Come difendersi concretamente dai rischi presentati dagli investimenti relativi alle criptovalute e al forex? Scopriamolo insieme

09 Marzo 2023 - Redazione

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Trading_Frodi e truffe relative alle criptovalute: trova il tuo avvocato Trading_Frodi e truffe relative alle criptovalute: trova il tuo avvocato Trading_Frodi e truffe relative alle criptovalute: trova il tuo avvocato

Trading online: tutto quello che c'è da sapere sui rischi

Lo sviluppo della tecnologia ha letteralmente stravolto alcuni settori, compreso quello economico e giuridico.

Da anni, infatti, si sente parlare di criptomonete e criptovalute ma, nonostante ciò la disinformazione in materia è ancora tanta.

Già dal termine "criptovaluta" si possono intuire alcune caratteristiche: si tratta di monete digitali utilizzate direttamente online al fine di acquistare beni o servizi.

Per poter funzionare le criptovalute, o criptomonete che dir si voglia, necessitano della tecnologia blockchain, ovvero una sorta di registro digitale permanente, conosciuto anche come catena di blocchi, che garantisce un sistema di protezione inattaccabile verso queste monete digitali: la blockchain permette il concreto funzionamento delle criptovalute poiché garantisce la loro protezione e la loro utilizzabilità.

Spesso quando si parla di criptovalute si parla anche di Forex, una piattaforma digitale che permette a chiunque di scambiare le proprie crypto

Sulla piattaforma viene scambiato, in realtà, il contratto di criptovaluta per differenza, cosiddetto CDF. 

In sintesi il trader stipula un contratto con il fornitore di CDF su un asset sottostante, su una determinata criptovaluta come ad esempio il Bitcoin.

Tali operazioni solo da un punto di vista economico determinano uno scambio di denaro, viceversa, da un punto di vista giuridico non determinano alcuno scambio di proprietà della criptovaluta digitale sottostante; questo significa che non ci sono criptovalute reali che vengono scambiate, né wallet o indirizzi di cui preoccuparsi, con conseguente riduzione di pirateria informatica, la quale rappresenta una vera e propria minaccia anche negli scambi di criptovalute migliori e sicure.          

 

Come avviene un trading di cryptomonete

Il trading con le criptovalute consiste quindi nell’operare sui movimenti di prezzo delle criptovalute attraverso un conto di trading mediante CDF oppure mediante l’acquisto e la vendita delle valute stesse in una borsa.

Si tratta di due modalità differenti di effettuare il trading.

Nel primo caso si tratta infatti di prodotti finanziari derivati, i quali permettono di investire sull’andamento dei prezzi delle criptovalute senza dover possedere il valore reale della sottostante cripto.

È possibile decidere di aprire una posizione long, cosiddetta "buy", se si ritiene che il valore della criptovaluta aumenterà in futuro, oppure aprire una posizione di short, cosiddetta "sell", se si ritiene che il valore della stessa sia invece destinato a scendere. 

CDF sono dunque considerati dei prodotti a leva; in parole povere occorre semplicemente depositare una piccola somma di denaro, chiamato "margine" al fine di ottenere l’esposizione massima nel mercato sottostante.

In base alla “size totale” della propria posizione aperta sulla piattaforma, i propri profitti o le proprie perdite potrebbero essere amplificati a causa dell’effetto leva

Viceversa, per quanto concerne la seconda modalità di fare trading, questa prevede una compravendita di criptovalute mediante Exchange, perciò in questo caso si effettua realmente un acquisto di un asset.

È quindi necessario aprire un vero e proprio conto Exchange, coprire il valore totale dell’asset acquistato per aprire una posizione e successivamente depositare il proprio token in un portafoglio digitale, il cosiddetto wallet, dove è possibile custodire le proprie criptovalute fino a quando si desidera.

 

Come avviene il Forex

Nel trading di valute i soggetti commerciano e scambiano diverse valute in tutto il mondo.

Più precisamente, con il trading tramite Forex, la prima valuta della coppia viene chiamata valuta base, mentre la seconda valuta è chiamata valuta quotata. Con tale modalità di trading lo scopo è quello di speculare sull’evoluzione del tasso di cambio, ad esempio perché il tasso di cambio della valuta di un Paese aumenterà o diminuirà rispetto alla valuta di un altro Paese.

