Calcolo superficie aeroilluminante: cos’è e come si ottiene
13 Novembre 2024 - Redazione
Calcolo superficie aeroilluminante: quali sono i requisiti di aereazione e di illuminazione naturale per ottenere il giusto comfort ambientale e rispettare le normative in vigore
Forse non tutti lo sanno ma quando si costruisce un edificio o si effettuano interventi di ristrutturazione che vanno a modificare la disposizione delle stanze di un appartamento bisogna tenere conto del rapporto tra la superficie delle finestre e quella dei pavimenti.
Il motivo? Da questi elementi dipende l’illuminazione e l’areazione di una stanza, quindi l’abitabilità e il comfort di una casa. Parliamo, quindi, del calcolo della superficie aeroilluminante.
- Indice contenuti
- Cosa si intende per superficie aeroilluminante
- Normative e requisiti per la superficie aeroilluminante
- Come si calcola la superficie aeroilluminante
- Importanza della superficie aeroilluminante nella progettazione
- Errori comuni e come evitarli
- Le innovazioni tecnologiche
- Conclusione
Cosa si intende per superficie aeroilluminante
Quando si parla di superficie aeroilluminante si utilizza l’acronimo R.A.I. (rapporto aeroilluminante) che indica proprio la relazione che c’è tra la superficie finestrata utile e la superficie pavimentata.
Nello specifico il rapporto aeroilluminante prevede il rapporto illuminante (R.I.) e il rapporto aerante (R.A.). Il rapporto illuminante indica la somma delle superfici vetrate tramite le quali passa la luce nella stanza. Il rapporto aerante, parallelamente, indica la somma delle superfici vetrate tramite cui passa l’aria.
Tanto l’illuminazione quanto l’aerazione sono due valori fondamentali per determinare non solo l’abitabilità di una stanza e di una casa, ma anche la qualità degli ambienti interni di un edificio, la loro igiene e sicurezza.
La luce naturale e il ricambio d’aria sono infatti essenziali per la salute e la riduzione di tutta una serie di fattori di rischio (umidità, accumulo polvere, batteri e virus nell’aria, eccetera) che hanno anche una ripercussione sui costi di gestione dell’immobile e la sua efficienza energetica.
Normative e requisiti per la superficie aeroilluminante
A livello nazionale la normativa di riferimento per il calcolo della superficie aeroilluminante è il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975.
Qui (precisamente all’articolo 5) si prevede che tutti i locali degli alloggi debbano fruire dell’illuminazione naturale diretta e che sia adeguata alla destinazione d’uso dell’immobile.
Sono esclusi da questo obbligo i disimpegni, i corridoi, i ripostigli, i servizi igienici e i vani-scala. Le norme regionali e i regolamenti edilizi comunali possono modificare i limiti del R.A.I. in base ad alcune tipologie di ambienti.
Il Decreto Ministeriale disciplina che ogni locale deve avere almeno una finestra il cui fattore lucia diurna medio non sia inferiore al 2% con la superficie finestrata apribile non inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Tra la superficie pavimentata e quella apribile della finestra ci deve essere un rapporto sempre maggiore a 0,125.
Come si calcola la superficie aeroilluminante
Per il calcolo della superficie aeroilluminante bisogna essere in possesso di due dati: la superficie finestrata utile e la superficie netta pavimentata. La prima la si ottiene misurando la superficie occupata dall’infisso al loro dei telai.
La seconda, invece, è la misura del pavimento realmente calpestabile quindi al netto di tramezzi, balconi, terrazze, intercapedini, pilastri, intercapedini, logge, porte e finestre.
Per procedere con il calcolo della superficie aeroilluminante è sufficiente sommare la superficie utile delle finestre presenti in quella stanza e dividere quel valore per la superficie netta pavimentata. Se il risultato è maggiore di 0,125 il rapporto aeroilluminante è adeguato e coerente con la normativa vigente.
Facciamo un esempio pratico. Abbiamo una stanza di 6 m x 4 m in cui ci sono due finestre di 1,40 m x 1,50 m. Calcoliamo innanzitutto la superficie finestrata totale sommando le due superfici (1,50x1,40 + 1,50x1,40) e il risultato è 4,2 metri quadrati.
Parametro | Descrizione |
---|---|
Superficie finestrata utile | Misurata sulla superficie occupata dall’infisso al lordo dei telai. |
Superficie netta pavimentata | Misura della superficie calpestabile, esclusi tramezzi, balconi, terrazze, pilastri, intercapedini, logge, porte e finestre. |
Calcolo del rapporto aeroilluminante (R.A.I.) | Somma della superficie finestrata utile della stanza divisa per la superficie netta pavimentata. Il rapporto è adeguato se ≥ 0,125. |
Esempio | Stanza di 6x4 m con due finestre di 1,4x1,5 m. Superficie finestrata: 4,2 m². Superficie pavimentata: 24 m². R.A.I.: 4,2 / 24 = 0,175 (superficie aeroilluminante adeguata). |
Quindi calcoliamo la superficie pavimentata utile che nel nostro esempio è di 24 metri quadri (6 x 4 metri). Il R.A.I. sarà quindi il rapporto tra 4,2 m2 e 24 m2, quindi 0,175. Questo valore è maggiore a quello di riferimento, che ricordiamo è 0,125, il che vuol dire che la superficie aeroilluminante è corretto.
