Tecnologie al servizio della terza età: sistemi che facilitano la quotidiana dell'anziano, consentendogli di preservare parte della sua autonomia

31 Marzo 2017 - Redazione

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È indubbio che, al giorno d’oggi, le tecnologie abbiano un ruolo preponderante nelle nostre esistenze, che fin troppo spesso ne risultano invase e addirittura manipolate; e tuttavia, quando usate consapevolmente e per scopi importanti, le innovazioni tecniche possono aiutarci ad oltrepassare barriere altrimenti invalicabili, o comunque apportare dei benefici al contrario difficilmente raggiungibili.

È il caso della tecnologia applicata all’assistenza geriatrica, sia quella strettamente terapeutica, che quella sociale. 

Partiamo proprio da un presidio di natura medica: il guanto per la riabilitazione di pazienti colpiti da ictus. 
Questo strumento nasce per ovviare alla lunghezza dei tempi di recupero: solo nel 5% dei casi è possibile “dopo appena” sei mesi recuperare la piena funzionalità, e solo a patto che l’intervento riabilitativo sia intensivo. Motivo per il quale il guanto GLOREHA Lite è stato ideato per l’uso a domicilio, garantito dalla flessibilità e dalla semplicità di utilizzo: si tratta in sostanza di un terapista meccanico, che in futuro dovrebbe essere pure capace di riconoscere i movimenti volontari della persona, adattandovisi.

Ancora un guanto, questa volta ideato dal 24enne studente londinese di medicina Faii Ong specificamente per i malati di Parkinson, Gyroglove è capace di ridurre tra l’80 e il 90 per cento dei tremori tipici del morbo.
L’ispirazione di questa invenzione deriva dalle trottole per bambini: il guanto contiene un giroscopio con un disco di bronzo sulla base posteriore della mano, capace di creare stabilità grazie alle 20mila rotazioni al minuto che è in grado di realizzare. L’oggetto, insignito anche di vari riconoscimenti, potrebbe essere applicato anche in chirurgia. 

Se la mano sostiene l’innovativa posata, al polso invece viene applicato il braccialetto Zembro, la cui caratteristica saliente consiste nel lanciare un allarme, quando premuto, in caso di malore o caduta, oppure nel localizzare l’anziano in caso di smarrimento, grazie al GPS integrato. 
Pur non trattandosi di un’invenzione del tutto originale, quest’oggetto ha il pregio di un design elegante e moderno, che minimizza l’imbarazzo della persona di indossare un dispositivo troppo riconoscibile. Il costo ammonta a 399 euro, più 49 per l’attivazione e 9,50 mensili per il servizio.

Localizzazione anche per Teseo, studiato specificamente per i malati di Alzheimer, che in questo modo potranno preservare una certa autonomia di movimento, senza incorrere nel pericolo di smarrirsi, dal momento che il dispositivo contiene 3 numeri di telefono e una localizzazione con indirizzo che consente il tracciamento diretto. 

Qualora invece l’esigenza non sia tanto (o solo) la localizzazione, ma il monitoraggio costante dell’anziano, Alex Mihailidis propone la “smart home”: una casa intelligente, dotata di sensori e sistemi inseriti nei cuscini del divano che possono eseguire un elettrocardiogramma, o mattonelle del pavimento che misurano la pressione arteriosa.
Il vantaggio di questo genere di tecnologia applicata all’assistenza geriatrica non consiste solo nel consentire un monitoraggio continuo, quotidiano, regolare, e nemmeno esclusivamente di non essere invasiva, ma risiede soprattutto nella sua predittività, dal momento che “raccogliendo appena per tre mesi dei dati dalla casa di una persona, possiamo predire con il 90% di accuratezza che quella stessa persona svilupperà una forma di demenza”.

Insomma, una tecnologia che entra nel quotidiano, nel domestico, ma senza stravolgerlo.

In casa entra pure R1, un robot sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, capace di fornire assistenza di vario tipo, anche medico-ospedaliera, essendo dotato di mani sensibili e prensili, braccia allungabili, e due ruote per gli spostamenti.
I costi di commercializzazione? Intorno ai 3000 euro: forse un po’ troppo per immaginarsi una diffusione su larga scala! E poi: la sfera umana, i rapporti sociali, che fine fanno?

Anche noi di Quotalo possiamo “vantarci” di essere una tecnologia a vantaggio degli anziani, dal momento che, grazie ai nostri servizi, è possibile affidarsi ad una badante per anziani, oppure a delle strutture di accoglienza per anziani autosufficienti e non. 
Siamo una miniera davvero preziosa di risorse sia del primo che del secondo tipo: entrano a far parte di questo network solo esperti di comprovata esperienza e di serietà professionale e personale innegabili (perché personale? Perché quando si è in contatto con pazienti anziani, come anticipato, la sfera morale ed emozionale dello staff di lavoro è essenziale). 
Il vantaggio del portale è quello di essere suddiviso per categorie di riferimento e per zona geografica di interesse, il che consente di effettuare una ricerca mirata ed esaustiva. 
Una volta individuata l’organizzazione che maggiormente si confà alle proprie esigenze, noi di Quotalo vi mettiamo anche a disposizione un canale di comunicazione preferenziale, un modulo di contatto attraverso il quale chiedere informazioni più specifiche e dettagliate, come ad esempio le rette mensili e le spese da sostenere.  

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