Genitori separati? Il calendario delle visite che tutela i rapporti tra genitori e figli

21 Dicembre 2022 - Redazione

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La nascita di un figlio è un evento lieto per ogni nucleo famigliare, e nonostante questo possa avvenire sia fuori che all’interno del matrimonio, porta con sé una serie di diritti e doveri imprescindibili.

Sia che si tratti della fine di un matrimonio o di una convivenza, il punto comune di una separazione è l’allontanamento dei due coniugi che decidono di prendere strade diverse, mantenendo, come unico legame, quello con il proprio figlio.

Il fatto di dover rinunciare alla quotidianità ed alla routine genitoriale sviluppata nei tempo con i propri figli è sicuramente un motivo di forte stress, soprattutto a carico del non convivente, ma ciascun genitore è tenuto a mantenere con il proprio figlio un rapporto significativo;  infatti esiste il cosiddetto rapporto di filiazione che intercorre tra genitori e figli, assegnando ai primi diritti e doveri imprescindibili, e riconoscendo ai secondi il diritto ad un equilibrio ed una continuità di visita con entrambi i genitori, che potranno partecipare entrambi attivamente al processo educativo.

 

Cosa succede al momento della separazione

Quando ci si separa, le paure ed i dubbi possono essere moltissimi e spaziare dalla quantificazione dell’assegno di mantenimento alla permanenza nella propria abitazione o l’obbligo di rinunciarvi a favore dell’ex.

Per le coppie che sono già diventate genitori, l’incognita principale è rappresentata dal futuro dei propri figli, a chi spetterà l’affidamento e a quanto corrisponderà l’eventuale mantenimento.

A partire dalle riforme sul diritto di famiglia è stata posta nell’ordinamento giuridico la regola generale dell’ affidamento condiviso, che riconosce l’esercizio comune della responsabilità genitoriale, in modo da garantire ai minori una crescita ed un'educazione quanto più serena possibile.

cosa rappresenta il calendario delle visite

 

Cosa rappresenta il calendario delle visite

 

Al momento della separazione dei due coniugi sarà compito del giudice decidere il genitore con il quale il minore potrà continuare a convivere; la scelta sul domicilio del bambino sarà volta a tutelare quanto più possibile il suo equilibrio psico-fisico.

In concomitanza, il giudice stabilisce anche le modalità di partecipazione dell’altra figura genitoriale alla vita del proprio figlio.

Proprio per questo nasce il diritto di visita, regolato attraverso la creazione del calendario visite per genitori separati.

Nonostante al momento la Legge non detti criteri precisi sulla determinazione delle modalità in cui esplicare il diritto di visita, il calendario delle visite rappresenta il giusto metodo per garantire al meglio lo sviluppo di rapporti significativi con i propri figli, stabilendo i giorni, le ore, e i periodi di tempo prolungati che i minori potranno trascorrere con il genitore non collocatario.

Più il calendario sarà chiaro, più è probabile che venga rispettato nella sua totalità.

 

Le conseguenze per il genitore non convivente: la responsabilità genitoriale

Nonostante la coppia si divida, i diritti ed i doveri genitoriali restano invariati e non c’è distanza o condizione che li possa minare.

È corretto che un figlio abbia la possibilità di trascorrere il proprio tempo con entrambi i genitori, coltivando con ciascuno di essi un rapporto sano.

La responsabilità genitoriale pone al centro del nucleo familiare la figura dei figli, attraverso l’assunzione di un obbligo da parte dei genitori, anche se questi non dovessero più stare insieme.

Spesso infatti tra una madre ed un padre possono venirsi a creare delle conflittualità in merito ad aspetti importanti della vita del minore, in relazione ai quali è possibile ricorrere all’autorità giudiziaria.

Tuttavia può avvenire anche che un accordo tra gli stessi, in virtù della potestà genitoriale, si riveli deleterio per il minore, ed in questo caso sarà quindi necessario analizzare ed individuare quali comportamenti possano far decadere la potestà genitoriale.

L’interesse dei minori, o di maggiorenni non indipendenti economicamente, deve essere tutelato in qualunque caso e per questo si tende a mantenere invariata la residenza in cui si è sempre vissuto, con un genitore collocatario scelto.

Ciò non esclude automaticamente l’affidamento in condivisione, permettendo quindi anche all’altro genitore di poter assumere decisioni importanti.

