Reati contro gli animali:quali sono e come vengono puniti

03 Maggio 2018 - Redazione

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Il codice penale tutela gli animali da violenze e maltrattamenti: la legge in materia siintitola “DEI DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO PER GLI ANIMALI”, e nel corso degli anni ha registrato un inasprimento delle pene (quanto però questo abbia realmente inciso, determinando una riduzione dei reati contro gli animali, non spetta a noi dirlo). Vediamo quali condotte sono riconosciute reati a danno degli animali e quali sono le ripercussioni che la legge prevede contro i fautori di tali deplorevoli comportamenti.



Uccisione di animali

L’autore dell’uccisione di un animale viene punito dal codice penale punisce con la reclusione da quattro mesi a due anni, qualora questi agisca per crudeltà o senza necessità, e non piuttosto per evitare un pericolo imminente o per impedire l’aggravamento di un danno alla persona (uniche circostanze che giustificano la condotta).


Interessante notare come in passato il periodo di detenzione andasse da tre a diciotto mesi.



Maltrattamento di animali

Allo stesso modo la legge punisce chi per crudeltà o senza necessità provoca una lesione ad un animale, lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche (cioè proprie della sua specie).


La sanzione prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da cinquemila a trentamila euro chiunque (in precedenza la detenzione andava da tre mesi a un anno, e la multa da 3.000 a 15.000 euro), che vengono aumentati della metà se da questi fatti deriva la morte dell’animale.


La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate, o li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla loro salute.


Interessante a tal proposito il dibattito in merito all’utilizzo del collare elettrico per cani: prima la Corte di Cassazione aveva stabilito che l’abuso di questo strumento integrasse il reato di maltrattamento di animali stanti le sofferenze non giustificate causate all’animale; poi, più di recente, ha stabilito che esso è sì illegale, ma integra la semplice contravvenzione di abbandono di animali reato all’interno del quale è sanzionata anche la condotta di chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze (reato punibile con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da mille a diecimila euro).
Questo perché l’addestramento basato sul dolore costituisce reato, ma non rappresenta una vera e propria sevizia, né cagiona una reale lesione.



Spettacoli vietati

Il codice penale punisce chi organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali infliggendo una pena detentiva da quattro mesi a due anni e la multa da tremila a quindicimila euro, aumentata da un terzo alla metà se essi sono commessi in relazione all’esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per sé o altri, oppure nel caso in cui ne derivi la morte dell’animale.



Divieto di combattimenti

Rischia il carcere da uno a tre anni e la multa da cinquantamila a centosessantamila euro chi promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica.


Pena aumentata da un terzo alla metà nel caso in cui:
  • alle attività di cui sopra partecipino anche minorenni o persone armate;
  • le attività sono promosse con video o simili contenenti scene o immagini dei combattimenti o delle competizioni;
  • i combattimenti tra animali o le competizioni vengono filmate.


La reclusione da tre mesi a due anni e la multa da cinquemila a trentamila euro la rischiano anche allevatori o addestratori che preparano gli animali ai combattimenti anche per conto di terzi, proprietari o detentori di animali impiegati agli stessi fini, e organizzatori e scommettitori di combattimenti tra animali.


Nel caso di condanna è sempre ordinata la confisca dell'animale (salvo che appartenga a persona estranea al reato), e in più è prevista la sospensione da tre mesi a tre anni dell'attività di trasporto, di commercio o di allevamento degli animali se la sentenza colpisce chi svolge tali attività). In caso di recidiva è disposta l'interdizione dall'esercizio delle attività medesime.


Siete venuti a conoscenza che non lontano da casa vostra vengono organizzati combattimenti tra galli?

Avete visto in una campagna della zona un cavallo ridotto pelle e ossa e tenuto a catena?

Assistete quotidianamente ai maltrattamenti a cui la vostra vicina sottopone il suo cane, lasciandolo fuori ad un balconcino striminzito senza acqua né cibo sotto il sole cocente o la pioggia battente?


Non tacete!

Ricordate che si tratta di essere viventi, che meritano amore e rispetto.

Quindi, se volete denunciare uno dei fatti incresciosi di cui sopra ma non sapete come fare potrete chiedere consiglio tramite il nostro form ad uno degli avvocati penalisti nostri partner.

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