Ammortamento impianto fotovoltaico: come verificare il ritorno sull'investimento effettuato

Parallelamente all’attenzione posta per le tipologie, i vantaggi e l’efficienza degli impianti fotovoltaici è doveroso porre rilievo al discorso dell’ammortamento.

Di per sé si tratta di un procedimento amministrativo-contabile con cui il costo di un bene a fecondità ripetuta (ovvero, che mantiene la sua utilità nel corso del tempo) viene ripartito nel corso di più esercizi.

L’ammortamento può riguardare sia beni materiali che immateriali ed esiste anche una particolare tipologia, detta ammortamento fiscale, che si calcola sulla base delle aliquote previste dall’Agenzia delle Entrate (pubblicate con decreto ministeriale ogni anno), che indicano la quota massima deducibile ai fini della determinazione del reddito d'impresa fiscalmente imponibile.

La normativa oggi vigente si è molto evoluta rispetto a quella che ha accompagnato l’ammortamento di un impianto fotovoltaico nel corso degli anni. Ed è quindi importante capire cos’è cambiato e quali sono i fattori cui oggi fare riferimento.

• Indice contenuti
• Cos'è l'ammortamento dell'impianto fotovoltaico?
• Come calcolare l'ammortamento di un impianto fotovoltaico?
• Quale aliquota si applica?
• Esiste ancora il super ammortamento del fotovoltaico?
• Come ottenere il tuo impianto fotovoltaico risparmiando?

Spesso quando si parla di impianti fotovoltaici si pone l’attenzione sulla capacità di rientrare dell’investimento sostenuto.

Questo perché il costo iniziale di un impianto fotovoltaico non è banale, ma in prospettiva (nel corso del tempo nel quale lo si utilizzerà) in realtà comporta un risparmio (altrimenti impossibile) tale da consentire di recuperare quanto speso in un determinato lasso di tempo (break-even dell'investimento)

Superato questo periodo di “recupero” il risparmio ottenuto da questo impianto inizia a diventare guadagno netto mensile.

Un calcolo molto importante per capire la convenienza dell’investimento e quanto effettivamente si andrà a migliorare la gestione economica per l’approvvigionamento energetico della propria casa.

A determinare qual è l’ammortamento di un impianto fotovoltaico incidono tre diversi fattori. Innanzitutto il costo sostenuto per l’acquisto e l’installazione, ma poi sarà fondamentale il calcolo di quanta energia produce per il raggiungimento dell’autoconsumo.

Parallelamente a tutto questo non è da sottovalutare la detrazione fiscale utilizzata per l’acquisto dell’impianto fotovoltaico che riduce il costo e riduce il periodo di ammortamento.

In molti casi infatti, la detrazione fiscale ed l'eventuale pagamento rateale rendono l'operazione finanziaria molto conveniente, riuscendo ad ammortizzare l'investimento in pochi anni.

Per il calcolo dell’ammortamento si fa riferimento a un vero e proprio piano di ammortamento con il quale calcolare sia l’investimento da sostenere che la redditività dello stesso.

Il calcolo non è immediato in quanto le variabili da considerare sono molteplici: non si tratta di fare semplici addizioni e divisioni, ma di inserire anche variabili legate alla perdita di efficienza dell’impianto causate dal passare del tempo, i costi per la manutenzione e tutti quei fattori ambientali che possono ridurre l’irraggiamento e, quindi, il rendimento dell’impianto.

Sostanzialmente il calcolo dell’ammortamento è una concretizzazione di quanto ipoteticamente si va a spendere per un impianto fotovoltaico, tenendo conto di tutti gli elementi reali nei quali quell’impianto andrà a operare, consentendo di effettuare una valutazione reale e completa dei costi e dei vantaggi economici legati a quell’investimento.

A dirimere le questioni relative all’aliquota da applicare per il calcolo dell’ammortamento dell’impianto fotovoltaico sono la Circolare 36/E/2013 e la Circolare 46/E/2017 dell’Agenzia delle Entrate. Sono sostanzialmente due le aliquote di riferimento: 4% e 9%.

L’aliquota è del 4% per gli impianti considerati beni immobili, ovvero quelli destinati ai “fabbricati destinati all’industria”.

L’aliquota è invece del 9% per gli impianti fotovoltaici considerati come beni mobili.

Questi sono tali, e quindi da non iscrivere al Catasto, se hanno uno dei seguenti requisiti: una potenza nominale inferiore ai 3Kw per ogni unità immobiliare, una potenza nominale complessiva non superiore al triplo del numero delle unità immobiliari o, nei casi di impianti installati al suolo, il volume dell’intera area utilizzata è inferiore ai 150 metri cubi.

Le leggi sull’ammortamento, come abbiamo accennato, sono molto cambiate nel corso degli anni. Dalla normativa di riferimento del 2013 da parte dell’Agenzia delle Entrate si è arrivati al documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 2016 alla circolare del 2017 sempre dell’Agenzia delle Entrate.

In tutti questi cambiamenti per un lasso di tempo è stato operativo una sorta di super ammortamento per gli impianti fotovoltaici.

Questo si è concluso a seguito della precisazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che ha stabilito che le componenti di natura essenzialmente impiantistica con funzioni produttive, come i pannelli fotovoltaici, non attribuiscono all’immobile un’utilità apprezzabile, tant’è che oggi non rientrano più nella stima catastale (indipendentemente dalle loro dimensioni), per cui sono ammortizzabili con il coefficiente del 9%.

Calcolare l’ammortamento dell’impianto fotovoltaico non è semplice, ma è indispensabile. È infatti necessario per capire la fattibilità e la convenienza di questa scelta. Una scelta che, senza il suo piano di ammortamento, non si rivelerebbe conveniente come dovrebbe essere, vanificando l’investimento sostenuto.

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Con una consulenza specializzata è possibile infatti trovare l’impianto migliore e più conveniente con il quale risparmiare sia nei costi di installazione che nella capacità di rientrare rapidamente delle stesse e iniziare a guadagnare riducendo il peso delle bollette energetiche, sfruttando la gratuità dell’irraggiamento solare.