamentali per valutare la capacità di drenaggio e la permeabilità di materiali geotecnici come argille, sabbie e ghiaie.

Durante la prova si crea una condizione di flusso d'acqua attraverso un campione di terreno racchiuso all'interno di una cella di permeabilità: la suddetta cella è costituita da due piastre porose, una superiore e una inferiore, che consentono all'acqua di fluire attraverso il campione di terreno.

L'acqua viene applicata alla parte superiore della cella a una pressione controllata e viene misurato il flusso d'acqua che attraversa il campione di terreno. Utilizzando le leggi della permeabilità, è possibile calcolare la permeabilità del terreno in base alla velocità del flusso d'acqua e alle dimensioni della cella di permeabilità.

Le prove di permeabilità indiretta in cella sono vantaggiose perché consentono di ottenere dati accurati sulla permeabilità del terreno senza distruggere il campione.

Inoltre, le prove possono essere eseguite su campioni di terreno in situ o su campioni prelevati in laboratorio, offrendo la flessibilità di adattarsi alle diverse condizioni e requisiti del progetto.

 

A chi rivolgersi per svolgere questo genere di lavori

La progettazione e l'installazione di un pozzo perdente richiedono una conoscenza approfondita delle caratteristiche del terreno e delle condizioni idrogeologiche del sito.

È consigliabile consultare un esperto in ingegneria idraulica o un professionista del settore per garantire una corretta installazione e un funzionamento ottimale del pozzo perdente.

Lo stesso dicasi per le prove geotecniche citate precedentemente, per l’effettuazione delle quali è necessario rivolgersi a:

  1. Studi di ingegneria geotecnica: offrono una vasta gamma di servizi che includono prove di permeabilità, prove di sondaggio, prove di carico, etc...
  2. Laboratori di prove geotecniche: si occupano delle prove in questione e offrono servizi di laboratorio per l'analisi dei campioni di terreno e l'esecuzione delle prove
  3. Ingegneri geotecnici: sono professionisti con competenze specializzate nel campo della geotecnica e delle prove di laboratorio; possono essere consulenti o dipendenti di studi di ingegneria o lavorare come professionisti autonomi; possono valutare le esigenze specifiche del progetto e consigliare sulle prove da eseguire, nonché interpretare i risultati e fornire raccomandazioni per la progettazione
  4. Enti pubblici o istituti di ricerca: possono essere coinvolti in progetti di ricerca o lavorare come fornitori di servizi per l'analisi dei campioni e l'esecuzione delle prove.
 

Costi medi e preventivi

È importante scegliere professionisti qualificati e affidabili per eseguire le prove geotecniche, in quanto i risultati avranno un impatto significativo sulle decisioni di progettazione e sull'affidabilità delle strutture.

Prima di selezionare una ditta di professionisti è consigliabile fare una ricerca e valutare le competenze, l'esperienza e la reputazione professionale delle diverse opzioni disponibili, oltre chiaramente per conoscerne le parcelle, che possono variare anche di molto in base a diversi fattori come la regione, le specifiche del progetto, le dimensioni del sito e la complessità delle prove richieste.

In linea generale e indicativa si può dire che, includendo la preparazione del sito, l'esecuzione delle prove, l'analisi dei risultati e la preparazione di un rapporto tecnico, i costi medi possano stimarsi in questa maniera:

Tipo di Prova Professionista Interpellato Costo Medio Stimato
Prova Lefranc Ingegnere Geotecnico € 500 - € 1.500 circa
Prova in Pozzetto Superficiale Azienda di Ingegneria Geotecnica € 800 - € 2.000 circa
Prova in Foro di Sondaggio Laboratorio di Prove Geotecniche € 600 - € 1.500 circa
Prova in Cella Ingegnere Geotecnico € 700 - € 1.800 circa
Prova di Permeabilità Indiretta in Cella Azienda di Ingegneria Geotecnica € 800 - € 2.000 circa

Per trovare il professionista più adatto alle vostre esigenze, che sia nel campo della geologia e della geotecnica, nel campo dell'ingegneria o per questo settore persino nel campo della depurazione delle acque di pozzi neri e fosse biologiche, Quotalo.it sarà il tuo migliore alleato perchè ti consente di metterti in contatto coi migliori professionisti della tua zona e richiedere una consulenza senza impegno per ottenere fino a quattro preventivi gratuiti da poter confrontare per far fronte alle tue necessità.

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