Kit di videosorveglianza wireless: pregi, difetti e componenti

03 Giugno 2025 - Redazione

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Quando si desidera controllare quello che accade all’interno della propria casa (sia che si tratti di monitorare i bambini che dormono nella loro cameretta, sia di tenere d’occhio l’abitazione quando ci si reca in vacanza) si può ricorrere alla videosorveglianza wireless che, come suggerisce il nome, ricorrono ad una serie di tecnologie che pur se non si avvalgono di fili e cablaggi tradizionali, garantiscono le medesime prestazioni in termini di sicurezza e affidabilità, aumentando invece la praticità rispetto ai sistemi dotati di cavi, visto che, per l’appunto, non necessitano di collegamenti fisici.
 
 
Pregi del kit di videosorveglianza

Dunque, se volessimo sintetizzare i pregi dei kit di videosorveglianza wireless, potremmo annoverare proprio la facilità di installazione e la bassa manutenzione richiesta.
 
A fronte di questo, però, essi presentano due grossi limiti rispetto a quelli che sono invece basati sulle tecnologie tradizionali: il primo è la necessità di ricaricare frequentemente la batteria, affinché la telecamera non si spenga; il secondo incomodo è imputabile alla natura stessa del segnale, soggetto alle interferenze sia di altri dispositivi dello stesso tipo (pennette per la navigazione in Internet o stazioni ADSL, anche se non posizionate nella propria abitazione, ma magari in appartamenti confinanti), sia di barriere murarie (che possono ridurre la distanza di esercizio fino a 15-20 metri).
 
Tuttavia, quest’ultimo limite viene ovviato dai produttori fornendo anche dei connettori RCA, per procedere ad un cablaggio tradizionale qualora non fosse possibile operare diversamente. 
 
  Come sono composti i kit di videosorveglianza wireless?

Le versioni basic sono composte solitamente da: telecamera, staffa di montaggio, monitor, ricevitore, alimentatori, telecomando.
 
Già con questa componentistica è possibile garantirsi la visione notturna (che avviene tramite gli infrarossi), la trasmissione in real time (che consente, in qualsiasi luogo ci si trovi, di sapere cosa sta accadendo in quel preciso istante in casa propria), l'elevata durata, lo zoom ottico, l'impermeabilità, il comando da remoto.
Tuttavia (soprattutto in relazione ai limiti di questa tecnologia, di cui abbiamo detto poco sopra), per garantirsi il massimo delle prestazioni dai kit di videosorveglianza wireless, è necessaria una fase di progettazione, nella quale vengano analizzate le peculiarità dell'immobile (dimensioni, materiali edili impiegati, etc.), il calcolo delle distanze tra videocamere e ricevitori, e le necessità che vogliamo soddisfare.
 
  Videosorveglianza e privacy: cosa sapere

Nel momento in cui si decide di installare un sistema di videosorveglianza wireless, è fondamentale considerare anche gli aspetti legati alla privacy, sia propria che altrui. Infatti, le normative italiane ed europee impongono alcuni obblighi ben precisi, soprattutto nel caso in cui le riprese possano coinvolgere aree comuni o spazi pubblici (come pianerottoli, cortili condominiali o ingressi condivisi).

In questi casi, può essere necessario affiggere un'informativa visibile e, talvolta, segnalare l’impianto al Garante per la protezione dei dati personali.

Una corretta installazione non è quindi solo una questione tecnica, ma anche legale.

  L’importanza dell’accesso da remoto

Uno dei punti di forza dei moderni sistemi di videosorveglianza wireless è la possibilità di accedere alle immagini da remoto, direttamente da smartphone, tablet o computer.

Grazie ad app dedicate o interfacce web intuitive, l’utente può controllare in tempo reale quello che accade in casa, ricevere notifiche in caso di movimenti sospetti o attivare manualmente la registrazione.

Questo livello di controllo, abbinato a notifiche push intelligenti, trasforma le telecamere in veri e propri alleati contro le intrusioni o le situazioni d’emergenza.

  Integrazione con altri dispositivi smart

I sistemi di videosorveglianza di nuova generazione possono essere integrati facilmente con altri dispositivi smart presenti in casa.

Ad esempio, alcune telecamere si collegano agli assistenti vocali come Amazon Alexa o Google Home, permettendo di attivare la sorveglianza con un semplice comando vocale.

Oppure possono essere sincronizzate con i sensori di movimento, con le luci intelligenti o con i sistemi di allarme antintrusione, creando un ecosistema completo e coordinato per la sicurezza domestica.

  Kit espandibili e personalizzabili

Molti utenti partono da kit base per poi espandere il sistema nel tempo, aggiungendo ulteriori telecamere, sensori o dispositivi di registrazione. Questo approccio modulare è particolarmente utile per chi vuole iniziare con un investimento contenuto, senza però rinunciare alla possibilità di migliorare le prestazioni del proprio impianto in futuro.

Alcuni modelli, ad esempio, permettono di collegare fino a 8 o 16 telecamere a una singola centralina, offrendo una copertura capillare per immobili anche molto grandi o su più livelli.

 

 

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