La normativa attuale sul rinnovo del bollino blu della caldaia
29 Aprile 2025 - Redazione
Il bollino blu è un elemento fondamentale per garantire l’efficienza energetica della caldaia, poiché attesta che l’impianto di riscaldamento è stato sottoposto a un controllo obbligatorio riguardo alla produzione di ossido di carbonio e alle emissioni inquinanti.
Ogni caldaia, al termine del controllo, riceve un codice identificativo univoco che ne facilita la registrazione nel Catasto Regionale degli Impianti Termici, rendendo così più semplice il tracciamento e il monitoraggio.
Ma quando va rinnovato il bollino blu della caldaia? E quali sono gli obblighi previsti dalla normativa in vigore nel 2025?
In questo articolo, esploreremo i dettagli della normativa, la periodicità del rinnovo e le novità in alcune regioni italiane, in particolare la Lombardia, che ha implementato misure specifiche per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli impianti di riscaldamento.
- PUNTI CHIAVE
- Cos'è il Bollino Blu: Certificato che attesta l’efficienza energetica della caldaia, verificando le emissioni di ossido di carbonio e registrando l’impianto nel Catasto Regionale
- Quando rinnovarlo: Ogni 4 anni per caldaie nuove (meno di 35 kW), ogni 2 anni per caldaie più vecchie, e ogni anno per impianti centralizzati o sopra 100 kW
- Regole in Lombardia e altre regioni: Lombardia ha introdotto il CURIT per il monitoraggio delle caldaie, e altre regioni hanno sistemi simili
- Contributi e sanzioni: Il rinnovo richiede un contributo regionale e locale, con sanzioni per chi non rispetta le scadenze
- Verifica e manutenzione: È fondamentale affidarsi a ditte certificate per rinnovare il bollino blu e mantenere l’efficienza e la sicurezza dell’impianto
- Indice contenuti
- Cos'è il Bollino Blu della caldaia e a cosa serve
- Quando va rinnovato il Bollino Blu: Normativa 2025
- Obblighi specifici in Lombardia e altre regioni
- Sanzioni e contributi da pagare
- Come verificare la registrazione della caldaia online
- Perché è importante rivolgersi a ditte certificate
Il bollino blu viene assegnato alla caldaia dopo un controllo dell’efficienza energetica, che verifica i livelli di ossido di carbonio nei fumi di scarico.
Questo controllo è obbligatorio per tutti gli impianti di riscaldamento e si applica a caldaie alimentate a gas, metano, GPL o combustibili solidi e liquidi.
Una volta completato l’intervento, l’impianto riceve un codice che lo inserisce nel Catasto Regionale degli Impianti Termici, permettendo così una gestione e un controllo centralizzati.
Quando va rinnovato il Bollino Blu: Normativa 2025La normativa sul rinnovo del bollino blu stabilisce la periodicità del controllo in base al tipo di caldaia. In linea generale, il bollino blu deve essere rinnovato alla prima accensione della caldaia e successivamente con una periodicità che dipende da vari fattori, come l'età dell’impianto, la tipologia di combustibile utilizzato e la potenza della caldaia.
Per le caldaie con meno di 8 anni e con una potenza inferiore ai 35 kW, alimentate a gas metano o GPL, il rinnovo deve avvenire ogni 4 anni.
Per le caldaie più vecchie, quelle installate all’interno dell’abitazione o alimentate a combustibili liquidi o solidi, il rinnovo è obbligatorio ogni 2 anni. Infine, per impianti centralizzati di condomini e per caldaie con una potenza superiore ai 100 kW, la periodicità del rinnovo è annuale.
Obblighi specifici in Lombardia e altre regioniLa regione Lombardia ha introdotto alcune novità per ottimizzare i consumi energetici e garantire il buon funzionamento degli impianti termici. Qui, ad esempio, il rinnovo del bollino blu per caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, con una potenza tra 5 e 116,3 kW, deve avvenire ogni anno.
Se la potenza supera i 116,3 kW, è necessario un controllo del rendimento a metà stagione di riscaldamento. Per impianti alimentati a gas, metano o GPL, con una potenza tra 5 e 35 kW, il rinnovo è biennale, mentre per potenze superiori, il rinnovo avviene annualmente.
Inoltre, in Lombardia, è stato introdotto il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (CURIT), un sistema che permette ai cittadini di verificare la registrazione e il monitoraggio dei propri impianti.
Altre regioni italiane, come Calabria, Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino Alto-Adige, hanno seguito un percorso simile, creando catasti regionali online per il controllo e la gestione delle caldaie.
Sanzioni e contributi da pagare
Il rinnovo del bollino blu comporta anche il pagamento di un contributo, che varia in base alla potenza dell’impianto e alla regione. In Lombardia, ad esempio, il contributo per la Regione va da 1 euro per caldaie con potenza inferiore a 35 kW a 18 euro per impianti superiori a 350 kW.
A questo si aggiunge un contributo per l’Ente Locale competente, che può variare da 7 a 190 euro, a seconda della potenza dell’impianto.
È importante notare che il mancato rinnovo del bollino blu può comportare sanzioni e un incremento dei consumi energetici, con il rischio di incorrere in problematiche relative alla sicurezza e all'efficienza dell’impianto.
Come verificare la registrazione della caldaia onlineOgni regione ha un sistema online che consente ai cittadini di verificare che la propria caldaia sia regolarmente registrata nel Catasto degli Impianti Termici.
In Lombardia, ad esempio, è possibile accedere al CURIT per controllare lo stato della propria caldaia e per verificare se il rinnovo del bollino blu è stato effettuato correttamente.
Lo stesso sistema è stato implementato in molte altre regioni italiane, che mettono a disposizione delle piattaforme online per facilitare la gestione degli impianti termici.
Perché è importante rivolgersi a ditte certificatePer il rinnovo del bollino blu e per la manutenzione della caldaia, è fondamentale rivolgersi a ditte certificate e riconosciute. Solo i tecnici abilitati possono rilasciare il bollino blu e garantire che l’impianto di riscaldamento sia conforme alla normativa vigente. Le aziende certificate sono in grado di eseguire tutti i controlli necessari, assicurando il corretto funzionamento dell’impianto e il rispetto delle normative di sicurezza ed efficienza energetica.
Inoltre, in caso di impianti obsoleti o malfunzionanti, potrebbe essere necessaria una sostituzione della caldaia, e in tal caso, è possibile usufruire degli incentivi per l’installazione di caldaie a condensazione, che offrono ulteriori vantaggi sia economici che ambientali.