Avvocato per il sequestro giudiziario di beni mobili: quando è necessario
16 Giugno 2025 - Redazione
Sequestro giudiziario: cos'è e a cosa serve
Il sequestro giudiziario è una misura cautelare prevista dal nostro sistema giudico in cui il giudice a mezzo di un provvedimento dispone che la cosa mobile venga sottratta dalla disponibilità delle parti ed è finalizzata a tutelare i diritti di chi promuove l’azione all’interno di un processo legale.
Tramite questo strumento si impedisce che chiunque disponga o sottragga beni oggetto di contestazione durante la causa.
Il sequestro trova la sua causa nell’impedire che i beni possano perire o essere ceduti a terzi incautamente, consentendo così la conservazione dell’integrità del bene, garantendo il soddisfacimento di diritti reali o del possesso.
- Indice contenuti
- Quando si ricorre al Sequestro Giudiziario di Beni Mobili?
- Procedura di Sequestro Giudiziario di Beni Mobili
- Sequestro Ante Causam vs. Sequestro in Corso di Causa
- Esecuzione del Sequestro Giudiziario
- Conseguenze del Sequestro Giudiziario di Beni Mobili
- Quando è necessaria la consulenza di un avvocato
- Conclusione
Quando si ricorre al sequestro giudiziario di beni mobili?

Si ricorre a questa misura cautelare quando si vuole agire contro terzi per stabile chi ha diritto ad avere la proprietà o il possesso sulla cosa controversa. In tal modo la cosa verrà affidata ad un custode che ne terrà la detenzione temporanea.
Quando si teme che un terzo possa sottrarre o danneggiare i beni prima dell’inizio del processo ,o anche durante, la parte può chiedere, a mezzo di una richiesta formulata in forma scritta, che la cosa oggetto di controversia sia sottratta alla sua disponibilità.
Vi rientrano tra i beni sequestrabili quelli enunciati dall’art. 670 cpc, quindi beni mobili, aziende, altre universalità di beni.
Differenze con il sequestro conservativo
Il sequestro conservativo, benché anch’esso abbia la medesima natura di provvedimento cautelare, differisce dal sequestro giudiziario in ordine all’oggetto di controversia, che non riguarderà più il possesso o il diritto reale sul bene, ma che coinvolge il creditore al diritto che i beni del debitore non siano alienati al fine di rendere incapiente una possibile e futura azione esecutiva, per cui lo scopo è sempre quello di impedire il depauperamento del patrimonio.
Procedura di sequestro giudiziario di beni mobili
È necessario presentare richiesta al giudice, dimostrando i presupposti a fondamento della domanda, cioè la situazione di incertezza sulla titolarità e motivo fondato di pericolo (c.d. Periculum in mora), pertanto sussiste anche in capo a chi propone la domanda l’onere della prova.
Oltre al periculum è requisito necessario il fumus boni iuris, cioè la concreta possibilità di accoglimento della domanda nel merito, quindi all’interno del processo.
Esaminata la domanda, se il giudice la ritiene fondata e giustificata emette un’ordinanza di sequestro che è immediatamente esecutiva, data la sua particolarità di provvedimento di natura cautelare. Tale ordinanza diventa poi effettiva concretamente a mezzo dei messi notificatori e ufficiali giudiziari, che sono i soggetti preposti ad apprendere materialmente il bene oggetto di controversia.
Qualora il sequestro riguardi una universalità di beni può essere necessario predisporre un inventario, che è una elencazione di tutti i singoli beni che formano la più ampia massa universale.
L’avvocato in tale fase del procedimento acquista un ruolo di prim’ordine: è colui che rappresenta la parte che promuove la domanda di provvedimento cautelare o che la tutela nel caso questa sia la parte che vede sottrarsi la cosa.
Sequestro ante causam vs. sequestro in corso di causa

Come già accennato precedentemente, il sequestro giudiziario di beni mobili, stante la sua natura giuridica di provvedimento cautelare, può essere richiesto prima che venga proposta domanda di merito sul diritto controverso, quindi prima che vi sia una decisione definitiva.
L’ipotesi su esposta differisce dal sequestro in corso di causa dai presupposti temporali del provvedimento, esso è disposto durante un procedimento legale in corso, quando c'è il rischio che i beni vengano sottratti o danneggiati durante il corso del processo, e non in un periodo antecedente.
Ciò fa mutare anche le sue implicazioni legali: mentre il sequestro ante causam è preventivo, il sequestro durante il corso della causa è strettamente legato all'evoluzione del processo.
Ante Causam | Corso di causa |
preventivo al sorgere del processo | in corso del processo |
Esecuzione del sequestro giudiziario
Andando adesso ad analizzare la fase prettamente esecutiva del provvedimento è necessario che esso sia eseguito entro il termine di 30 giorni dalla data di emissione del provvedimento da parte del Giudice, altrimenti esso perderà la sua efficacia.
Per essere eseguito è richiesto che vi sia la presenza dell’ufficiale giudiziario, munito del relativo provvedimento, che prenderà in apprensione il bene oggetto di controversia e redigerà relativo verbale attestante quanto compiuto. Tale esecuzione può essere per consegna o rilascio, così come stabilito dall’art. 605 c.p.c..
Il debitore può esperire un rimedio chiedendo la revisione del sequestro se ritiene che la misura sia ingiustificata o eccessiva, mediante la relativa opposizione. I beni sequestrati vengono affidati a un custode giudiziario, che li conserva fino alla risoluzione del processo.
Conseguenze del sequestro giudiziario di beni mobili
Il sequestro ha l’effetto di cristallizzare la situazione di fatto e di diritto sul bene oggetto di controversia, impedendo che il bene sia alienato o distrutto. Protezione dei beni sequestrati: Il sequestro impedisce che i beni vengano alienati o distrutti, garantendo che possano essere restituiti o utilizzati a processo concluso nella situazione di fatto in cui si trovano.
Un sequestro giudiziario può essere anche utilizzato come strumento improprio al fine di causare un disagio alla controparte, senza fondati motivi giustificativi della misura, ad esempio sottraendo così il bene dalla disponibilità.
Quando è necessaria la consulenza di un avvocato?

Affidarsi a un avvocato specializzato in sequestro giudiziario è fondamentale per tutelare i propri diritti, sia che si tratti di chiedere un sequestro che di difendersi da una misura ingiustificata.
L’avvocato può aiutare a redigere una domanda di sequestro ben motivata e a presentarla correttamente al giudice, soprattutto in modo da evidenziare i due presupposti del fumus boni iris e del periculum in mora.
Avvalersi di un legale è necessario anche qualora vi sia un sequestro giudiziario su un bene già in possesso e il sequestro è considerato ingiustificato, l’avvocato può fornire consulenza e difesa per opporsi alla misura.
Conclusione
Il sequestro giudiziario di beni mobili è uno strumento efficace per proteggere i diritti e prevenire danni ai beni oggetto di contesa.
È importante essere assistiti da un avvocato esperto per comprendere le implicazioni legali e gestire correttamente la procedura.
Se sei coinvolto in un processo che potrebbe richiedere il sequestro di beni mobili, affidati a un avvocato specializzato.
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