Avvocato per redazione patti parasociali: tutto quello che c'è da sapere e come fare per richiedere una consulenza.

19 Luglio 2022 - Redazione

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Rivolgersi ad un avvocato per la redazione dei patti parasociali è di cruciale importanza, ecco perchè:

È risaputo che la vita delle organizzazioni sociali, come ad esempio le associazioni, le fondazioni e le società è regolamentata dal cosiddetto statuto sociale. Quest ultimo infatti, diversamente dall’atto costitutivo che contiene la volontà dei soci, o associati, di creare un’ente, tende a regolamentare tutti gli aspetti della vita sociale. Tuttavia occorre precisare fin da subito che i soci possono stringere ulteriori accordi sia durante la vita della società che nelle more della costituzione, per conseguire obiettivi comuni attraverso i cosiddetti patti parasociali.

 

Cosa sono e a cosa servono i patti parasociali

Come anticipato i patti parasociali sono degli accordi, o meglio, dei veri e propri contratti, stipulati al di fuori dell’atto costitutivo e dello statuto sociale (e per questo definiti “parasociali”) tra tutti o tra alcuni dei soci. Generalmente vengono stipulati da questi per regolare reciprocamente i loro rapporti nonché gli obblighi nascenti dal contratto sociale. In poche parole, ciò che caratterizza questi patti è che sono volti a regolare determinate situazioni giuridiche originate dal contratto sociale, senza collocarsi però nello statuto della società. In genere i patti parasociali più diffusi sono: i cosiddetti sindacati di blocco (ovvero l’accordo tra i coniugi di non far circolare le azioni o di limitarne in qualche modo la circolazione), i sindacati di voto (ovvero volti a far votare i soci in un determinato modo in relazione ad una determinata questione) i sindacati di controllo (ovvero l’accordo raggiunto tra i coniugi i quali si propongono di controllare una determinata società ed esercitare sulla stessa il potere di decisione al fine di raggiungere determinati obiettivi).

patti parasociali fac simile

Da un punto di vista normativo, i patti parasociali hanno avuto una prima regolamentazione con l’inserimento nel Testo Unico della Finanza (TUF) degli articoli 122 e 123, e successivamente in virtù della riforma del diritto societario avvenuta nell’ormai lontano 2003, con l’introduzione nel codice civile degli articoli 2341 bis e 2341 ter. I primi due articoli citati, recano la disciplina dei patti sociali nelle società quotate; viceversa, gli articoli 2341 bis e ter del codice civile, disciplinano, sia sotto il profilo temporale, contenutistico e pubblicitario, dei patti nelle cosiddette società chiuse.

 

Chi stipula i patti parasociali

I patti parasociali vengono stipulati dai soci stessi di una determinata società. Lo scopo, come abbiamo detto, è quello di regolamentare determinati aspetti della vita sociale. Per riassumere, si tratta di un accordo stipulato tra tutti i soci o solamente tra alcuni di loro.

  schema per patti parasociali

Come si scrivono i patti parasociali

Scrivere i patti parasociali è un’attività tutt’altro che semplice. Questo perché si tratta quasi sempre di accordi che regolamentano in modo dettagliato taluni aspetti della vita della società. Pertanto, onde evitare eventuali controversie sull’applicazione o sull’interpretazione dei patti, è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato esperto nel settore del diritto societario.

Dove trovarlo? Quotalo.it è lo strumento giusto. Si tratta di una piattaforma dove è possibile mettersi in contatto con un avvocato esperto a cui chiedere una consulenza dettagliata.

 

 

modello di scrittura per patti parasociali  

Quanto durano i patti parasociali

Per quanto concerne la durata dei patti parasociali, è necessario distinguere a seconda che siano stipulati dalle società c.d chiuse o aperte (ovvero quotate). Nel primo caso infatti si applica la disciplina di cui all’articolo 2341 bis c.c. il quale stabilisce che i patti parasociali possono essere a tempo determinato e indeterminato. I primi possono durare al massimo per cinque anni, e nel caso in cui dovessero essere stipulati patti con durata maggiore,la stessa viene ridotta alla durata prevista dalla norma citata. Per quanto riguarda i patti parasociali a tempo indeterminato, le parti stipulanti hanno la possibilità di recedere dando un preavviso di almeno 180 giorni.

Infine, con riferimento ai patti parasociali stipulati nelle società quotate, viene applicato l’art. 122 del TUF. Anch’essi possono essere stipulati a tempo determinato, con una durata massima di tre anni, rinnovabili alla scadenza, oppure a tempo indeterminato, con diritto di recesso esercitabile con preavviso di 180 giorni.

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