La corretta posa degli infissi per il risparmio energetico ed economico
07 Luglio 2025 - Redazione
Quando si parla di riqualificazione energetica di un edificio o semplicemente di miglioramento del comfort abitativo, l’attenzione si concentra spesso sull’isolamento delle pareti perimetrali, dei solai e del tetto. Tuttavia, uno degli elementi più determinanti per garantire reali prestazioni in termini di isolamento termico e acustico è la posa in opera degli infissi.
Un infisso anche di altissima qualità, se posato in modo scorretto, può perdere gran parte delle sue caratteristiche prestazionali, vanificando l’investimento sostenuto. La posa in opera, infatti, rappresenta l’interfaccia tra il serramento e la muratura, ovvero il punto in cui avvengono la maggior parte delle dispersioni termiche e delle infiltrazioni d’aria e acqua. È qui che nascono i cosiddetti ponti termici.
Isolare correttamente un'abitazione non significa dunque solo scegliere buoni materiali, ma garantire un sistema coerente e continuo, che includa anche le giunzioni tra struttura edilizia e componenti.
Gli infissi devono essere inseriti in un progetto integrato che prenda in considerazione le condizioni climatiche locali, le esigenze dell’utente, la tipologia di muratura esistente e, soprattutto, le modalità di posa.
- Indice contenuti
- Il controtelaio: la struttura nascosta che fa la differenza
- L’importanza dell’appoggio e del nodo inferiore
- La sigillatura: una barriera invisibile ma fondamentale
- Tecniche di installazione: luce o battuta?
- Come realizzare un giunto a regola d’arte
- Fissaggio del serramento: dimensioni, peso e tipo di struttura
- Conclusioni
Il primo elemento da cui partire, spesso sottovalutato, è la scelta del controtelaio. Questo elemento, che viene installato in fase muraria prima dell’infisso vero e proprio, svolge la funzione di guida e supporto per il serramento.
Ma soprattutto, se realizzato con materiali e tecnologie adeguate, può contribuire in maniera decisiva all’isolamento complessivo dell’intero sistema.
Un controtelaio in metallo non trattato, ad esempio, può fungere da ponte termico, trasmettendo il freddo o il calore esterno all’interno dell’edificio. Questo accade soprattutto con materiali come il ferro non protetto da trattamenti antiossidanti.
Col tempo, il metallo tende a degradarsi, sviluppando ossidazioni che ne compromettono sia l’integrità strutturale che l’efficacia isolante. Per evitare questi problemi, oggi si utilizzano controtelai termo-isolanti realizzati con materiali plastici o compositi, che riducono la trasmittanza termica e contribuiscono all’efficienza energetica complessiva.
La posizione del controtelaio all’interno della muratura non è un dettaglio da trascurare. Deve essere accuratamente studiata per garantire la continuità dell’isolamento con gli altri materiali coibenti presenti nell’edificio.
L’allineamento tra isolante e controtelaio è fondamentale: eventuali disallineamenti potrebbero compromettere il giunto e generare fessurazioni o infiltrazioni, in particolare nei punti più esposti all’umidità e agli sbalzi termici.
L’importanza dell’appoggio e del nodo inferioreUn altro aspetto cruciale riguarda il punto su cui poggia il controtelaio. Se questo viene appoggiato direttamente su un davanzale passante non coibentato, si viene a creare un ponte termico permanente che compromette gravemente l’efficienza del sistema. Il davanzale passante, soprattutto in materiali come marmo o granito, può veicolare il freddo verso l’interno degli ambienti, generando condensa, muffe e, nel lungo periodo, anche danni strutturali.
Per evitare tutto ciò, è indispensabile inserire un sotto-davanzale isolante, possibilmente dotato di una base a taglio termico, sulla quale sarà fissato il controtelaio. A questa struttura dovrà essere accoppiato un materiale coibente, applicato in modo continuo, senza interruzioni e con il corretto spessore.
La scelta del materiale isolante deve essere fatta tenendo conto delle proprietà termiche, ma anche della stabilità meccanica e della compatibilità con il supporto su cui verrà applicato.
La sigillatura: una barriera invisibile ma fondamentaleUna posa a regola d’arte non si esaurisce nella collocazione del serramento, ma prevede la corretta realizzazione del giunto di posa, ovvero quello spazio che si trova tra il telaio dell’infisso e la muratura.
Questo giunto deve essere sigillato con materiali idonei, in grado di garantire nel tempo la tenuta all’aria, all’acqua e al rumore, oltre a compensare i normali movimenti della struttura dovuti a sollecitazioni termiche o assestamenti.
