Variazione catastale docfa: che cos'è e quanto costa

14 Giugno 2015 - Redazione

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La Variazione catastale Docfa è l’atto tramite il quale si comunica al Catasto (Agenzia delle Entrate) una variazione effettuata interna all’immobile, come un frazionamento, un cambio nella distribuzione dei volumi interni o un cambio di uso. 

La dichiarazione deve essere presentata dagli intestatari dell’immobile che devo avvalersi di professionisti tecnici abilitati. Per le nuove costruzioni nel caso in cui gli intestatari non adempiano alla comunicazione, possono agire i possessori.

Spesso la Docfa segue la D.I.A., dichiarazione d’inizio attività, con la quale nel settore edilizio si comunica al Comune competente l’avvio dei lavori, o la DIA in sanatoria, con la quale si rende noto al Comune degli interventi realizzati, la Docfa documenta le opere svolte al Catasto.

La dichiarazione Do.C.FA. (Documenti Catasto Fabbricati), può essere inoltrata utilizzando l’apposito software messo a disposizione per i professionisti sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure direttamente alla sede competente per il territorio.

La motivazione fondamentale per cui l’Agenzia delle Entrate richiede di essere informata delle variazioni, anche interne di un appartamento, è che la mappa, depositata al catasto, deve corrispondere al reale stato della costruzione, questo per motivi di ordine fiscale e come atto preventivo contro speculazioni edilizie.

La dichiarazione Docfa deve essere presentata ogni qualvolta la mappa (planimetria) della costruzione  sia modificata, questo vale anche per quegli edifici accatastati come rurali.

Nel caso in cui sia ridisegnata la distribuzione dello spazio interno, spostando tramezzi, 
realizzando un accorpamento di un disimpegno per ampliare una stanza, o venga progettata la realizzazione di un soppalco e quindi, a maggior ragione quando un’unità abitativa sia suddivisa, frazionata, in più abitazioni, oppure quando le unità immobiliari siano fuse. 

Devono essere notificate le variazioni esterne come gli ampliamenti di superficie edificata, il cambio di destinazione, cioè quale uso si faccia del locale, esempio da garage a cantina, o da commerciale ad abitativo. Sono oggetto di comunicazione anche i cambiamenti anagrafici relativi alla costruzione, come la modifica dell’indirizzo, il nome del proprietario e tutti quei dati che sono riportati nella visura.

La planimetria è la rappresentazione della mappa dell’edificio. Secondo alcune convenzioni standard, deve riportare la scala di rappresentazione, l’orientamento, rispetto al Nord, dell’edificio, i confini e gli immobili confinanti, le modalità di accesso scale e/o ascensori, finestre, porte, scale interne, ovviamente la ripartizione dello spazio e l’uso dei singoli ambienti.

Nella dichiarazione Docfa devono essere indicati anche dati del proprietario se persona fisica o, in caso di persone giuridiche, chi ne abbia la rappresentanza.

La dichiarazione Docfa non viene accolta passivamente dall’Agenzia, questa può eseguire controlli e attivare rettifiche, che saranno comunicate agli interessati.
Contro gli accertamenti dell’Agenzia è possibile fare ricorso alla Commissione tributaria provinciale.

Per quanto riguarda il costo della Docfa è costituto dall’imposta di bollo, o tributo speciale catastale, l’importo varia solitamente da 50 a 100 euro in base alla destinazione dell'edificio per cui è presentata.

Al costo amministrativo deve essere aggiunto il disbrigo della pratica da parte del professionista incaricato, e ovviamente questo sarà proporzionale alla mole di lavoro. I parametri sono la documentazione richiesta, che è diversa se si tratti di una nuova costruzione o aggiornamento per lavori interni, e la superficie dell’immobile.

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