Avvocato esperto in mobbing: tutte le informazioni di cui hai bisogno per rivolgerti ad un legale professionista

08 Novembre 2023 - Redazione

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Avvocato esperto in mobbing: come tutelarsi al meglio

Molto spesso si sente parlare di “mobbing” ma non tutti sanno realmente di cosa si tratta. Ebbene, onde evitare dubbi e confusioni, occorre precisare che per mobbing si intende un insieme di comportamenti aggressivi e persecutori posti in essere sul luogo di lavoro.

Più precisamente, si tratta di condotte volte a mettere in difficoltà, a disagio, ad emarginare una persona poste in essere proprio nei luoghi di lavoro. Purtroppo, secondo le statistiche, questi comportamenti sono tutt’altro che isolati nel nostro Paese, ed è proprio per questo che il legislatore, nonostante manchi una norma ad hoc sul tema, ha previsto diversi strumenti di tutela per i lavoratori mobbizzati.

Prima di capire quali sono però, è necessario inquadrare meglio il concetto di mobbing.

 

Cos'è il mobbing e in quali casi si verifica?

Il termine mobbing deriva dall’inglese “to mob”, verbo che indica proprio un atteggiamento aggressivo e significa letteralmente “attaccare o aggredire”.

Questo termine è ormai entrato a far parte del vocabolario italiano a tutti gli effetti, non solo giuridico, e anche se come abbiamo anticipato non esiste una normativa dedicata esclusivamente a questo comportamento, grazie al lavoro della giurisprudenza è stato possibile individuare una definizione calzante.

Per mobbing si intende, un insieme di comportamenti vessatori protratti nel tempo posti in essere nei confronti di uno o più lavoratori da parte di membri dell’ufficio, da parte del datore di lavoro, o dai colleghi.

L’aspetto che caratterizza tali condotte è la loro finalità, ovvero escludere la vittima dal gruppo ed emarginarla.

Le condotte che possono configurare il mobbing sono le più svariate, tuttavia esiste un modo piuttosto semplice per capire quando si sia verificato il mobbing: se lo scopo delle condotte è a tutti gli effetti escludere il lavoratore, metterlo in difficoltà ed escluderlo dal gruppo, allora si tratta di mobbing.

 

Tipologie di mobbing

La giurisprudenza con il passare degli anni, è riuscita ad individuare svariate tipologie di mobbing, tuttavia la distinzione più importante è quella tra mobbing verticale e mobbing orizzontale: tutto dipende da chi è coinvolto dai comportamenti e dalla posizione di coloro che pongono in essere le condotte mobbizzanti nella gerarchia dell’organizzazione.

  1. Mobbing verticale: coinvolge una differenza di posizione gerarchica, come nel caso di un datore di lavoro o un superiore che prende di mira un dipendente
  2. Mobbing orizzontale: coinvolge colleghi che sono sullo stesso livello gerarchico all'interno dell'organizzazione, come nel caso di un collega o un gruppo di colleghi prende di mira un altro collega.

All'interno del mobbing verticale è poi doveroso distinguere ulteriormente tra mobbing ascendente e mobbing discendente: il primo si concretizza quando è un lavoratore di livello più basso ad effettuare condotte vessatorie nei confronti di un collega di lavoro di grado più alto, mentre il secondo si concretizza quando le condotte vessatorie sono effettuate a danno dei lavoratori da parte del datore di lavoro o comunque da un superiore gerarchico.

mobbing sul lavoratore

 

Quando si può considerare mobbing sul lavoro

Come anticipato, le condotte potenzialmente idonee ad integrare il mobbing sono davvero tantissime, questo anche perché non c’è una normativa precisa che impone determinati “paletti”.

Ad esempio, configura una condotta mobbizzante, l’isolare un lavoratore in una sede, o una postazione, particolarmente scomoda, oppure, ancora, escludere più volte un lavoratore dalle riunioni, progetti, comunicazioni aziendali ecc..

Potrebbe altresì configurare mobbing la condotta di chi prende sempre in giro un collega, o un dipendente, nei luoghi di lavoro, oppure, lo denigra o insulta ripetutamente. Anche l’eccessivo carico di lavoro costante potrebbe creare un ambiente intollerabile per il lavoratore e, conseguentemente, costituire una condotta mobbizzante. Infine, occorre precisare che potrebbe integrare la condotta di mobbing anche chi effettua violenze, fisiche, morali o sessuali, ai danni di un collega o di un dipendente.

 

Che cosa si intende per danno da mobbing?

Ormai è ampiamente riconosciuto il cosiddetto danno da mobbing, ovvero, la sofferenza subita da chi è preso di mira dalle condotte vessatorie poste in essere nei luoghi di lavoro. Tale fenomeno, infatti, rappresenta un serio problema, non solo a livello lavorativo ma anche a livello sociale che potrebbe avere ripercussioni anche sul benessere psicofisico della persona.

La patologia psichiatrica associata, generalmente, al mobbing è il cosiddetto disturbo dell’adattamento. Si tratta, per chi non lo sapesse, di una particolare condizione psichica caratterizzata da sintomi come ansia, depressione e voglia di non vedere nessuno. Il mobbing inoltre è anche causa di cefalea, annebbiamento della vista, tachicardia, dermatosi e molto altro ancora.

 

Che cosa serve per iniziare una causa per mobbing

Le cause che hanno per oggetto le condotte mobbizzanti sono sicuramente molto complesse, questo perché è difficile provare in giudizio le suddette condotte, anche a causa del particolare ambiente dove si verificano. Purtroppo, c’è un generale timore nel testimoniare contro i propri colleghi, o addirittura, contro il proprio superiore o datore di lavoro.

Ad ogni modo, per poter agire in giudizio in modo efficiente è necessario provare la sussistenza dei singoli elementi costitutivi del mobbing, ovvero: serie di atti vessatori, la sistematica reiterazione nel tempo, i danni causati dalle stesse e, infine, il nesso eziologico tra danno e condotte. Come anticipato, è particolarmente gravoso il cosiddetto onere della prova che grava in capo al soggetto lavoratore. Un utile strumento per chi chiede l’accertamento dell’avvenuto mobbing è la prova documentale, oppure, la consultazione del supporto video (telecamere presenti nel logo di lavoro).

 

È possibile ottenere un risarcimento danni per mobbing?

Alla luce di tutto ciò, è necessario comprendere se sia possibile richiedere il risarcimento del danno causato da mobbing. La risposta al quesito non può che essere positiva. Il lavoratore, infatti, ha diritto ad ottenere il pieno risarcimento dei danni cagionati da chi ha posto in essere queste particolari condotte.

Ovviamente le modalità per ottenere il risarcimento variano a seconda del tipo di responsabilità che l’istante intende far valere in giudizio: responsabilità contrattuale o extracontrattuale, con tutte le differenze che ne derivano sul piano processuale e sostanziale.

 

Avvocato esperti in mobbing: a chi rivolgersi

Se ti trovi in una condizione di particolare disagio nell’ambiente di lavoro, è consigliabile rivolgersi ad un legale per capire come agire e tutelarti. Quotalo.it è la piattaforma giusta per trovare avvocati esperti in mobbing e risolvere le tutte le tue problematiche connesse a questo fenomeno particolarmente pericoloso per i lavoratori.

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