Il reato di calunnia- Art. 368 del Codice Penale

08 Giugno 2015 - Redazione

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Il buon nome ha un valore morale e talvolta commerciale e per questo azioni come la calunnia o la diffamazione finalizzate alla denigrazione, sono punibili penalmente. 

Con la grande diffusione dei social media, la possibilità di comunicare simultaneamente a tante persone tutelando la propria reputazione richiede una continua sorveglianza e talvolta interventi rapidi e risolutivi che possano sollecitare le maniere forti come la via legale con l’intervento di un avvocato penalista.

Nel linguaggio comune si tende a usare calunnia e diffamazione quasi come sinonimi, in realtà non è così. 

Entrambe si verificano, da chi abbia intenzione di arrecare danno con mala fede.
 
Nel caso della calunnia la volontà lesiva è manifesta, infatti, così come viene definito nell’Art 368 del Codice Penale, la calunnia consiste nell'incolpare di un reato una persona, pur sapendo che è innocente. 

Mentire sapendo di mentire al solo fine di nuocere all’accusato, la calunnia è punibile anche se la denuncia venga fatta sotto falso nome o in maniera anonima. 

La diffamazione (Art 595 Codice Penale) è l’offesa, la maldicenza, volta a danneggiare la reputazione messa in atto anche a mezzo stampa o altro mezzo di comunicazione.

Si considera, invece, ingiuria quando l’offesa viene compiuta in presenza della persona diffamata.

La Calunnia offende la reputazione e libertà del calunniato e allo stesso tempo lede l’interesse dello Stato, perché alla denuncia di un reato l’apparato giurisdizionale deve metter in modo un’indagine, per questo è considerata un reato plurioffensivo.

Il delitto di calunnia si configura quando il calunniatore è certo della falsa accusa, cioè sa dell’innocenza dell’incolpato e comunque esponga denuncia o querela “alle 'Autorità giudiziaria o a un'altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne” (art 368 c.p.).

Dalla Calunnia ci può e ci deve tutelare. Il danno che può derivare varia in relazione alle condizioni sociale del calunniato e di quale reato venga falsamente accusato.

La richiesta di risarcimento può essere esercita per danno morale e patrimoniale, nel caso in cui la denuncia infondata abbia determinato conseguenze economiche, ad esempio se l’ingiusta accusa per furto determini la perdita del lavoro del calunniato, di ciò ne sarà tenuto conto al fine della determinazione del risarcimento. Se pur esistono delle tabelle di riferimento, vero è che bene che venga presentata opportunamente la richiesta.

Ciò che è più difficile da dimostrare è l’esistenza del reato di calunnia, perché come già detto, deve essere dimostrato che il calunniatore era consapevole dell’innocenza del calunniato.

La condanna per reato di calunnia varia in relazione al falso reato denunciato, se la falsa accusa verte su un reato che prevede l’ergastolo, la pena per calunnia può essere da sei ai venti anni.

Da questo breve quadro si comprende che la calunnia è un reato che può avere effetti pesanti con conseguenze morali che possono non esser risanate con la sentenza di innocenza.

Tutelarsi dalla calunnia è un procedimento complesso, sottile che è bene affrontare con il supporto di un avvocato.



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