Un esempio potrebbe rendere più semplice la comprensione del fenomeno. Si pensi ad esempio alla coppia di valute Euro-Dollaro, si ipotizzi che l’euro aumenterà nel futuro prossimo rispetto al dollaro, ebbene in questo caso come trader forex si effettuerà una long, ovvero un acquisto.

Viceversa, qualora si ipotizzasse che l’euro perda in un prossimo futuro valore rispetto al dollaro, si effettuerà uno short, ovvero una vendita.

Occorre infine precisare alcuni aspetti della cosiddetta leva finanziaria, sopra richiamata: quest'ultima permette di effettuare un deposito marginale sul proprio conto, una frazione del valore che si muove sul mercato di riferimento, anche se si fa trading sull’intero volume.

Ebbene, l’uso di quest’ultima può essere realmente utile solo se si ha a disposizione un capitale limitato, anche se è particolarmente utilizzata anche dai trader sul Forex a causa delle piccole fluttuazioni.

Tali fluttuazioni, meglio conosciute con il termine tecnico di pips, sono rese economicamente evidenti dalla leva finanziaria e dagli spread ridotti tra l’acquisto e la vendita sulla piattaforma Forex.

Infine, se si ha intenzione di effettuare trading su questa piattaforma, è bene essere a conoscenza dei termini più importanti. I concetti più importanti sono quelli di valuta base, ovvero la prima valuta nominata di una coppia di valute, e la valuta quotata, ovvero la seconda valuta nominata di una coppia.

Per “Maggiori” si intendono invece le coppie di valute principali che vengono scambiate con alta frequenza, viceversa “Minori” sono le coppie di valute scambiate con meno frequenza nel mercato Forex. “

Le cosiddette "Esotiche” sono le coppie di valute scambiate con una frequenza relativamente bassa, mentre le “Cross Currency” sono coppie di valute incrociate senza il dollaro come valuta di riferimento.

Infine, il “Lotto” indica la dimensione dell’investimento posto in essere.

caratteristiche criptovalute  

Quali tasse si pagano sulle criptovalute

L’arrivo delle criptovalute ha causato problemi anche con riferimento all’applicabilità o meno delle norme fiscali. I dubbi sono nati dal fatto che tali monete, diversamente dalle valute classiche, non sono soggette ad un ente governativo e non vengono stampate su carta, pertanto, la loro nascita è legata al cosiddetto mining, ovvero un processo digitale che avviene in rete in modo del tutto indipendente.

La loro decentralizzazione inoltre le porta ad essere estremamente difficili da tracciare e questo ha determinato immediatamente una enorme difficoltà per la loro tassazione.

Il continuo sviluppo della tecnologia e la nascita degli Exchange, comunque, hanno fatto sì che molte persone iniziassero a detenere le proprie cripto al di fuori dei propri wallet con conseguente tassabilità da parte del fisco. 

Fin da subito è bene precisare che nel nostro Paese la normativa sulla tassazione delle criptovalute è estremamente frammentaria e di difficile interpretazione.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, ai fini della dichiarazione dei redditi per il pagamento delle tasse verso lo Stato, gli investimenti in criptovalute devono essere assimilati alle valute tradizionali estere, pertanto da ciò è possibile desumere che, in caso di soggetti privati, le monete virtuali dovranno essere dichiarate solo se acquistate con finalità speculative.

Inoltre la loro compravendita non è soggetta ad Imposta Sul Valore Aggiunto (IVA).

A questo punto potrebbe sorgere spontanea la domanda: quando si pagano le tasse sulle cripto?

Ebbene, è necessario distinguere in tre casistiche:

  • Il caso di mero possesso
  • Il caso di investimento, ovvero di trading
  • Il caso di vendita.

Nel primo caso, se si possiede un certo numero di cripto nel proprio wallet non è necessario dichiararlo, salvo che il loro valore ecceda 51.645,69 €.  Nel caso in cui il proprio wallet dovesse eccedere tale valore per una settimana, sarà necessario dichiararlo all’Agenzia delle Entrate.

In caso di vendita della cripto è necessario pagare un’apposita tassa poichè in base alla attuale normativa in essere i movimenti di criptovalute sono equiparati a scambi finanziari e dunque, tassabili.