Il calendario di visite si pone quindi l’obiettivo di non intaccare il rapporto padre-madre-figlio, aiutandolo in termini qualitativi poichè le ore a disposizione del genitore non affidatario diventano importantissime. 

Il diritto di visita permette di regolare i modi in cui il genitore può stare con il proprio figlio, attraverso l’organizzazione di giorni prestabiliti per poter trascorrere periodi assieme solitamente in luoghi diversi dalla propria residenza abituale.

 

Come è strutturato il calendario delle visite ai figli

Il calendario può essere definito come il modo ottimale per permettere ad un genitore di esercitare il diritto ed il dovere di mantenere un rapporto con il proprio figlio, a partire dall’analisi delle esigenze del bambino.

Saranno quindi i genitori ed i giudici che dovranno giungere ad un accordo che possa garantire al minore di tutelarne gli interessi, senza limitare le sue attività come lo sport, le lezioni, i momenti di svago ed i propri spazi e che risulti quindi compatibile coi momenti di riposo ed istruzione.

Non esiste un calendario standard per genitori e figli, e deve essere organizzato in maniera tale da offrire delle possibilità concrete nell’attuazione degli incontri.

Ogni calendario, quindi, dovrà essere redatto in base ad alcune esigenze fondamentali , come ad esempio:

  • L'età dei figli;
  • Gli impegni scolastici ed extrascolastici;
  • La residenza dei figli nella stessa città dei propri genitori;
  • Gli impegni lavorativi del genitore.

Un calendario di visite dovrà adeguarsi, quindi, ad ogni caso specifico, permettendo ad entrambi di ottimizzare il tempo a disposizione e mantenere un rapporto continuativo e sereno, in grado di svilupparsi giorno dopo giorno.

Solitamente, però, ci sono alcuni punti che si tende a rispettare nello stilare il calendario delle visite, poichè si cerca di permettere al figlio di restare a vivere nella residenza del genitore non convivente nei fine settimana, alternandoli volta per volta, oppure pernottando durante la settimana.

Per quanto riguarda invece i giorni di festività come il Natale, la Pasqua e le vacanze scolastiche, si cerca di dividere in maniera equa e coerente il tempo a disposizione per ogni genitore.

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Come organizzare i tempi per le visite

In seguito alla frammentazione del nucleo familiare e alla conseguente fine della convivenza con i figli, i periodi di tempo a disposizione del genitore allontanato diventano sempre più preziosi e di qualità, in virtù del fatto che non sempre la distribuzione dei giorni in cui si potrà fare visita ai propri figli sarà equa e nettamente divisa.

Non esiste, quindi, una regola ben definita sulle tempistiche che verranno decise per la realizzazione del calendario, anche perchè il diritto di visita è un dovere che necessita collaborazione da entrambe le parti, indipendentemente dagli impegni quotidiani.

Questo perchè si cerca di rendere quanto più snello ed efficiente possibile il calendario stesso e perchè la tutela maggiore deve essere, lo ripetiamo ancora una volta, verso il minore, che deve essere protetto.

 

Come organizzare il pernottamento senza stravolgere la quotidianità

Non per forza il periodo di pernottamento presso il genitore non collocatario deve rappresentare uno sconvolgimento della normale quotidianità del minore.

Il fatto di poter cambiare residenza a periodi alterni per alcuni può anche trasformarsi in una divertente abitudine: in seguito alla separazione infatti molte routine si tramutano, aiutando talvolta il rapporto genitore-figlio a salire di livello, creando nuovi rituali tra i due come cenare insieme, uscire, andare a dormire e vivere la giornata insieme.

Questo agglomerato di attività, che non rappresenta più la quotidianità ma piuttosto un appuntamento speciale, diventa quindi un nuovo modo per ripristinare le vecchie abitudini e crearne di nuove ed uniche, aiutando a superare i disagi portati dalla rottura.

Sicuramente esiste una età giusta per poter iniziare i periodi di pernottamento presso il genitore non affidatario, poiché è necessario che il bambino sia quantomeno autonomo. 

Anche queste decisioni devono essere prese con le dovute accortezze e in un principio di buon senso e ragionevolezza mirata a garantire il benessere e la stabilità dovuta ai propri figli; nel momento in cui dovesse venire meno tale principio, il giudice opererà una decisone legata all’età del bambino, limitando il pernottamento a figli con età minima di 3 anni, equivalente all’età materna.

