La pulizia della caldaia: obbligatoria per legge, con cadenza discrezionale, differente a seconda del modello, realizzata da personale qualificato

20 Aprile 2016 - Redazione

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La pulizia della caldaia 
Le tipologie di impianto di riscaldamento oggi a disposizione sono molteplici, ma la maggior parte delle case viene acclimatata da un impianto di riscaldamento autonomo ad acqua, che è costituito da un generatore di calore: un termocamino a legna o a pellet, una pompa di calore, un impianto solare termico, oppure una caldaia (che rappresenta la tipologia più comune).
Proprio per questa sua diffusione, e proprio in virtù del fatto che produce acqua calda e riscaldamento, la pulizia della caldaia è essenziale per il corretto e sicuro funzionamento: ragion per cui la norma ne stabilisce l’obbligatorietà. 

Caratteristiche, funzionamento e pulizia della caldaia a pellet
Quando gli scarti delle lavorazioni del legno e la segatura vengono sminuzzati o polverizzati, essiccati e compressi se ne ottiene il pellet, un combustibile biocompatibile ed ecologico: innanzitutto perché, ricavandosi da residui, non è strettamente necessario l'abbattimento di alberi, poi perché la sua produzione non prevede l’impiego di leganti chimici, e infine perché le quantità di anidride carbonica che genera bruciando sono trascurabili (come pura la quota di cenere e altri residui). Accanto a questi vantaggi, il pellet annovera anche quelli di natura economica: è meno caro del legno, e ne serve una minore quantità, visto che a parità di volume scalda quasi il doppio di quanto faccia il suo progenitore.
A prescindere dal modello, è sempre necessaria un’accurata pulizia della caldaia a pellet: per quelle più economiche il braciere va pulito regolarmente ogni 2/3 giorni e almeno una volta alla settimana sarebbe bene scuotere manualmente i turbolatori per tenere pulito il sistema di evacuazioni dei fumi; quelle più avanzate presentano dei sistemi di pulizia automatici, per cui l’unica incombenza residua è svuotare il cassetto delle ceneri. 
Tuttavia, il funzionamento di questi sistemi autopulenti non è sempre efficace, presenta problemi di rumorosità, e in generale non è sufficiente a garantire gli standard di legge, per cui è necessario effettuare una pulizia della caldaia più accurata, o chiamando una ditta specializzata oppure seguendo periodicamente le indicazioni del libretto di istruzioni
E comunque, tralasciando il costo, e dunque la qualità, per garantirsi un funzionamento corretto della caldaia a pellet è essenziale che essa venga installata a regola d’arte, ricorrendo ad un termoidraulico certificato

Caratteristiche, funzionamento e pulizia della caldaia a biomassa
Per biomassa si intende qualsiasi materiale organico che possa essere usato come fonte di energia (piante, residui dell’industria alimentare, rifiuti organici, etc.), attraverso processi termici o chimici o biochimici. Sebbene producano effetti ambientali “controllati”, le biomasse non sono ad impatto zero, ma soprattutto presentano gli svantaggi di un potere calorifero minore rispetto ai fossili, e di produzione di scarti (cenere e gas, composti azotati e solfati) che possono essere dannosi.  Dunque, la biomassa secca e la legna ecologica per dirsi tali devono provenire: dall’abbattimento di piante già morte senza intaccare alberi vivi; da uno sfruttamento razionale delle foreste; da una lavorazione ecologica; da una filiera corta che eviti lunghi trasporti.
Rispetto alla pulizia della caldaia a biomassa, trattandosi di impianti molto simili a quelli a pellet, necessitano di interventi analoghi ma molto più frequenti, che possono realizzarsi autonomamente oppure con un supporto professionale e abilitato.

Caratteristiche, funzionamento e pulizia della caldaia a condensazione
Le caldaie a condensazione si caratterizzano per lo sfruttamento dei fumi prodotti, il cui calore latente viene invece perso nelle caldaie tradizionali. 
Diversi sono i tipi di vantaggi garantiti da questi strumenti: ambientale (il valore di anidride carbonica presente nei fumi viene mantenuto costante e le emissioni di monossido di carbonio e di ossidi di azoto sono piuttosto ridotte), economico (il risparmio si aggira sul 15-20%, ma solo a patto che la temperatura dell’acqua utilizzata non superi i 35°C, oppure in abbinamento con impianti radianti: in caso contrari il risparmio sfuma!), e prestazionale (con una riduzione di salti o gradienti termici negli ambienti; con l’eliminazione e/o la riduzione della circolazione della polvere; con l’annullamento del fenomeno della secchezza dell’aria). 
Per quanto concerne la pulizia della caldaia a condensazione essa andrebbe eseguita almeno una volta all’anno, mentre la verifica relativa ai fumi ogni due anni: anche in questo caso, meglio avvalersi di un tecnico abilitato, visto che manutenzione e pulizia dovranno rispettare quanto previsto dal libretto dell’impianto.

Pulizia della caldaia a gas
Le caldaie a gas convenzionali vengono utilizzate soprattutto per installazioni in canne fumarie collettive ramificate.
Oggigiorno, per risolvere il montaggio in spazi particolarmente ridotti, è possibile reperire sul mercato prodotti dalle dimensioni estremamente compatte, disponibili senza la funzione accumulo, con mini-accumulo, con accumulo e con bollitore a terra a serpentina.
L'installazione deve essere eseguita da professionisti della termoidraulica, che al termine del proprio lavoro dovranno rilasciare una dichiarazione di conformità, nel pieno rispetto delle normative vigenti. E lo stesso vale anche per le operazioni di manutenzione, durante le quali bisogna controllare che le caldaie siano posizionate in un luogo con la giusta ventilazione e nel rispetto di specifiche variabili strutturali.
Inoltre, sempre secondo la legge attualmente in corso di validità, anche la pulizia della caldaia a gas è obbligatoria (come per tutti i dispositivi che hanno una potenza termica compresa fra i 10 ed 100 kW, che necessitano di particolari misure di sicurezza e di manutenzione per garantire performance d'eccellenza e scongiurare non solo possibili sprechi di risorse, ma anche il malfunzionamento della caldaia che può provocare danni assai gravi).
Come per le altre caldaie innanzi descritte, anche per la pulizia della caldaia a gas si dovranno seguire le istruzioni del produttore, in alternativa a quelle del tecnico installatore o di un termoidraulico di fiducia: la differenza consiste nella cadenza della verifica dei fumi che in questo caso, sarà di 4 anni e non 2 (a meno che la potenza termica soverchi i 100 Kw).

Obbligatorietà della pulizia della caldaia e libretto di impianto
È dunque chiaro che la pulizia della caldaia comprende una serie di procedure di manutenzione e revisione, che solo limitatamente possono essere realizzate con il fai-da-te, giacché i controlli previsti dalla legge (il DPR 74/2013) debbono essere eseguiti da una ditta specializzata. 
Nello specifico essa deve produrre una certificazione dell'impianto di riscaldamento; eseguire la manutenzione (intervento che la legge definisce obbligatorio pur non stabilendone la cadenza); verificare i fumi della caldaia (altro intervento obbligatorio, ma con cadenza definita in base alla potenza dell’impianto termico, alla sua tipologia, al genere di combustibile utilizzato).
E ripetiamo che non si tratta di interventi facoltativi, visto che il Comune potrebbe effettuare dei controlli, e comminare sanzioni da 500 a 3mila euro in caso di inadempienze del cittadino (importo che sale fino a 6mila euro per l’installatore che dovesse comunicare in maniera errata o incompleta l’esito dei controlli)...

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