Cerchi un avvocato per pignoramento mobiliare? Tutte le informazioni dettagliate sull'argomento
24 Febbraio 2020 - Redazione
In quali casi è prevista l’espropriazione forzata dei propri beni personali? E quali beni non possono essere pignorati? Vediamo cosa dice la legge che disciplina questa materia
Quando si ha un debito la legge tutela gli interessi del creditore mettendogli a disposizione diversi strumenti.
Tra questi il pignoramento mobiliare, che non va confuso con quello immobiliare.
Il pignoramento dei beni mobili può e deve essere affidato a degli avvocati specializzati che sappiano come e quando procedere. Il ruolo dell'avvocato specializzato nei pignoramenti è fondamentale sia per chi intraprende il pignoramento che per chi lo subisce, in quanto la legge prevede tutele per entrambe le parti.
Prima di passare in rassegna gli step da seguire per intraprendere un pignoramento dei beni mobili è utile capire di cosa stiamo parlando.
Distinguendo innanzitutto il pignoramento mobiliare da quello immobiliare. Se il pignoramento immobiliare riguarda l’espropriazione di una casa o di un altro edificio o stabile (per saperne di più leggere l'articolo di approfondimento sul tema) , il pignoramento mobiliare riguarda la sottrazione di beni presenti nell’abitazione del debitore.
A normare questo tipo di espropriazione è l’articolo 491 del Codice di Procedura Civile che stabilisce che si può intervenire non solo nella casa di proprietà del creditore, ma anche in proprietà non di sua proprietà ma dove egli risiede in maniera stabile.
Cos'è il pignoramento mobiliare?
Il pignoramento dei beni mobili è l’espropriazione di tutti gli oggetti di valore (arredi, auto, gioielli, eccetera) di un debitore. Tale espropriazione si intraprende per permettere la vendita di quei beni e permettere al creditore di rientrare di quanto gli è dovuto. È doveroso anche sottolineare come si tratti di uno strumento giudiziario utilizzato raramente. Questo perché è spesso difficile sia trovare beni di valore, sia riuscire a venderli a una cifra tale da permettere di saldare il debito con il creditore.
Così come per il pignoramento immobiliare anche per quello mobiliare esistono dei beni che non possono essere espropriati.
La legge è molto chiara in questo e impedisce l’esproprio di: oggetti di culto, alimenti e combustibili utili per il sostentamento per un mese del debitore e della sua famiglia, biancheria, anello nuziale, animali domestici, animali con scopi terapeutici e le eventuali armi per le quali il debitore ha l’obbligo di detenzione (nel caso in cui appunto siano utilizzate a scopo lavorativo). Non possono essere espropriati anche alcuni elettrodomestici (lavatrice, frigorifero, fornelli, eccetera) gli armadi, le sedie e i tavoli per consumare i pasti di proprietà del debitore.
Rientrano tra i beni non pignorabili anche alcuni crediti che il debitore vanta nei confronti di terzi. Tra questi troviamo i crediti di grazia o sostentamento per persone povere e i crediti alimentari. In caso poi di più pignoramenti contemporanei, ogni singola espropriazione non può andare oltre la metà.
I beni mobili indispensabili per l’esercizio della propria attività professionale, invece, sono pignorabili nei limiti di un quinto. Questo però avviene solamente nel caso in cui gli altri beni mobili non permettano di raggiungere la cifra sufficiente per estinguere il debito.
Procedura del pignoramento: che succede dopo la notifica?
L’iter che porta al pignoramento dei beni mobili ha un inizio preciso: quello costituito dalla notifica del titolo esecutivo. Questo può avvenire in forma giudiziale o in forma stragiudiziale. Nel primo caso il titolo viene emesso da un giudice, mentre nel secondo caso da un pubblico ufficiale. Rientra nel campo del titolo stragiudiziale anche l’eventuale accordo tra le parti.
Successivamente al titolo, sia giudiziale che stragiudiziale, il creditore deve obbligatoriamente occuparsi del precetto. L’atto di precetto è una notifica che deve essere inviata al debitore all’interno della quale si indica che, in caso di mancato pagamento, si procederà definitivamente con il pignoramento dei beni mobili.
Per questo motivo l’ufficiale giudiziario può esercitare l’esecuzione forzata solamente se è in possesso sia del titolo esecutivo che del precetto. In caso contrario il pignoramento non può essere completato.
Quali sono le novità in materia?
La normativa sui pignoramenti dei beni mobili è stata modificata nel corso del tempo. Gli ultimi cambiamenti riguardano i termini del pignoramento per i creditori della Pubblica Amministrazione. La legge ora prevede che il debitore possa proporre la sostituzione del pignoramento con il pagamento di una somma di denaro. Tale pagamento, se stabilito dal giudice, può essere anche rateizzato entro 48 mesi. Inoltre sono stati prolungati i giorni consentiti di tolleranza in caso di ritardo o omesso pagamento delle rate del debito.
In quali situazioni sussiste il pignoramento dei beni mobili?
Il pignoramento mobiliare può avvenire solamente a fronte, come detto, di un accordo tra le parti, di un decreto ingiuntivo o di una sentenza del giudice. Nel caso di un decreto ingiuntivo il debitore ha un arco di tempo di 40 giorni per contestarlo, trascorso il quale il creditore può procedere con l’iter per il pignoramento.
Pignoramento dei beni mobili: tempi e scadenza della trascrizione degli atti di pignoramento mobiliare
Un aspetto interessante che gli avvocati devono indicare in materia di pignoramento dei beni mobili è che questo ha dei tempi ben precisi. Infatti il pignoramento può avvenire solamente dalle ore 7 alle 21 dei giorni feriali. Tali limiti possono essere superati solamente su disposizione del giudice. Egli, nell’apposita sentenza, permette di procedere anche fuori da questi orari nel caso questo fosse utile a permettere il pignoramento.
È utile anche sottolineare come possa verificarsi la condizione per cui non vengano trovati beni mobili sufficienti per saldare il debito. In questo caso il creditore non ha altri strumenti per tutelarsi. Può solamente sollecitare il debitore o attendere che egli acquisisca il possesso di nuovi beni. Il titolo esecutivo, però, ha una durata di dieci anni, trascorsi i quali cade in prescrizione.
Avvocato per pignoramento mobiliare: a chi rivolgersi
Con il servizio messo a disposizione dalla nostra piattaforma Quotalo.it, è possibile richiedere la consulenza e l’intervento di un avvocato specializzato in cause di pignoramento mobiliare. Gli avvocati hanno il compito di valutare i beni pignorabili e quali di questi hanno il valore maggiore. Si tratta infatti di una scelta strategica per massimizzare il guadagno dall’esproprio forzato e riuscire in questo modo a rientrare del credito dei clienti che si sono a loro affidati. Ecco perché è necessario l’aiuto degli avvocati e di professionisti esperti nella disciplina vigente sui pignoramenti dei beni mobili.