Va precisato che per il calcolo bisogna tenere in considerazione anche una serie di elementi tecnici. La dimensione della stanza è il principale in quanto ambienti più grandi necessitano di superfici aeroilluminanti maggiori.
C’è poi da considerare la presenza di eventuali ostacoli esterni (alberi, pali, edifici, eccetera) che possono ridurre la quantità di luce e aria che effettivamente entra nella stanza. Così come molto dipende anche dalla tipologia di infissi in quanto la presenza di vetri isolanti, tripli vetri o un telaio più o meno sottile possono influenza la trasmissione della luce.
Importanza della superficie aeroilluminante nella progettazione
Durante la progettazione di un edificio, sia esso a uso residenziale o commerciale, è indispensabile che si presti grande importanza al calcolo della superficie aeroilluminante.
Questo perché da questo dato si ha un’adeguata illuminazione naturale tale da ridurre la necessità di ricorrere a quella artificiale andando così a migliorare non solo il comfort visivo ma anche i costi energetici.
Parallelamente c’è il vantaggio legato a una ventilazione naturale che migliora la qualità dell’aria interna rendendola fresca e respirabile. Tanto l’illuminazione quanto l’aerazione si convertono poi anche in un’efficienza energetica maggiore per la quale si riduce il fabbisogno energetico per l’illuminazione, il riscaldamento e il raffrescamento ottenendo quindi una significativa riduzione dei costi delle bollette.
Da un’adeguata superficie aeroilluminante, quindi, si ha un comfort abitativo migliore per cui in casa si trascorre del tempo serenamente e senza rischi per la salute.
Gli edifici progettati con una grande attenzione alla superficie aeroilluminante hanno un valore economico maggiore e c’è anche un importante beneficio in termini di sostenibilità ambientale riducendo in maniera significativa le emissioni inquinanti e avendo un impatto ambientale minore.
Errori comuni e come evitarli
In materia di calcolo della superficie aeroilluminante è importante non commettere alcuni errori comuni:
- Sottovalutare la quantità di superficie necessaria
- Non considerare gli ostacoli
- Scegliere infissi inadeguati
- Ignorare l’importanza di una corretta superficie aeroilluminante
Per risolvere questi problemi il primo consiglio è di affrontare con attenzione la questione rivolgendosi a professionisti, come ingegneri e architetti, che possano fornire indicazioni pratiche per migliorare la superficie aeroilluminante.
Vanno infatti effettuati calcoli dettagliati andando a considerare tutti i fattori e prevedendo anche modifiche di design e arredamento tali da ottimizzare ulteriormente la superficie aeroilluminante.
La tecnologia si rivela estremamente utile e preziosa anche in questo ambito con la possibilità di valutare l’utilizzo di vetri ad alta efficienza e sistemi di ombreggiatura automatizzati che possono contribuire a migliorare l’illuminazione e l’areazione della casa.
Le innovazioni tecnologiche
Abbiamo anticipato alle innovazioni tecnologiche utili a migliorare l’illuminazione e l’areazione della casa.
Il primo grande contributo arriva sicuramente dalle vetrate intelligenti e dall’utilizzo di materiali innovativi. Per quel che riguarda i materiali particolarmente utili si rivelano i tripli vetri e quelli a bassa emissività che riducono la perdita di calore senza compromettere l’ingresso della luce.
Rimanendo in ambito degli infissi ci sono diverse soluzioni di design che per le stesse dimensioni riducono, grazie a profili sottilissimi e tecnologie all’avanguardia, l’ingombro della struttura sfruttando al massimo l’ampiezza della finestra e, quindi, l’apporto di luce e aria.
Esistono anche sistemi intelligenti di vetrate che cambiano il livello di trasparenza in base alla luce solare o alle proprie esigenze mediante comandi manuali potendo così avere un miglior controllo dell’illuminazione naturale.
Non meno importanti sono poi tutti quei sistemi di ombreggiatura automatizzati (come tende da sole, persiane e schermature solari) che possono essere azionate automaticamente per ottimizzare l’ingresso della luce. Con un beneficio significativo anche in termini di risparmio energetico.
Conclusione
Non hai mai preso in considerazione il calcolo della superficie aeroilluminante della tua casa? Stai prevedendo degli interventi di ristrutturazioni che apportano modifiche importanti alle stanze? Contattaci per una consulenza personalizzata, avrai tutta l’assistenza e i consigli necessari per migliorare la qualità dei tuoi spazi abitativi o lavorativi così da renderli più confortevoli e produttivi.