In sostanza, agli occhi dello Stato italiano, il guadagno ricevuto dalle proprie criptovalute è equiparato, da un punto di vista strettamente fiscale, a quello di un ETF, o della vendita di azioni o obbligazioni.

Occorre ora analizzare qual è l’aliquota da applicare per le persone fisiche; l’importo da destinare alle tasse viene calcolato in base al 26% del cosiddetto capital gain, ovvero, con riferimento alla plusvalenza ricavata dalla compravendita.

La tassazione è infatti applicata solamente sull’effettiva plusvalenza, la quale costituisce di fatto un reddito.

Pertanto, se si acquista una determinata criptovaluta, ad esempio un bitcoin, al valore di 40.000 € e dopo un determinato lasso di tempo la si rivende a 45.000 €, si ha in questo caso una plusvalenza di 5.000 € sui quali occorre applicare l’aliquota del 26% sopra richiamata.

Ovviamente in caso di minusvalenza, ovvero in caso di perdita, non si ha alcuna tassazione.

Infine, per quanto concerne le modalità di pagamento delle tasse sulle criptovalute, in caso di società, la plusvalenza si somma all’utile risultante da bilancio di esercizio, dunque su questo valore si applicheranno le aliquote IRAP e IRES, ed in caso di distribuzione degli utili ai soci occorre anche aggiungere l’IRPEF.

In caso di persona fisica occorre invece aggiungere all’interno della dichiarazione dei redditi la plusvalenza registrata dall’operazione di scambio nell’apposito quadro.

 

Quali sono i rischi legati alle criptovalute

Acquistare e vendere criptovalute è, come si accennava, un’attività intrinsecamente rischiosa perché diversamente dalle altre valute le criptovalute sono estremamente volatili.

Essendo prodotti speculativi ad alto rischio, dunque, è importantissimo comprenderne i rischi prima di effettuare qualsiasi operazione.

Come anticipato si tratta di prodotti estremamente volatili, infatti cambiamenti inaspettati del mercato possono determinare delle variazioni improvvise, e nella maggior parte dei casi non prevedibili, dei prezzi delle criptovalute; è infatti piuttosto comune che il valore delle cripto crolli rapidamente di centinaia o migliaia di euro.

Un altro aspetto di rischio da considerare è che le criptomonete non sono regolamentate da alcun ente o da alcuna banca centrale come accade invece per le valute tradizionali. Questo determina la conseguente assenza di un ente in grado di gestire il flusso della valuta presente sul mercato e le sue eventuali oscillazioni.

Non tutti sanno, inoltre, che le criptovalute sono a rischio di errore e di hacking.

Purtroppo ad oggi non esiste un modo infallibile per prevenire tutti i problemi tecnici, l’eventuale errore umano, l’attività di hacking posta in essere da terzi ed il resto delle problematiche connesse al mondo delle criptovalute.

Tra l’altro occorre precisare che queste ultime possono essere influenzate da biforcazioni o da interruzioni.

Quando, ad esempio, si verifica un hard hork, si potrebbe determinare una rilevante volatilità attorno a tale evento, e se non si ricevono prezzi affidabili dal mercato si potrebbe arrivare a dover sospendere completamente l’attività di trading.

Infine, un altro rischio da dover conoscere prima di acquistare una qualsiasi criptovaluta è quello di essere truffati.

Secondo uno studio statunitense, infatti, tra il 2021 e il 2022 sono state calcolate ben 46.000 segnalazioni di truffe online da parte di utenti di criptovalute, per un valore complessivo pari ad un miliardo di dollari rubati.

investimenti in criptovalute  

Quali sono le frodi più comuni legate alle cryptomonete

Il modo più semplice per essere raggirati e perciò quello a cui prestare maggiore attenzione sono le inserzioni, ma anche post e messaggi ricevuti sui social in cui in genere vengono promessi guadagni certi, facili e soprattutto rapidi attraverso l’investimento su nuove criptovalute emergenti con alto tasso successo.

Quando ci si imbatte in questi messaggi è sempre consigliabile ignorarli o quantomeno informarsi sulla veridicità dei contenuti ovviamente evitando di inserire qualsiasi dato personale e sensibile.

Per riportare un esempio concreto, una delle modalità di truffa più utilizzata è quella che prevede la richiesta di autocertificazione mediante canale Telegram. In genere il malintenzionato chiede attraverso un messaggio il rilascio dell’autocertificazione e, una volta fornito l’indirizzo del proprio wallet, al posto di inviare il denaro nel proprio portafogli, il terzo procederà a svuotarlo completamente.