I materiali più utilizzati per la sigillatura sono tre: il sigillante siliconico, il sigillante acrilico e la schiuma poliuretanica. Il sigillante siliconico viene normalmente applicato nella parte esterna del giunto e assicura resistenza agli agenti atmosferici, allo smog e all’azione dei raggi UV.
Il sigillante acrilico, utilizzato per la parte interna, ha il vantaggio di essere verniciabile, adattandosi perfettamente ai colori delle pareti. La schiuma poliuretanica, infine, viene inserita all’interno del giunto e funge da barriera termoacustica: è stabile, non si ritira e mantiene inalterate le sue caratteristiche anche in presenza di forti escursioni termiche.
Tecniche di installazione: luce o battuta?Quando si tratta di scegliere la tecnica di installazione, bisogna distinguere tra due soluzioni principali: la posa “a luce” e la posa “a battuta”. Nel primo caso, l’infisso viene montato direttamente all’interno del vano murario, senza appoggi laterali.
Sebbene questa soluzione possa apparire più semplice e rapida, presenta alcuni limiti significativi, soprattutto in termini di tenuta all’aria e all’acqua.
La posa a battuta, al contrario, prevede che l’infisso si appoggi su una superficie muraria, creando una “battuta” che protegge il giunto dagli agenti atmosferici.
Questo tipo di installazione garantisce una performance nettamente superiore, sia dal punto di vista termico che acustico. Inoltre, la battuta funge da barriera protettiva per i materiali sigillanti, prolungandone la durata nel tempo e migliorando la stabilità dell’intero sistema.
Come realizzare un giunto a regola d’arteUn giunto correttamente realizzato si compone di diversi strati, ognuno con una funzione specifica e interdipendente. All’esterno troviamo un cordolo di sigillante siliconico, che protegge dall’acqua e dal vento.
All’interno del giunto viene inserita una schiuma poliuretanica a espansione controllata, che garantisce isolamento termico e acustico. Sulla parte più interna si applica un sigillante acrilico, che svolge una funzione di barriera contro il vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni.
La presenza di un fondo giunto, ovvero un supporto cilindrico su cui viene steso il sigillante, permette inoltre di controllare la profondità del giunto e di garantire la corretta elasticità del sistema.
Questi materiali non solo proteggono, ma consentono anche al giunto di “muoversi” insieme alla muratura e al serramento, compensando le dilatazioni termiche e prevenendo la formazione di crepe e fessurazioni.
Anche la posizione dell’infisso all’interno della sezione muraria influisce sulle prestazioni dell’intero sistema. In edifici con murature omogenee, è consigliabile installare il serramento sul lato interno della parete. In questa posizione, la temperatura superficiale dell’infisso rimane più elevata, riducendo il rischio di condensa e la formazione di muffe.
Posizionare l’infisso troppo vicino al lato esterno, invece, espone il nodo freddo a una maggiore dispersione e alla possibile infiltrazione di acqua, con conseguente degrado nel tempo dei materiali edili.
Fissaggio del serramento: dimensioni, peso e tipo di strutturaL’ultima fase riguarda il fissaggio del serramento. Questa operazione deve essere effettuata tenendo conto di numerosi parametri, come la dimensione e il peso dell’infisso, la composizione del telaio, la tipologia del muro su cui si installa (muratura tradizionale, calcestruzzo, laterizio, ecc.), ma anche il tipo di intervento edilizio in corso, che può essere una nuova costruzione oppure una ristrutturazione.
In quest’ultimo caso, è ancora più importante prestare attenzione alle discontinuità tra i materiali esistenti e quelli nuovi, che potrebbero comportare differenze di dilatazione, assestamenti o altri problemi nel tempo.
L’utilizzo di fissaggi meccanici certificati, collocati in punti strategici del telaio, consente di distribuire correttamente i carichi e di garantire stabilità e resistenza anche in presenza di vetri pesanti o ante di grandi dimensioni.
ConclusioniIn sintesi, la posa in opera di un infisso non può più essere considerata un semplice intervento accessorio. Al contrario, è una vera e propria fase progettuale, che va studiata nei minimi dettagli per garantire il rispetto delle normative, l’efficienza energetica dell’edificio, il comfort abitativo e la durabilità nel tempo.
Affidarsi a professionisti specializzati, che utilizzano tecniche aggiornate e materiali certificati, è l’unico modo per assicurarsi che il proprio investimento sia davvero efficace.
Solo una posa in opera corretta può valorizzare le prestazioni del serramento e trasformare un’abitazione in uno spazio realmente protetto, silenzioso, efficiente e duraturo.