 

Il diritto alla visita per un genitore che vive lontano

Il trasferimento di uno dei genitori in un luogo diverso da quello di residenza del figlio non implica la soppressione del diritto di visita ma incide negativamente, com'è ovvio, sulla frequenza delle stesse, riducendo le possibilità di vivere la quotidianità e di instaurare una complicità.

Costringere il bambino a tortuose trasferte periodiche potrebbe essere infatti molto lesivo sia per il suo equilibrio psicologico, sia per il suo rendimento negli impegni della vita.

La crescita del ragazzo, da quella scolastica a quella sportiva, ha la precedenza su tutto, e garantire quanto più equilibrio possibile alla sua vita è fondamentale.

Nel caso specifico, quindi, un genitore che dovesse vivere in un paese diverso rispetto al figlio dovrà cercare di rivedere il calendario delle visite.

Diventerà infatti impossibile far pernottare il minore a settimane alterne, optando per l'aumentare della permanenza in altre occasioni, come vacanze e periodi festivi o, cercando di prolungare la durata della visita nei fine settimana.

Sicuramente Internet in questo senso aiuta molto a ridurre le distanze.

 

Normativa in merito all'affidamento in caso di condanna di un genitore

È utile evidenziare come una delle più popolari credenze sull'affidamento genitoriale sia, in realtà, un mito.

Una condanna penale ricevuta tempo addietro, infatti, non è assolutamente motivo di impedimento nell'affidamento condiviso.

Il principale criterio per il quale il giudice dovrà pronunciarsi in merito all'affido, oltre ai già citati interessi del minore, è la capacità da parte del genitore di adempiere con maturità al proprio ruolo di guida e modello.

Quindi, a partire dalla riforma del 2006 sul diritto di famiglia, l’ordinamento ha finalmente portato una soluzione a regolamentare il diritto di visita tramite l’istituto dell’affidamento condiviso, che riconosce la bi-genitorialità dei figli, garantendo l’equilibrio nel legame con i propri genitori.

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Un caso raro ma possibile in caso di residenza nella medesima città

Una fattispecie rara, ma possibile soprattutto in casi in cui i due genitori abbiano la residenza nella stessa città, è quella dell’affidamento alternato, che prevede la presenza del minore in periodi più lunghi in successione presso il padre e poi la madre.

Ovviamente, nonostante le innumerevoli soluzioni offerte dal nostro ordinamento, è possibile che un genitore non approfitti della possibilità di trascorrere del tempo con il proprio figlio e che scelga, per diversi motivi, di non esercitare il diritto di visita per più appuntamenti.

Questo, essendo un diritto ma non passibile di coercità, non esime da alcune conseguenze; infatti, il mancato esercizio del diritto porta all’applicazione dell’affidamento esclusivo nei confronti del genitore collocatario oltre che alla decadenza della responsabilità genitoriale.

Secondo l’articolo 570 del Codice Penale, la responsabilità nei confronti dei figli e dell’altro genitore è punibile con l’obbligo di risarcimento del danno.

La bi-genitorialità deve essere garantita anche in caso di conflittualità tra genitore e figlio poichè questa circostanza non legittima il genitore a non esercitare l’esercizio del diritto di visita.

Uno psicologo potrebbe intervenire eventualmente in ausilio, in modo da provare a risolvere le gestioni della dinamica famigliare, nel momento in cui questa dovesse essere ritenuta gravemente compromessa.

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Il diritto dei nonni rispetto ai nipoti

Non è paragonata sicuramente ai diritti e doveri di un genitore nei confronti del proprio figlio, ma riveste un ruolo importante anche la presenza dei nonni che, secondo il nostro ordinamento, è tutelata a partire dall’entrata in vigore del decreto legislativo 154/2013. Questo regolamenta i rapporti dei nipoti con i nonni, sancendo la necessità di permettere lo sviluppo di rapporti significativi, nell’interesse del minore.

Un'evoluzione interessante della giurisprudenza, che cambia radicalmente il ruolo degli ascendenti attribuendo loro una possibilità di intervento nel giudizio di separazione, poiché figure importanti nel processo di crescita ed educativo dei minori.

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