In questi casi è difficilissimo recuperare ciò che si è perso perché quasi sempre si tratta di abili hacker che trasferiscono il denaro nel deepweb dove riescono a far scomparire ogni traccia.

Un altro modo di raggirare le persone e di truffarle è quello di utilizzare applicazioni fittizie, ovvero create ad hoc per raggiungere le proprie vittime; si tratta in genere di app che invitano gli utenti a depositare le proprie criptovalute al suo interno.

Una volta effettuato il deposito, automaticamente l’app invia notifiche all’utente al fine di fargli pagare tasse per i propri investimenti a pena di congelamento dei fondi.

Purtroppo, però, nella maggior parte dei casi, nonostante vengano effettuati i pagamenti richiesti, l’app sottrae il denaro ai malcapitati.

Occorre infine considerare anche gli eventuali attacchi hacker da parte di terzi che hanno come scopo quello di sottrarre quante più criptovalute possibili, si pensi ad esempio agli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service, ovvero di interruzione distribuita del servizio) che consistono, in parole povere, nel tempestare di richieste un sito, fino a metterlo definitivamente ko e renderlo irraggiungibile.

Non tutti sanno che anche una brevissima interruzione può determinare ingenti perdite di denaro, impedendo le normali operazioni che vengono di norma condotte sul sito stesso. Senza calcolare, tra l’altro, tutti i danni reputazionali cagionati alla società vittima.

Ma non è finita, perchè spesso questi attacchi hanno una mera funzione diversiva, poichè mentre le aziende vittima si focalizzano sul problema, gli hacker sfruttano il momento di vulnerabilità per riuscire ad accedere ed utilizzare i dati degli utenti o interferire con il processo di trading.

Un altro metodo di truffa estremamente noto è il phishing, che si concretizza nell’inviare messaggi fittizi che richiedono dati sensibili come, ad esempio, password e nome utente di un conto, che sebbene risultino essere inviati da enti, banche, o aziende, e molto spesso sono molto ben fatti, sono in realtà inviati da malintenzionati che hanno l’unico obiettivo di sottrarre i dati sensibili.

Queste sono solo alcune delle truffe che spesso hanno per oggetto le criptovalute, purtroppo però non sono le uniche, anzi, con il passare degli anni le tecniche di raggiro dei malintenzionati si affineranno sempre di più e saranno ancora più sottili e difficili da capire.

Pertanto, il modo migliore per evitare spiacevoli sorprese è essere sempre al passo con i tempi ed informarsi sempre di più sui rischi legati al trading ed al mondo online in generale; è consigliabile anche non credere a promesse assurde, come quelle di chi promette di far fare migliaia e migliaia di euro in pochissimo tempo con investimenti sicuri.  

In caso di dubbio è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto per un parere.

 

Quando ricorrere ad un avvocato

Avere a che fare con il mondo criptovalute non è una cosa semplice. Si tratta di prodotti estremamente complessi da gestire a causa della loro intrinseca aleatorietà.

Il rischio che le contraddistingue però non è legato solamente all’aspetto economico, come abbiamo accennato, ma anche a tutte le possibili truffe che purtroppo vedono per oggetto proprio le criptovalute.

Pertanto se si ha intenzione di effettuare operazioni come ad esempio la compravendita di criptovalute o la loro permuta da una persona sconosciuta, potrebbe essere un’ottima idea rivolgersi prima ad un avvocato specializzato in campo digitale, che sulla base delle sue conoscenze potrà accertare la sicurezza quantomeno giuridica, dell’operazione da porre in essere.

Ovviamente la parcella da dover pagare al professionista varierà a seconda dell’operazione che si vuol fare, poichè come si potrà ben intuire, una cosa è chiedere il parere per un’operazione di acquisto, tutt’altra è incardinare un giudizio per ottenere il risarcimento danni causato dal furto delle criptovalute. Se sei alla ricerca di un avvocato civilista esperto a cui poter chiedere una consulenza nel campo delle criptovalute, Quotalo.it è la piattaforma che fa per te. Compilando il nostro formulario in pochi semplici passaggi, ti aiuteremo a trovare l'avvocato migliore e più adatto alle tue specifiche necessità.

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